The party is over ~

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Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo, anche se pubblicato con molto ritardo;;

Prima di augurarvi buona lettura, volevo anticiparvi che purtroppo il prossimo capitolo sarà pubblicato ancora con un po' di ritardo, mi dispiace, farò il possibile per non farvi attendere troppo.

Tuttavia, per farmi perdonare, vi anticipo che nel nuovo capitolo due personcine di nostra conoscenza finalmente si ricontreranno ♥️♥️♥️ e che ci sarà una bella svolta della storia, sebbene già da questo capitolo capirete un bel po' di cosine ✨ ma adesso mi fermo qui.

Buona lettura e a presto ♥️

Alphard.

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Newth aveva appena finito di parlare a telefono con Anathema quando si sentì riempito da un senso di vuoto improvviso ed incolmabile.
Scrollò la testa ripetutamente fissando lo sguardo sulle tende color avorio della stanza. Dopo di che, chiuse gli occhi e giurò a se stesso che avrebbe posto presto una fine a quel viaggio fin troppo scomodo.
Posò il cellulare sul suo letto e spense la televisione spazientito.
Aveva guardato per tutto il giorno le repliche di un talk show americano abbastanza scadente per i suoi canoni, ma che aveva dovuto accettare dato che era l'unico canale funzionante in quella tv.

Newth trasse un enorme sospiro ed appoggiò la testa sul cuscino, per poi rivolgere uno sguardo apatico al soffitto.
Era rimasto inerme fino a quel momento nella vana speranza che Aziraphale si fosse ripreso, ma l'angelo sembrava proprio essere stato colpito da un sonno eterno. Inoltre, a detta di Anathema, non si sarebbe ripreso nel giro di qualche giorno, bensì settimane.
E l' idea di restare lì impalato per altro tempo lo fece rabbrividire e non poco.

Newth sentì l'irrefrenabile voglia di dover fare subito qualcosa per risollevare la situazione, anche senza l'aiuto dell'angelo.
Così, scattò in piedi per recuperare le sue scarpe e gettò un rapido sguardo fuori dalla finestra.
New York di notte era più bella che di giorno, almeno così pensò il giovane Pulsifer mentre camminava impacciato sul marciapiede, stringendosi nel suo giubbino e strofinandosi le mani l'una contro l'altra per riscaldarle.
Aveva deciso di andare da Thomas in quel preciso istante e di non aspettare il mattino seguente.

"Hey, ragazzo, bada a dove metti i piedi." gridò improvvisamente un barbone seduto sul ciglio della strada che Newth stava quasi urtando senza volerlo.

"M..mi scusi." balbettò il giovane, arrossendo per l'imbarazzo, ma proseguendo dritto per la sua strada con in mano il suo smartphone a guidarlo.
Dentro di sé percepiva sempre di più che qualcosa nel suo ex collega non andasse per nulla, come se lo stesse 'evitando'.
Di lì a poco, una macchina sfrecciò velocemente al suo fianco, schizzandolo con dell'acqua stagnante sull'asfalto, bagnandogli interamente i jeans e parte del giubbino.

A quel punto, Newth si fermò sul marciapiede ed alzò gli occhi al cielo con aria sfinita. Quanto, quanto avrebbe desiderato stare a casa con la sua Anathema, magari leggendo un libro o preparando dei biscotti insieme a lei.
Si guardò intorno con aria smarrita e per un attimo esitò.
Forse, tutto sommato, non era stata una buona idea andare da solo a cercarlo senza Aziraphale.
Tuttavia, si fece coraggio e proseguì senza più ripensamenti.

Giunto dinnanzi ad un palazzo abbastanza fastosto, di circa dieci piani, si avvicinò al citofono e cercò il suo nome, premendovi un dito su due volte.

"Sì?" rispose una voce roca e scocciata.

"Thomas, sono Newth. Newth Pulsifer." disse il giovane, avvicinando la bocca al citofono. "Possiamo parlare?"

"Non ti sembra un po' tardi?" ribattè l'altro irritato.

"Scusa, hai ragione. Ma il mio amico sta male e dobbiamo urgentemente ritornare a Londra." si giustificò il giovane Pulsifer, abbassando lo sguardo.

Good Omens || Nobody KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora