Capitolo 44

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"Negli ultimi anni aveva vagato come un fantasma nei vicoli del Cave, ma ora che invece aveva lui qualsiasi posto era casa."


Scappare a New York era una pazzia. Su questo erano concordi tutti, tranne Brigitte ovviamente. Pensava fosse facile lasciare il paese e partire per una destinazione così lontana. Ma non era un posto qualunque, era l'America. 

 - Come intendi arrivare a New York? - le domandò Tobias alterandosi. E come non dargli torto. Aveva appena perso una delle poche persone a cui teneva, e all'inizio credeva che Brigitte stesse delirando. E invece, faceva sul serio. 

 - Lo so che è una follia. Ma sono sicura che il Capo nasconda qualcosa a New York - controbatté la ragazza allo stesso modo. Era vero, il suo ragionamento non si fondava su indizi concreti, ma era quasi sicura di avere ragione. Anzi doveva avercela sicuramente. 

 - Non puoi saperlo. Sarebbe un rischio troppo grande - rispose questa volta Jackson, alzandosi a prendere qualcosa dal frigo. Da quando a Brigitte era venuta in mente la magnifica idea di volare per gli Stati Uniti, tutti e quattro avevano deciso di riunirsi in cucina per parlarne. Ma non stava andando come ci si aspettava. 

 - Che altro abbiamo da perdere? Stanno morendo un sacco di persone per colpa sua - fece Brigitte, alzandosi anche lei ma per difendere le sue parole. Aveva le mani ben salde sul tavolo e la voce era ferma, forse anche fin troppo dato come si sentiva. 

 - E noi saremo i prossimi - intervenne Tobias, sbattendole la verità in faccia. Brigitte aveva sempre apprezzato il suo temperamento. Anche se a volte era capace di buttare un intero muro giù per la rabbia, allo stesso tempo non si comportava quasi mai in modo impulsivo. Ma non sempre si può seguire la ragione. Ci sono cose che non hanno alcun senso, che sono inspiegabili, ma che alla fine funzionano.

 -Non possiamo fare più niente, Brigitte - si avvicinò a lei Jackson, posando una tazza fumante sul tavolo - Lo sai che ci abbiamo provato, ma tutto questo è più grande di noi - proseguì quasi con sguardo impaurito. Sapeva già a cosa sarebbe andato incontro e soprattutto, che non sarebbe riuscito mai a convincerla. Ormai la conosceva. In un modo o nell'altro l'avrebbe persa comunque.

 -Non me ne starò qui senza far niente. Da quando sono nata lo scopo della mia vita è sempre stato questo - li assalì Brigitte, con un fuoco negli occhi che non vedevano da tempo. Quel fuoco che l'aveva sempre resa viva sembrava essersi riacceso. 

 - Fargliela pagare per tutto il male che mi ha fatto - il fuoco si era trasformato in acqua, come i fulmini in pioggia. Quella ferita, come il foro lasciato da un chiodo, era ancora lì aperta e non si sarebbe mai chiusa completamente. 

 - Se voi non volete accompagnarmi ci andrò da sola - addusse in seguito, come se non si aspettasse un loro riscontro. In effetti li aveva spiazzati - Non riuscirete mai a farmi cambiare idea - e lei era così cocciuta, quasi più testarda di un mulo. Chi avrebbe mai potuto contraddirla? E comunque nessuno di loro replicò. Erano troppo concentrati a valutare il rischio per darle una risposta. 

 - D'accordo, verremo con te - contestò Tobias, dopo aver fissato la superficie del tavolo per un intero minuto - Anche se odio dirlo, Brigitte ha ragione. Non possiamo rimanere qui per sempre - Jackson e Rose lo guardarono con stupore. La determinazione di Brigitte era capace anche di far cambiare idea alle persone in uno schiocco di dita. - Ma come faremo a partire? - bofonchiò Rose. Voleva bene a Brigitte, ma secondo lei questa volta avrebbe dovuto fare un passo indietro. Potevano lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare tutto da capo. La vendetta non serve a niente. 

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