Volevo urlare.
La mia mente cercava disperatamente delle soluzioni. Ci doveva essere una soluzione. Ma non ne trovai nessuna.
"Dove devi andare?" chiesi con calma.
"Louisiana."
Louisiana?!
"Non significa che sia finita" disse immediatamente, afferrandomi le mani, ma ero ancora congelata.
"Quando tornerai?" Chiesi, ma non ero sicura di voler sentire la risposta.
Lui rimase in silenzio. "Non lo so. Avrà bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui dopo l'intervento chirurgico".
Se prima non lo era, ora il mio cuore si ruppe definitivamente.
"E poi andrai alla LSU," dissi. Non era una domanda.
"Forse," ammise. "Io non... non ho nemmeno avuto il tempo di pensarci. Mi dispiace, Amelia."
"Potresti non tornare mai più," dissi dopo aver realizzato il tutto. "E anche se dovessi farlo, mancherebbe poco prima del college."
"Mi dispiace, Amelia, ma non posso lasciarlo da solo. È incasinato ma resta sempre mio padre!" esclamò.
"Non te lo sto chiedendo!" Mi misi una mano sulla fronte.
Abbassò la voce. "Possiamo farla funzionare," insistette. "Tornerò qua... forse non c'è bisogno che io vada alla LSU."
Ogni parte di me voleva dirgli di restare. Dirgli di rinunciare alla LSU e provare a far funzionare le cose con me, ma non potevo.
"Sì, ci andrai," gli dissi. "Questo è ciò per cui hai lavorato. Non permetterò che tu ci rinunci."
"Ci sono altre buone scuole di football. UPenn..."
"Non puoi scegliere la UPenn solo per me. Non so nemmeno se entrerò," dissi.
"Allora, cosa stai dicendo? Vuoi rompere? Perché sappiamo entrambi che non ha senso mantenere una relazione a distanza se non staremo mai insieme."
"No, non voglio rompere, ma sono realista. Non puoi scegliere di mollare il college solo per stare insieme. Non riuscirai a sopportarlo!" Esclamai.
Cominciò a calmarsi. "Okay, allora puoi candidarti alla LSU perché entrerai di sicuro." Entrambi sapevamo che quella non era un'opzione fattibile.
"Zack..." dissi.
I suoi occhi erano determinati. "Possiamo farcela. Ti amo, Amelia."
"Ti amo anch'io. È solo che... non voglio che svanisca quello che c'è tra noi," dissi. Mi asciugò una lacrima che non sapevo nemmeno di aver lasciato andare.
"Non succederà," disse nel suo modo sicuro. "Sei con me, vero?"
"Sono con te" sussurrai. Dovevamo almeno provarci. Valeva provarci. Il suo corpo si rilassò mentre mi tirò contro il suo petto. "Quando devi partire?"
Ci fu una pausa. "La prossima settimana," rispose con rammarico.
Chiusi gli occhi per il dolore. "Così presto?"
"Parto per prima io," spiegò. Non riuscivo a guardarlo. "Mia madre e Tommy verranno dopo".
"Una settimana..." mi ripetei, cercando di dare un senso a tutto questo.
"Amelia." Mi prese il viso tra le mani, era la prima volta che lo guardavo.
"Tutto quello che so è che voglio passare ogni secondo che mi resta qui con te." Un piccolo sorriso abbellì le sue labbra. "Guarderò anche Piccole Donne con te."
Gli lanciai uno sguardo pieno di rimorso ma era debole. "Ti sto odiando," lasciai andare, cercando di non piangere a dirotto.
Mi attirò più vicino. "Lo so."
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The Coach's Daughter ▪︎ ✔️ (Italian Translation)
Teen FictionIn una città dove la squadra di football liceale comanda la scuola, Amelia è una delle tante facce tra la folla. Nonostante suo padre sia il coach della squadra, l'idea del 'Friday night lights' di Amelia, ruota attorno allo studio fino a che non si...