❗Piccolo avviso;;
questo capitolo contiene parti molto spinte, quindi se non ve la sentite di leggerlo, non preoccupatevi perché nel prossimo scriverò due righe (ovviamente non spinte cof*) per spiegare l'accaduto;;"Aziraphale, no, no! I..io non ce la faccio." disse Crowley con voce tremante, rompendo sgradevolmente il silenzio nel quale si era ritrovato da quando l'angelo aveva preso a baciarlo. Lo allontanò da sè a malincuore con un gesto lento, quasi gentile, senza riuscire più a guardarlo in viso per l'imbarazzo.
"Non ti piaccio più?" domandò subito l'altro con aria confusa, sentendosi un completo idiota.
"Invece è l'esatto contrario. Mi piaci tantissimo." ammise il demone, distogliendo lo sguardo.
"E allora qual è il problema?" insistè il biondo, muovendo un passo in avanti.
"Il problema.." iniziò il rosso, mentre sentiva un nodo in gola " Il problema - ripetè schiarendosi poi la voce per darsi un tono - è che io ti desidero più di quanto tu desideri me ed ho paura di poter peggiorare la tua situazione attuale."
"Crowley, tu pensi troppo per me." ribattè dolcemente l'angelo, premendo una mano contro il suo petto, per poi spingerlo con audacia al muro infischiandosene delle sue volontà.
Il demone appoggiò la nuca alla fredda parete dietro di sè, mentre l'angelo lo costringeva a guardarlo negli occhi stringendogli il mento.
Di colpo, sentì la sua mano corrergli lungo il petto fino al basso ventre, soffermandosi infine sull'inguine.
Crowley avvampò senza rendersene conto, mentre sentiva l'aria mancargli sempre di più.
Sembrava proprio che Aziraphale non volesse sentire ragioni in quel momento, che volesse prenderlo e basta come se fosse un giocattolo e, a dirla tutta, a Crowley non dispiaceva affatto essere trattato da lui in quel modo ( in verità erano secoli che aspettava quel momento); tuttavia, una piccola parte di sé continuava a pensare che l'angelo fosse ancora sotto l'influenza di quella maledetta corona d'oro e che, nelle sue normali condizioni, non avrebbe mai azzardato con così tanta audacia nei suoi riguardi."Aziraphale, f..fermati, ti prego." le parole di Crowley furono seguite da un fremito che il demone non riuscì proprio a contenere, mentre tentava invano di opporsi a lui.
Non voleva che la loro prima volta insieme fosse stata il frutto di una tentazione data da un cimelio infernale, perché quella scena l'aveva immaginata così tante notti nella sua mente da aver reso le sue aspettative per l'occasione piuttosto alte.
Pertanto, il demone prese il suo viso tra le mani bloccandolo e riuscendo in tal modo a fermarlo con più decisione di prima."Come faccio a sapere che adesso sei davvero tu a volermi e che non sia quella cosa ad influenzarti? Non voglio che mi svieni sul più bello come ieri notte." sussurrò, perdendosi negli occhi dell'altro.
Aziraphale rimase in silenzio cercando di ricordare l'evento a cui Crowley si stesse riferendo, ma senza alcun successo.
Era come se percepisse dei vuoti che non riusciva a colmare in alcun modo; e di colpo la sua mente divenne un puzzle con dei pezzi mancanti."Non ricordo nulla di ieri sera, ma immagino che sia stato proprio io a lasciarti questo segno sul collo - gli disse, toccandogli il livido delicatamente - perdonami." concluse costernato, abbassando la voce.
"N..no! - esclamò con voce flebile Crowley, al quale andò poi malamente la saliva di traverso che lo fece tossire più volte - non devi scusarti, anzi mi sei piaciuto..tanto." ammise senza nascondergli quel pizzico di malizia nel suo tono che iniziò a rendere le cose più interessanti.
Sentendo quelle parole, Aziraphale afferrò le sue mani senza pensarci due volte trasportandole in alto e sollevandole proprio sopra la sua testa, mentre Crowley glielo lasciò fare senza più opporsi.

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Good Omens || Nobody Know
FanfictionDopo aver evitato la fine del mondo tanto amato, Crowley ed Aziraphale decidono di non vedersi per un po' di tempo, sia per impedire che le corrispettive fazioni angeliche e demoniache possano ancora intromettersi nelle loro vite, sia per metabolizz...