Garden ~

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Anathema Device, ormai conosciuta anche come la signora Pulsifer, stava innaffiando indisturbata i girasoli nel giardino della nuova villa che aveva acquistato con Newton.
In quella mattinata domenicale calda e soleggiata la donna aveva pensato bene di dedicarsi completamente ai suoi fiori preferiti, dei quali si occupava durante il suo tempo libero.

Da quando aveva deciso di dar fuoco alle restanti profezie della sua antenata Agnes Nutter, Anathema aveva dovuto reinventare in toto la sua vita. Sebbene lei fosse stata già benestante di famiglia ed avrebbe potuto benissimamente vivere di rendita con suo marito per il resto dei suoi giorni, data la sua grandissima passione per i libri - alla stregua di Aziraphale - riuscì ad ottenere senza troppa fatica un impiego come archivista presso la biblioteca di Broadfield, una tranquilla cittadina non molto distante da Tadfield.

Fortunatamente a Broadfield si era trovava bene fin da subito, amando il suo lavoro a stretto contatto con i libri quasi più di se stessa.
Newt, invece, lavorava come semplice impiegato presso l'ufficio postale di Londra - uno dei tanti - e nello specifico si occupava dello smistamento di lettere e pacchi in magazzino.
Anche lui amava tanto il suo lavoro, soprattutto perché non avrebbe dovuto utilizzare o mettere mano su qualche computer. E questo lo aveva motivato ancora di più ad accettarlo.

Ebbene, Anathema tratteneva l'annaffiatoio verde chiaro tra le mani mentre lasciava scorrere l'acqua sulla terra e, per un attimo, ripensò al suo matrimonio, in particolar modo a quando Aziraphale si sentì male. Da allora aveva tentato di chiamarlo più volte senza aver ricevuto, tuttavia, alcuna risposta e non era riuscita a capirci qualcosa nemmeno da Crowley, il quale l'unica volta che le aveva risposto al telefono era stato molto evasivo ed anche contraddittorio sulle reali condizioni dell'angelo.

Sospirò silenziosamente ed appoggiò l'annaffiatoio a terra, per poi asciugarsi la fronte con un fazzoletto che estrasse dalla sua tasca sinistra.
"Forse indossare abiti scuri con questo sole cocente non è stata affatto una buona idea", si disse, intenzionata a ritornare in casa per cambiarsi.

"Io darei un po' più di acqua a quelle petunie, sono dei fiori molto delicati e ne necessitano di più degli altri." disse una voce dietro di lei - a lei fin troppo conosciuta - che la fece voltare.

"Crowley, finalmente ti fai vivo." disse, mentre il demone appoggiava i gomiti sulla staccionata in legno. "E poi da quando saresti un esperto di piante e fiori?" proseguì, inarcando un sopracciglio.

"Diciamo che sono un grande appassionato di piante e fiori da sempre, però più di piante." ribattè il rosso, scrollando le spalle e sorridendole.

"Sei venuto fin qui solo per dirmi come devo innaffiare le mie petunie o per scusarti con me?" domandò la giovane, intrecciando le braccia al petto.

In un primo momento, Crowley aggrottò la fronte confuso, per poi ricordarsi, solo in un secondo momento, a cosa esattamente si stesse riferendo.
"Hai ragione, scusami se l'ultima volta ti ho liquidata in malo modo a telefono, ma ora ho bisogno del tuo aiuto, Anathema." concluse, affranto.

"Cavolo, per venire fin qui vuol dire che è qualcosa di molto serio - disse, mettendosi una mano sotto al mento - va bene, ti aiuterò, però spiegami cosa diavolo sta succedendo." gli ordinò infine, puntandogli gli occhi neri addosso.

"No, questa volta il diavolo non c'entra nulla, almeno spero." ironizzò il demone, per poi alzare una gamba, e poi subito l'altra, oltrepassando la staccionata. Arrivò a pochi centimetri da lei, per poi rivolgere lo sguardo altrove. In quel momento non riusciva proprio a dirle che Aziraphale stesse malissimo e che avesse perso anche la memoria. Di colpo, sentì tutte le parole fermarsi in gola, mentre avvertita un inspiegabile dolore all'addome crescere sempre di più. Il punto era che Crowley non voleva ammettere che il problema fosse più grave di quanto pensasse e, pertanto, il suo fisico da umano stava incominciando a risentirne.
Di lì a poco calò un silenzio tombale tra i due, spezzato poi dal ronzio di una vespa e dal cinguettio di due rondini in amore.

Good Omens || Nobody KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora