Capitolo 37

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"Le venne un tuffo al cuore a vedere che, quegli occhi verdi che sarebbe riuscita a distinguere anche in mezzo a miliardi, la fissavano così intensamente."

Non sempre il  riflesso di uno specchio rivela quella che sei veramente. Era proprio così che si sentiva Brigitte mentre contemplava la figura di una perfetta sconosciuta identica a lei. Non era solita mettere vestiti carini e  non amava pettinature troppo elaborate. Un'estranea si era impossessata del suo corpo. O meglio dire, un estraneo. Perché non aveva deciso lei di indossare un abito verde militare con una gonna ampia e delle spalline a palloncino. Non aveva deciso lei di realizzarsi una treccia così stretta da farle male che poi finiva in uno chignon. Per non parlare delle décolleté che raramente aveva portato in vita sua; o dei due chili di trucco che abusavano del suo viso. Così conciata, era bellissima. Ma non era lei. Era solo quella che tutti si sarebbero aspettati di vedere: una ragazza bella, fine e a modo. Sarebbe stata per tutti solamente il braccio destro di Tobias, perchè dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna. O semplicemente un modello da seguire per tutte le altre ragazze. Tutte nomine che non rispecchiavano affatto ciò che lei era davvero.

- Signorina Brigitte è davvero incantevole! - si complimentò con lei Anna, sprizzando gioia da tutti i pori. Era più contenta lei per il lavoro che aveva fatto,  che Brigitte stessa - Sta veramente bene così, ma vedo che qualcosa non la convince - aggiunse, passando dalla felicità alla tristezza in un solo secondo. Non l'avrebbe capito nemmeno se glielo avesse spiegato. Ma non ce ne fu bisogno, visto che un rumore stridente, simile a quello delle suola delle scarpe sul pavimento, richiamò la loro attenzione. Brigitte si voltò, trovandosi davanti un uomo in divisa militare con degli stivali verdoni in cuoio. Era Tobias. Con quell'espressione così seria e risoluta avrebbe spaventato tutti. Era un soldato a tutti gli effetti. Dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi,  Brigitte sbottò dispettosamente:

- Non mi piace affatto come sto -  fece incrociando le braccia. Tobias la scrutò bene, posando gli occhi su ogni angolo del suo corpo. Era impossibile non osservarla. Si approssimò a lei, e quasi timidamente, le sfiorò il viso spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Subito sentì il suo respiro sul collo, e mentre le guance avvampavano un  brivido le fuggì lungo la schiena. Brigitte rimase impassibile, ma allo stesso tempo non voleva fare la parte di quella impacciata.   Perciò sostenne il suo sguardo, quasi fulminandolo.

- Invece direi che ti sta tutto perfettamente - ribadì lui, forse un po' troppo vicino a lei mentre la guardava perplesso  - Insomma, guardati...sei... bellissima - continuò, rimuginando sulle ultime parole. E poi, protese incerto la mano verso il suo viso come se fosse istintivamente attratto da quella pelle così delicata.  Tuttavia Brigitte gli bloccò il polso, ritraendosi all'istante.

- É questo che non mi piace - esordì   graffiante - Essere trattata come una fottuta bambola - rivelò duramente e nessuno fu capace di risponderle -  Io non sono così e nessuno potrà cambiarmi - ribatté infastidita.

- Non potrai mai esserlo con il carattere che ti ritrovi - disse ridendo John, irrompendo improvvisamente in sala. Quell'uomo era una serpe in persona.

- Per fortuna non è tra i miei interessi - replicò allo stesso modo Brigitte, scagliando come sempre una delle sue battute pronte.

- Se solo ti comportassi come il tuo viso dolce suggerisce -  esordì seccato l'uomo - faresti un favore a tutti - continuò tagliente, come se in effetti l'atteggiamento di Brigitte  lo irritasse.

- Non credo che il Capo mi abbia scelto per questo - controbattè, e per la prima volta poté vantarsi di qualcosa.  John ignorò completamente la sua provocazione e si rivolse verso Tobias.

-  É meglio se parliamo del discorso - fece tirando fuori due buste dorate - Questo è quello che dovete dire - riferì loro, dando a ciascuno la lettera corrispondente. Brigitte la aprì stracciandola tutta e facendo cadere a terra i pezzi della busta. Lesse attentamente quello che le sembrava un monologo e non un discorso, e più affilata di un coltello disse:

Non sei come le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora