Capitolo 3

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'' Più cercava di tenerlo lontano, e più lui  si avvicinava a lei. ''

Il  mattino dopo Brigitte dovette prepararsi  per il suo secondo giorno di  scuola. Prima di andare, si fermò a colazione con suo padre. Era l'unico momento della giornata in cui approfittavano per scambiare qualche parola in più del previsto. Era come se la luce del sole riuscisse a  metterli di buon umore. Una volta esser entrata in cucina, la giovane  vide il padre  parlare al telefono, ma riagganciò subito dopo il suo arrivo. Ciò meravigliò Brigitte dato che  non riceveva mai chiamate a quell'ora. Ma la incuriosiva il fatto che suo padre volesse nasconderle  qualcosa. Brigitte non ci diede peso, quindi prese una tazzina di caffè accompagnata da qualche biscotto.

- Mi piace quel tipo- affermò suo padre, sedendosi  accanto a sua figlia - Dovresti uscire con lui, o portarlo qualche volta qui - Brigitte era imbarazzata. Cosa stava cercando di dirle? Suo padre non poteva star facendo sul serio. Forse sarebbe stato meglio non rispondergli.

- Sai, per una chiacchierata, per trovarti qualche amico. Non so se ricordi...- continuò ad insistere lui e la figlia lo fermò subito.

- Mi ricordo cosa ci siamo detti. Sai non è stato facile vivere per diciannove anni convinta di non potermi fidare di nessuno e di non poter mostrare i miei sentimenti, quasi sembrando insipida. E non sarà facile nemmeno adesso- Lo disse in maniera così avida, che suo padre si sentì in colpa. Era stato lui l'artefice di quella macchina da  distruzione pronta a colpire qualunque cosa avesse avuto accanto. Dopo qualche minuto di silenzio, Brigitte lasciò la casa per recarsi a scuola. In realtà si era pentita del modo in cui si era rivolta a suo padre. Alla fine, lo stava facendo per lei, affinché potesse  disfarsi di quello scudo che si era creata. Per lei però, non era facile. Stava cercando di aprirsi, ma quando era sul punto di farlo, si riuchiudeva come un piccolo riccio appena nato.  Una volta aver varcato il cancello della sua dimora, si accorse che sul lato opposto c'era Jackson. Prima che potesse notarla, si nascose dietro una macchina parcheggiata lì davanti. Non doveva assolutamente vederla, sicuramente non dopo la figuraccia che aveva fatto il giorno prima. Il suo cuore cominciò a battere, senza motivo. Non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di parlargli. Temeva che potesse riprendere la questione del giorno prima. Si alzò appena, e notò che effettivamente lui non c'era più. Emanò un sospiro, calmandosi. Per fortuna, era riuscita a scamparla nuovamente. Almeno, era quello che lei  credeva.  Infatti, non si accorse che lui era  proprio lì,  di fronte a lei.

- Che ci fai qui seduta?- Le domandò stupito. Brigitte era alquanto imbarazzata. Non solo era riuscita a farsi vedere, ma in più aveva anche una figura abissale. Le sue guance si arrossarono immediatamente e pensò quanto fosse stata stupida a nascondersi dietro una macchina. Avrebbe potuto trovargli una scusa, ma dato che  non c'era più tempo  per pensare alla brutta figura che aveva fatto,  sbottò dicendo:

- Non è importante. Dai, andiamo - Guardò l'orologio e dovevano essere le 7:55. La lezione sarebbe cominciata soltanto cinque minuti dopo - É tardissimo- Gli afferrò la mano, e iniziarono a correre. O meglio, lei iniziò a correre, mentre trascinava anche Jackson, proprio  come fa una mamma con il suo bambino. La sua stretta era forte, salda. Arrivarono al semaforo vicino a scuola. Si tenevano ancora la mano. Si guardarono per un attimo quasi timidi e la lasciarono rapidamente.

Brigitte non riusciva a capire perchè gli avesse dato la mano. Le venne istintivamente, quasi per riparare al danno che aveva causato.  Affannosamente, entrarono nell'aula mentre tutti gli altri erano seduti ai loro posti.  Ancora una volta, l'attenzione si spostò su di loro. Tutti si stupirono nel  vedere Brigitte, la ragazza dal cuore di ghiaccio, arrivare  a scuola con qualcuno. In quel momento avrebbe voluto scomparire: cercava di nascondere il rossore dal suo viso, e temeva che il battito del suo cuore potesse rimbombare nell'aula. Non aveva mai amato stare al centro dell'attenzione. Eppure, finiva sempre per avere gli occhi puntati su di lei.  Jackson invece era piuttosto tranquillo, fiero e sicuro di se stesso.  Entrambi si scusarono per il ritardo e si sedettero ai loro posti. La giornata scolastica fortunatamente,  passò in fretta. Al suono della campanella, Brigitte sgattaiolò fuori da scuola, ovviamente raggiunta da Jackson. Più provava a tenerlo lontano, e più lui  si avvicinava a lei.

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