Non appena Aziraphale giunse nella sala del trono infernale, sentì il respiro morirgli lentamente in gola. Invece Crowley pensò bene di coprirsi gli occhi per non guardare. Il viso di Remiel era cosparso di lacrime, e persino l'espressione di Zerachiel lasciava trasparire un certo sconcerto. Evento più unico che raro per uno come lui che non si meravigliava di niente.L'attenzione di quasi tutti i presenti era rivolta ad Isabel, la quale era riversa a terra priva di sensi, in una pozza di sangue. Del suo sangue.
Belzeebù la fissava per niente rammaricato seduto sul suo trono . Teneva le gambe accavallate e le spalle tese. Il suo volto era sereno.
Accanto a lui, Hastur sogghignava soddisfatto per il suo operato e, poiché non era stato semplice recuperare il cimelio infernale del suo girone, aveva deciso che sacrificare una vita innocente per il bene del male, sarebbe servito per ottenere un giusto perdono.Aziraphale strinse gli occhi trasalendo con il respiro, mentre stringeva i pugni nelle mani quasi rompendoseli a sangue.
"Scusami se sono arrivato in ritardo, ma ero impegnato con questi due." disse Asmodeo rivolgendo la sua attenzione tutta su Belzeebù, rompendo quel momento di silenzio tombale. Decise poi di raggiungerlo, facendosi largo tra i demoni minori che a stento capivano ciò che fosse appena accaduto.
"Hastur sei un grandissimo figlio di put.." Remiel fu subito zittito da due demoni alati che gli tapparono la bocca prontamente, bloccandogli di conseguenza le braccia dietro la schiena e, trattenendolo per i capelli, lo fecero inginocchiare dinnanzi al loro principe.
"Remiel le parolacce le puoi dire nella stanza affianco, qui cerchiamo di mantenere le buone maniere, ok?" rispose il duca infernale, con un sorriso di sfida. "E poi abbiamo due angeli qui presenti, non dimentichiamolo." proseguì con tono malizioso, del tutto ignaro che anche gli angeli dicessero parolacce. Qualche volta.
Zerachiel lo guardò a stento, perché non considerava quelli come lui una minaccia concreta per se stesso. Si voltò indietro ed incrociò lo sguardo sempre più assente di Aziraphale. Si chiese se magari stesse escogitando un piano o qualcosa del genere per uscire da quella situazione complicata. Tuttavia, l'angelo non parve dargli buone speranze in merito. Era totalmente andato, paralizzato da quella scena raccapricciante.
Avrei dovuto proteggerla, si disse Aziraphale, lasciandosi divorare dai sensi di colpa. Invece Crowley alzò con fatica lo sguardo su di lei, sentendosi impotente.
"Disse in presenza di una ragazza sgozzata al centro della stanza." la voce narrante di Aziraphale arrivò da lontano carica di una triste ironia, ma abbastanza tagliente da farlo innervosire. La sua era stata chiaramente una provocazione.
"Non sei nella posizione per poter parlare." replicò Hastur, fulminandolo. "Il prossimo a finire come lei sarai proprio tu, checca isterica."
Sentendo quelle parole - chissà poi Hastur da dove e come le aveva apprese - Crowley scattò in avanti intenzionato a prenderlo seriamente a pugni. Tuttavia, Aziraphale ebbe la prontezza di afferrarlo per un braccio tirandolo a sé, evitandogli così di complicare ulteriormente le cose.
Si ritrovarono presto in un vicolo cieco.
"Stai fermo." gli sussurrò l'angelo, mentre Crowley stringeva le labbra scrollandoselo da dosso con un gesto di stizza.
"Quando me lo darai il permesso di rompergli i denti?" gli domandò monotono.
"Anche io muoio dalla voglia di farlo, ma ci troviamo un po' in minoranza in questo momento." asserì Aziraphale, invitandolo a riflettere.
"Ti ha chiamato checca isterica." proseguì il demone, continuando a comunicare con lui sussurrando rigorosamente a denti stretti per non farsi sentire da tutti gli altri.

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Good Omens || Nobody Know
FanfictionDopo aver evitato la fine del mondo tanto amato, Crowley ed Aziraphale decidono di non vedersi per un po' di tempo, sia per impedire che le corrispettive fazioni angeliche e demoniache possano ancora intromettersi nelle loro vite, sia per metabolizz...