Lifetime ~

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In un primo momento Crowley si rifiutò di credere a ciò che le sue orecchie avevano appena udito. Remiel stava sicuramente mentendo come suo solito. Ne era convinto. La soluzione non poteva di certo essere quella comune umana, la quale, tra l'altro, non sarebbe potuta scendere nel regno degli inferi in quanto tale. Non poteva essere lei la risposta. "No, mi rifiuto di crederci." esclamò, alzando le mani in aria e camminando nervosamente per la stanza. 

Nel frattempo che Crowley stava affrontando quel dramma avvolto da una fitta nube di confusione, Remiel scese dal davanzale con uno scatto felino, per poi dirigersi verso di lui.
Il neo - demone era completamente a suo agio sia nel suo nuovo corpo, sia nell'ambiente in cui si trovava. Newth gli lanciò prontamente uno sguardo teso, nervoso.
Si avvicinò di corsa ad Anathema, ancora perplessa e distesa sul letto. "Quel tipo non mi piace per niente." le sussurrò ad un orecchio, guardandolo di sbieco.
Sebbene non li stesse minacciando in alcun modo, il suo aspetto lugubre parlava già di per sé. Era inquietante ed angosciante, così tanto da incutere timore a qualunque persona sana di mente.
Dopo tutto, Remiel non era umano ed abituarsi al suo aspetto demoniaco non fu affatto facile per loro; al contrario di Crowley il quale era abituato a ben peggio.
Ad esempio, ad Hastur.

"Come fai ad essere sicuro che sia proprio lei l'erede della profezia di Nutter?" domandò Crowley, intrecciando le braccia al petto. Convincerlo sarebbe stato molto difficile.

Remiel si passò una mano tra i capelli, sospirando.
"L' ho capito nel momento in cui Zerachiel mi ha detto che ero il suo angelo custode. Era già tutto previsto. Le nostre vite erano intrecciate ancor prima di iniziare il tutto. Persino il fatto che io non sapessi la verità su di lei faceva parte del piano." rispose, senza però scendere nei dettagli. 

Anathema e Newth ascoltavano in silenzio. L' espressione sul viso di Crowley non era per nulla rassicurante.

"Cioè tu mi stai dicendo che una comune mortale poteva risparmiare ad Aziraphale tutte le sofferenze che ha patito a causa di quella cosa?"continuò il rosso, iniziando però a sembrare sempre più turbato. "Ti dico che non esiste alcun legame con lei. Quella corona l'ho creata io. L' avrei saputo nel caso in cui fosse stata collegata a lei, ti pare?"

Remiel inarcò un sopracciglio, dandogli subito addosso.

"Nel momento in cui l'hai consegnata ad Erode, hai perso qualsiasi potere su di essa, ecco perché non potevi saperlo. Isabel risulta essere una sua discendente in linea retta." spiegò Remiel, con una innaturale pazienza, non affatto da lui. Passare dall'altro lato aveva in qualche modo calmato il suo animo irrequieto e ribelle. Di fatti, era molto più calmo di quanto non lo fosse mai stato da angelo.

"Effettivamente non ha tutti i torti, Crowley." s'intromise Anathema, facendosi forza sulla spalla di Newth per alzarsi dal letto. "Quella ragazza potrebbe essere davvero la soluzione."

"Il punto è che lei non può scendere negli inferi, perchè è un'umana. Forse non vi è chiaro questo particolare. Il suo corpo cederà non appena varcherà il primo cancello." ribattè Crowley, gesticolando animatamente. "E poi, se pure fosse come dite voi, come faremo a convincerla?"

"La accompagnerò io." disse Remiel, attirando lo sguardo di tutti su di sé. "Glielo devo."

Newth ed Anathema annuirono contemporaneamente decisi a prendere quella strada, ad afferrare quell'ultima speranza di farla finita.

"Stiamo mandando a morire una povera ragazza per qualcosa di cui non siamo sicuri al cento per cento. Ci rendiamo conto?" proseguì Crowley, ancora più scettico di prima.

"Non la stiamo mandando a morire, ma a salvare Aziraphale. Se non fossi così certo di ciò, sacrificherei la sua vita per fare un piacere a te?"

A quel punto, Crowley lo freddò con lo sguardo. Dopo di che, si avvicinò a lui intenzionato ad afferrarlo, ma per fortuna Newth li divise prontamente, mettendosi in mezzo.

Good Omens || Nobody KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora