Il mattino seguente Crowley si risvegliò nervoso ed agitato.Tra pensieri ossessivi ed incubi, non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Aveva delle occhiaie enormi che riuscì però a nascondere dietro i suoi immancabili occhiali vintage dai vetri scuri.
Doveva andarsene da quel dannato posto o ce ne avrebbe rimesso di salute mentale.
Prima di scendere ai piani inferiori, controllò sul suo cellulare se vi fosse qualche chiamata persa da parte del suo angelo, ma non ve ne trovò alcuna.
Chiuse gli occhi per qualche secondo stringendo i denti. Era seriamente preoccupato per lui e sperò con tutto se stesso che non gli fosse accaduto nulla di male e che fosse riuscito a mettersi in contatto con lui al più presto.Stupido angelo, mormorò con un certo rammarico. Senza Aziraphale accanto a sé si sentiva perso ed incompleto. Soprattutto in quel momento che era diventato in parte umano.
Non voleva ammetterlo, ma era davvero innamorato di lui.
Solo che c'era qualcosa che continuava a bloccarlo. Come una situazione passata irrisolta che non gli permetteva di voltare ancora pagina o, meglio ancora, di cambiare proprio libro. Quella stessa situazione irrisolta che continuava a farlo incazzare ma, al contempo, a farlo sentire in colpa.
"Questa mattina niente colazione?" Anathema entrò nella stanza interrompendo i suoi pensieri. La giovane aveva raccolto i suoi lunghi capelli neri in una coda elegante, ed aveva truccato il viso con colori chiari che mettevano in risalto la sua carnagione scura. Crowley gettò un rapido sguardo su di lei, non potendo far a meno di notare ed ammettere la particolare bellezza di quella donna.
A pensarci, Anathema aveva davvero tutto con sé: bellezza, carisma, ricchezza, intelligenza, educazione ...
Era per davvero una donna da sposare e per la quale gli uomini avrebbero volentieri continuato a fare a cazzotti per averla. Chissà come avesse fatto quel fessacchiotto di Newth, dalla bellezza insignificante, a conquistarla.
Crowley se lo domandava tutte le notti da quando era lì insieme a lei, senza però aver mai trovato una risposta.Invero, si era anche chiesto spesso del perché si fosse proprio innamorato di Aziraphale, pur avendo creduto, per molti secoli, che il suo cuore fosse appartenuto a Remiel, il quale aveva poi ferito nel peggiore dei modi, ossia: abbandonandolo.
Cosa, esattamente, era andato storto?
"Non ho fame." le rispose freddo il demone, raccogliendo la sua giacca nera dalla sedia a dondolo sulla quale era stata poggiata.
"Hey, guarda che mi sono impegnata per non bruciare i pancakes!" esclamò la giovane, incrociando le braccia al petto. Anathema non era di certo una cuoca provetta, ma amava particolarmente fare bella figura con la gente. Pertanto, si era impegnata molto per preparare una colazione commestibile, seguendo persino dei tutorial su You Tube.
"Bene, perché al tuo bambino/a non farebbe di certo bene mangiare del cibo carbonizzato." rispose monotono l'altro, infilandosi la giacca sulle spalle.
"Come hai fatto a.." incalzò Anathema, interrompendosi da sola, sorpresa. In pratica adesso lo sapevano tutti tranne il padre.
Di risposta, Crowley piegò la testa su un lato indicando se stesso. "Sono stato capace di riconoscere il figlio del signore oscuro con un solo sguardo, figuriamoci se non mi sarei accorto che tu stessi aspettando un figlio." disse Crowley con un po' di arroganza, sistemandosi la manica della giacca sul polso come se nulla fosse.
Anathema aggrottò la fronte, inarcando un sopracciglio.
"Ma non avevi scambiato Adam per un altro ragazzo?"
"Ok, ok, sì. Ma è successo solo dopo averlo portato nel monastero e poi è stato un errore di una delle suore. Ora è inutile parlarne." ribattè scocciato il rosso, mentre agitava la testa.
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Good Omens || Nobody Know
FanfictionDopo aver evitato la fine del mondo tanto amato, Crowley ed Aziraphale decidono di non vedersi per un po' di tempo, sia per impedire che le corrispettive fazioni angeliche e demoniache possano ancora intromettersi nelle loro vite, sia per metabolizz...