Guilty ~

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Tra le alte ed imponenti mura dorate del Paradiso si udivano dei tuoni in lontananza, seguiti da delle forti scosse che ricordavano i terremoti terrestri.
Anche il regno dei cieli ne stava risentendo pesantemente dell'equilibrio dell'universo, ormai, quasi del tutto in bilico a causa del furto più famoso di tutte le galassie.

Due Cherubini s'apprestavano a mettere in salvo le anime dei santi, e temendo quasi di dover rivolgersi direttamente all'Altissimo per dar loro un degno riparo, cercarono di radunarle in gruppi per trasportarle altrove.

Intanto, Gabriele aveva riunito tutti gli arcangeli intorno ad una tavola rotonda nel suo ufficio, sebbene mancassero all'appello Samael e Remiel, decise di tenere ugualmente quella specie di assemblea di emergenza.
"La situazione è davvero critica." esordì con tono grave, guardando Michele alla sua destra con lo sguardo prostrato.

"Qualcuno ha qualche proposta da fare?" proseguì, scaricando quel enorme peso sul resto dei presenti muti ed inchiodati nelle loro sedie.

Sandalphon ed Uriel si guardarono all'unisono privi di idee, mentre Zerachiel continuava a sfogliare il suo taccuino con noncuranza di ciò che gli stesse accadendo intorno.

"Raguel, potresti illuminarci con qualche tua brillante idea di saggezza e giustizia divina?" le domandò Gabriele con quel impeccabile sarcasmo che lo caratterizzava da sempre.

"Credo che si tratti di qualcosa che vada al di sopra delle nostre limitate conoscenze angeliche. Possiamo stare a guardare fino a quando non ci sarà un intervento divino vero e proprio." sentenziò l'angelo con un atteggiamento freddo e vissuto più di chiunque altro presente in quella stanza.
Gabriele sospirò, intrecciando le braccia al petto. Tuttavia, si ritenne già fortunato per il semplice fatto di essere riuscito a cavarle due parole da bocca, perchè non era una tipa loquace.

"Zerachiel, intanto vorrei che ti dirigessi dinuovo sulla terra, perché il bracciale angelico che hai dato ad Aziraphale deve essere ricollocato al suo posto, insieme agli altri. Ora che è umano, non ha più alcun effetto su di lui. Quell'oggetto non appartiene al loro mondo." gli ordinò Gabriele, ricevendo a stento la sua attenzione.

Quel suo modo perennemente arrogante ed autoritario stava incominciando a dargli seriamente sui nervi.

"Mi hai sentito?" proseguì ancora, tuttavia mantenendosi calmo.

A quel punto, Zerachiel ripose il suo taccuino in tasca e si alzò di scatto dal suo posto per dirigersi all'uscita.

"Ma almeno ci vai sulla Terra, sì o no? Fammi almeno un cenno, andiamo."

Di risposta, Zerachiel gli servì dell'altro silenzio, sparendo dalla loro vista dopo poco.

"A volte mi domando perché c'è stato un così grave difetto di creazione in lui." borbottò Gabriele, alzandosi a sua volta e scrollando le spalle.

"O, semplicemente, è solo asociale con te." s'intromise Sandalphon, ricevendo però un'occhiataccia fulminante da parte di Michele.

Sandalphon fece per tossire, ridandosi subito un tono.
Il messaggio era stato abbastanza chiaro: mai contraddire Gabriele.
O, almeno, non farlo in sua presenza.
Meglio alle sue spalle.
Improvvisamente, un forte boato colpì la loro attenzione: il terzo cielo era appena crollato.
Avrebbero dovuto trovare una soluzione alla svelta.

* * *

"Cosa significa 'sei licenziato'?" domandò Remiel inarcando un sopracciglio e rivolgendo lo sguardo stralunato in direzione di Isabel, confusa quanto lui.

Susan strinse gli occhi inflessibile.
"Significa che non lavorarai più per quest'azienda."

"La motivazione"?" domandò Isabel, facendosi finalmente avanti.

Good Omens || Nobody KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora