Crowley trascorse così tanto tempo seduto a terra con Aziraphale svenuto addosso, da non riuscire più a sentirsi le gambe.Sbuffò un sospiro, per poi spostare l'angelo e decidersi ad alzarsi.
Fissò lo sguardo sull'orologio appeso alla parete difronte a sè senza riuscire a smettere di pensare a quei bisbigli che avevano preceduto lo svenimento del suo amico, o, meglio, del suo amante.Dopo di che indirizzò nuovamente lo sguardo sul suo angelo, il quale gli sembrò dormire beatamente.
"Mi chiedo quando finirà questa storia, Aziraphale" mormorò chinando il capo ed accovacciandosi a terra per accarezzargli il viso.Crowley sapeva che l'angelo non poteva sentirlo, ma aveva così tanta voglia di parlare con lui da non riuscirsi a fermare e, pertanto, proseguì con quel suo triste monologo.
"Sai, avrei tanto voluto brindare con te questa sera. Avrei voluto raccontarti del mio colloquio con Beelzebù e di quanto Hastur fosse più brutto del solito. Avrei voluto dirti di andarcene via da Londra per qualche settimana, così avremmo avuto più tempo da trascorrere insieme. Avrei voluto dirti che andava tutto bene e che la situazione fosse sotto controllo. Avrei voluto dirti di quanto tu sia importante per me e, se solo te la fossi sentita, avrei voluto fare l'amore con te per la prima volta in sei mila anni." detto ciò, il demone sorrise tristemente mentre sentiva gli occhi inumidirsi sempre più.
Non era mai stato il tipo da smancerie e spesso gli riusciva difficile esternare i propri sentimenti. Ma in quel momento si sentiva così fragile e solo da non riuscire più a trattenersi."Non sono riuscito a dirti tutte queste cose nemmeno questa volta. Con te o corro troppo o non riesco mai ad arrivare in tempo, intendo nel tuo tempo, perché sei sempre stato un passo avanti a me ed io non ho fatto altro che seguirti e gironzolarti intorno. Aspettavo che ti affezionassi a me, o almeno lo speravo in qualche modo, mentre io già avevo incominciato ad amarti senza rendermene conto." concluse con voce rotta, mentre una lacrima scendeva lungo la sua guancia sinistra, finendo poi a terra.
"Non so cosa ti stia succedendo, ma lo scoprirò presto, te lo prometto." Crowley si asciugò le lacrime da solo per poi farsi forza e cercare di alzare Aziraphale da terra per portarlo a letto quando, con sua grandissima sorpresa, quest'ultimo aprì gli occhi mugolando alcune parole incomprensibili."A.. Aziraphale, stai bene?" Crowley sorrise incredulo mentre lo guardava con i suoi occhi ambrati, stanchi ed ancora arrossati per le lacrime versate pochi secondi prima.
L'angelo lo fissò confuso aggrottando la fronte, per poi allontanarsi da lui.
"Salve, caro.. - si interruppe per guardarlo dal basso verso l'alto - gentiluomo. Posso chiederle cosa ci fa qui nella mia libreria a quest'ora e del perché io sia mezzo nudo?""Mi stai prendendo per il culo, vero?" a Crowley scappò una piccola risata isterica che finì dinnanzi all'espressione grave e perplessa dell'angelo.
"No, ma ho avuto il piacere di incontrarla prima? il suo viso mi è molto familiare" proseguì Aziraphale, mentre il demone lo fissava, stavolta, atterrito.
"A che gioco stai giocando?" gli domandò, serio.
"Le sembra che alle due di notte suonate io abbia voglia di giocare?" ribattè l'angelo, andando alla ricerca di qualche vestito, ma Crowley, mosso in quell'istante da rabbia e disperazione, lo afferrò con violenza per sbatterlo al muro e costringerlo a guardarlo.
"Aziraphale adesso smettila e pronuncia il mio nome, subito. Non è divertente, affatto." il demone disse quelle parole a denti stretti, mentre sentiva il sangue ragelarsi nelle vene. Se quello era un incubo, avrebbe voluto tanto svegliarsi alla svelta.
"Io non lo so, davvero. Non ricordo." sussurrò l'angelo, guardandolo terrorizzato.
"Tu non lo sai?" lo interrogò nuovamente, ma il biondo strinse le labbra scrollando la testa più volte.
"Oh, diamine! ora solo questo ci mancava." esclamò il demone, lasciando la presa per mettersi le mani nei capelli, stringendoli forte.
Aziraphale abbassò lo sguardo dispiaciuto. Non riusciva proprio a ricordare il suo nome, anche se continuava a provare la vaga sensazione di averlo già visto prima da qualche parte, in qualche altra epoca.
"Non so cosa stia succedendo qui, ma intanto, se non le dispiace, vado a recuperare qualche vestito da mettermi addosso perché sto incominciando a sentirmi a disagio. Con permesso." l'angelo lo spostò delicatamente, facendosi strada verso la sua camera da letto.
"Sì, sì, va pure." rispose il demone, struggendosi sempre di più e guardandolo con aria afflitta.
Una volta solo, Crowley recuperò la bottiglia di vino, che aveva acquistato per quella sera, e se la scolò tutta fino all'ultimo goccio. Aveva bisogno di dimenticare a sua volta ed il vino gli sembrò l'unica e sola consolazione in quel momento di perdizione e solitudine.
Quella volta sentiva che da solo non sarebbe riuscito a farcela e che avrebbe dovuto - quasi sicuramente - chiedere aiuto.L'angelo ritornò da lui dopo qualche minuto, indossando una camicia bianca e dei pantaloni lunghi di un marrone molto scuro.
"Beh, allora passiamo alle presentazioni. Dato che lei già conosce il mio nome, vorrei tanto sapere il suo, se non le dispiace." Aziraphale gli sorrise, mentre Crowley chiuse gli occhi trasalendo col respiro.
"Crowley, mi chiamo Crowley. E smettila di darmi del lei, sono sei mila anni che ci conosciamo." gli rispose, poi, seccato.
"Oh, così tanto tempo?" Aziraphale spalancò gli occhi, per poi grattarsi la testa. "E va bene, Crowley, noto dai tuoi occhi che tu sia anche un demone. Beh, sarebbe bello scoprire cosa ci stia succedendo e del perché io non mi ricordi di te." proseguì l'angelo, cercando le attenzioni del demone.
Crowley lo lasciò parlare fino alla fine e senza interromperlo, sebbene non avesse prestato attenzione a nessuna delle sue parole perché si sentiva la testa letteralmente scoppiare."C'è sicuramente qualcosa che si sta cibando della sua essenza vitale angelica, ma cosa, mi chiedo." si disse Crowley sotto voce incominciando a camminare per la stanza.
"S..senti, Crowley, non potremmo rimandare a domani?"
"Sì, se è ciò che preferisci. Magari potrei ritornare domani." rispose il demone, accennando un sorriso. Sentiva quasi male al cuore vedere il suo angelo in quello stato, del tutto incapace di riconoscerlo. Provò anche a darsi qualche pizzicotto sul braccio sperando di risvegliarsi da quel terribile incubo, ma purtroppo era la pura e semplice realtà.
"Bene, allora ti accompagno alla porta." incalzò Aziraphale con tono gentile, fermandosi proprio sull'uscio. "Ti aspetto domani per capirci qualcosa. Buona notte, Crowley."
"Buona notte." ripetè monotono il demone, abbassando lo sguardo ed infilandosi le mani nelle tasche, per poi dare le spalle all'angelo.
Aziraphale richiuse la porta dietro di sè e spense le luci sia fuori che dentro la libreria. Si diresse sul retro avvertendo, di colpo, un forte dolore alla testa, così forte da farlo appoggiare, per un attimo, al muro.
Contemporaneamente, Crowley era già salito nella sua bentley, mettendola in moto. C'era ancora molta gente in strada ed i pub erano pieni fin fuori. Una volta amava la movida serale, amava anche divertirsi con perfetti sconosciuti e vivere con loro avventure di ogni genere. Ma quello era un altro se stesso, un se stesso che apparteneva, ormai, al passato; un se stesso che aveva totalmente cancellato."Cazzo!" esclamò il demone senza motivo, appoggiando la nuca completamente al sedile.
Cercò di pensare chi, o cosa, stesse sfruttando Aziraphale in quel modo, senza però venirne a capo.
Spinse il piede sull'acceleratore e partì dopo qualche minuto trascorso a fissare il vuoto.Non aveva un piano - in verità non ne aveva mai avuti in vita sua - ma quella volta avrebbe dovuto escogitarne uno alla svelta, altrimenti per il suo amico ci sarebbero state delle conseguenze a dir poco catastrofiche.
Tuttavia, il giorno seguente, Crowley non si rifece più vivo.
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Good Omens || Nobody Know
FanfictionDopo aver evitato la fine del mondo tanto amato, Crowley ed Aziraphale decidono di non vedersi per un po' di tempo, sia per impedire che le corrispettive fazioni angeliche e demoniache possano ancora intromettersi nelle loro vite, sia per metabolizz...