Londra - 10.00 a.m.Quel giorno all'agenzia di moda B&B c'era un via vai di gente continuo. Isabel non riusciva a stare al passo con le nuove modelle appena arrivate. La più bassa era alta 1.85m. Attendevano tutte in una fila scomposta di essere truccate dai make up Artist provenienti da tutto il mondo.
Quello di quel giorno sarebbe stato un photo - set per la rivista "Vogue" molto importante e nessun esperto in quell'ambito voleva farselo scappare."Isabel, oggi stai proprio dormendo, vero? Datti una sbrigata che a breve arriva il direttore di Vogue da Parigi e le modelle devono essere impeccabili." l'ammonì Andrew con tono severo, il nuovo responsabile dell'area moda al 7° piano.
"Faccio liberare subito la stanza numero 310." disse a voce bassa la giovane, senza guardarlo negli occhi.
Andrew accennò una smorfia infastidito dalla sua lentezza, per poi voltarsi e dirigersi spedito verso la sala conferenze, in cui si stava tenendo una riunione, rigorosamente a porte chiuse, con gli esponenti più importanti di altre alte case di moda.
Nel frattempo, Isabel era riuscita a liberare la stanza sopracitata e a preparare il tutto per l'arrivo del direttore mega galattico da Parigi, o almeno così usava definirlo lei. Ogni volta che quello lì avrebbe dovuto metter piede in sede si scatenava sempre il panico.
Isabel si sentiva ancora scossa e fisicamente provata dagli ultimi eventi.
Era come se il suo fisico fosse stato sottoposto ad uno sforzo disumano e prolungato per diversi giorni. Sentiva ancora un macigno sul petto, come se qualcosa le impedisse di respirare regolarmente. In più, alcuni lividi violacei che aveva sulle gambe e dietro la schiena non si erano ancora rimarginati del tutto e le facevano anche molto male.
Inoltre, la sua mente faticava a metabolizzare ciò che le era accaduto.
Le capitava spesso di pensare che si fosse trattato solo di un brutto incubo.Eppure, eppure..continuava a mancarle qualcosa o, meglio, qualcuno.
Ogni tanto il suo pensiero ritornava ancora a lui.Non sapeva che fine avesse fatto e se l'avesse più rivisto un giorno. Era come se si fosse bloccata in un limbo.
Ad un tratto il suo cuore iniziò a battere inspiegabilmente più forte."Isabel! allora?" tuonò Andrew giungendo alle sue spalle, facendola sobbalzare per lo spavento.
"L'ho appena fatta liberare." replicò con tono calmo, guardando altrove.
Non riusciva proprio a sopportarlo. Andrew era stato uno dei colleghi poco collaborativi che avesse mai conosciuto da quando era lì e per di più l'avevano persino nominato responsabile.
"Perfetto, allora puoi anche andare che non servi più." le disse scortese, restando fermo a fissarla.
"Perché devi trattarmi sempre male?" gli disse dopo poco Isabel,
sorprendendolo per l'audacia."In che senso? Io ti tratto come ti ho sempre trattata." replicò sorpreso, come se stesse cadendo dalle nuvole.
"Eh, appunto, male." puntualizzò l'altra con tono freddo.
"Non ti tratto male, io.."
"Smettila che sei irritante. Immagino che a nessuno farebbe piacere qui sapere che utilizzi tu di nascosto tutte le palette avanzate delle ragazze." Isabel lo colse del tutto alla sprovvista, avviandosi verso il corridoio difronte.
"C..come fai a saperlo? HEY! Torna qui!".
"Hai detto che potevo andare, giusto? E, appunto, sto andando." detto ciò, Isabel lo salutò mentre le porte automatiche dell'ascensore si richiudevano davanti a sè.
"Che odioso." pensò tra sé e sè, sbuffando.
Una volta giunta nella hall principale, si diresse verso l'uscita per prendere una boccata d'aria fresca. Ultimamente le giornate a lavoro erano sempre più lunghe e faticose e ciò lo stava accusando soprattutto fisicamente.
In quel preciso istante aveva bisogno di respirare meglio, di schiarirsi le idee e di togliersi dalla mente..
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Good Omens || Nobody Know
FanfictionDopo aver evitato la fine del mondo tanto amato, Crowley ed Aziraphale decidono di non vedersi per un po' di tempo, sia per impedire che le corrispettive fazioni angeliche e demoniache possano ancora intromettersi nelle loro vite, sia per metabolizz...