Misunderstandings ~

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All'interno della pineta alti gazebo bianchi erano stati disposti in modo circolare, esattamente nello spazio adibito per la cerimonia, ed al centro era stato sistemato un tavolo lungo e rettangolare con al di sopra le più varie pietanze, in abbondanza per tutti.
Crowley seguì Aziraphale in silenzio, restandogli accanto per tutto il cammino.
Lo guardava con la coda dell'occhio mentre ripensava a tutte le parole dette in precedenza.
In quel momento, sebbene fossero vicini, sentiva l'angelo distante ed assente, come se fosse su di un altro pianeta.
Una volta lì, Anathema si avvicinò ad entrambi di sua spontanea volontà, alzandosi il vestito di qualche centimetro da terra per paura di inciampare.
"Grazie per essere venuti, spero che il buffet sia di vostro gradimento." disse, guardando prima l'uno, poi l'altro.
"Assaggerò tutto e ti farò sapere, promesso." ribattè prontamente Aziraphale, strappandole subito un sorriso. Quando si trattava di cibo, il suo posto era sempre stato in prima fila.
"Crowley, invece per te ho fatto allestire un gazebo a parte, in cui potrai bere tutte le bottiglie di vino che vorrai."
"Stai iniziando a piacermi, ragazza, e dico seriamente." il demone la indicò con l'indice destro, mentre teneva la mano sinistra nascosta nella tasca ed alzò entrambe le sopracciglia mostrandosi sorpreso mentre l'angelo reprimeva una risatina, guardandosi intorno.
"Bene, se vi serve qualcosa, mi troverete laggiù con mio marito ed il fotografo." concluse la giovane, cogedandosi e muovendosi con un eleganza sopraffina.
"Secondo me lei è troppo bella per lui." commentò, infine, il demone, seguendola con lo sguardo.
Aziraphale lo guardò di sbieco, spalancando la bocca quasi come se si fosse offeso.
"Si dia il caso che se due persone si amano per davvero, andranno sempre al di là del proprio aspetto fisico."
"La smetti di fare l'antipatico? oggi sei davvero intrattabile." ribattè il demone, arricciando il naso.
"Antipatico ci sarai tu ed, ora, con permesso, ma ho un buffet che mi aspetta."
Crowley lo guardò stupito, pensando seriamente che si stesse prendendo gioco di lui dato che non riuscisse a trovare una spiegazione logica del perché il suo miglior amico fosse così indisposto nei suoi confronti. Tuttavia, non appena Aziraphale si incamminò verso la tavola imbandita, Crowley allungò una mano verso di lui, inseguendolo.
"Ma..angelo? dove vai, aspettami!" urlò, attirando l'attenzione di tutti su di sè, ma non di Aziraphale, il quale continuò a camminare spedito verso il suo pranzo e con le mani intrecciate dietro la schiena.

In una piccola orchestra, composta per lo più da violinisti, i musicisti suonavano i più rinomati brani di musica classica, che facevano da piacevole sottofondo, vera e propria musica per le orecchie di Aziraphale, il quale era seduto a tavola con accanto Crowley da un lato e Madame Tracy con Shadwell dall'altro. L'angelo si stava deliziando con degli antipasti composti per lo più da salmone - il suo adorato salmone - ed una crema particolare che gli stuzzicava di continuo il palato, inducendolo a mangiarne ancora. Crowley guardava schifato il cibo nel suo piatto, domandandosi come facesse Aziraphale a mandar giù quella roba, come anche il cibo in generale.
Con un gesto lento della mano allontanò il piatto da sè indirizzandolo verso il centro, per poi appoggiare i gomiti sul tavolo, intrecciando le braccia.
"Signor Crowley, lei non mangia?" gli domandò Shadwell, mentre infilzava la forchetta dentro un tramezzino, rompendo quello strano silenzio.
Intanto Madame Tracy stava bevendo un sorso d'acqua.
"Non ho fame, sergente. Se vuole può mangiare anche il mio, di piatto."
"Davvero? allora vorrà dire che ne approfitterò con piacere." rispose l'uomo, allungandosi sulla tavola per recuperare il piatto incriminato.
"Madame Tracy, a quando le vostre nozze?" le domandò Crowley, ridendo di sottecchi.
La donna sputò in aria il sorso d'acqua di prima, per poi coprirsi subito la bocca con la mano.
"Perdonatemi, non ero pronta per questa domanda."
Aziraphale ingoiò il suo salmone e guardò male Crowley, per poi sorridere alla donna come se nulla fosse.
"Si figuri, Madame. Crowley è avezzo a porgere domande, come dire, imbarazzanti."
Crowley roteò gli occhi in su, sbuffando e
zittendosi. Avrebbe tanto desiderato restare un po' da solo con Aziraphale, il quale non vedeva da tanto tempo, ma in quell'occasione di festa restare completamente da soli sarebbe stata una vera e propria impresa. Per di più si stava anche annoiando da morire e, se non fossero state proprio le nozze di Anathema e Newth, avrebbe di certo creato un po' di scompiglio, ma esclusivamente per puro divertimento e non per nuocere a qualcuno. Gettò uno sguardo veloce sul suo amico, in particolar modo, sulle sue mani.
Amava il mondo in cui le utilizzava per mangiare e quando gesticolava. Ed avrebbe amato ancora di più il modo in cui, magari un giorno, quelle mani avrebbero toccato le sue.
"Non abbiamo ancora deciso se sposarci oppure no. Al momento stiamo bene così." rispose la donna dopo qualche minuto trascorso in silenzio e con non poco imbarazzo.
"Capisco. Ad ognuno i suoi tempi, no?" concluse l'angelo, pulendosi le labbra con un tovagliolo di stoffa.
"Io vado a prendermi un bicchiere di vino." sbottò Crowley, scattando in piedi con decisione, mentre Aziraphale seguiva i suoi movimenti con i suoi occhi cerulei.
"Ok, allora la aspettiamo qui." disse Shadwell, mentre consumava l'ex pasto del demone.
"Certo, come no." concluse ironico il rosso, mettendosi le mani in tasca, per poi allontanarsi ancheggiando.
Aziraphale abbassò la testa e sospirò silenziosamente. Era consapevole del fatto che Crowley fosse impaziente di parlargli, ma quello non era nè il caso, nè il momento giusto per farlo.
Quindi lo lasciò perdere, continuando a mangiare e ad intrattenere una conversazione con gli altri due.

Good Omens || Nobody KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora