«È tutto pronto?» Chiese Steve chiudendosi la zip della tuta.
«Si» rispose Tony avvicinandosi a lui.
Il capitano si voltò e guardò Clint e Peter. Il ragazzo alzò la testa e gli fece cenno con il pollice in sù «Siamo pronti a partire» disse sorridendo.
Tony si voltò verso Pepper. Si avvicinò chinando leggermente la testa di lato «Ne sei sicura?» gli chiese ancora una volta.
Pepper lo guardò e sorrise chiudendo gli occhi «Si» rispose aprendoli «Mi prenderò cura di Morgan, non preoccuparti.»
Tony abbassò lo sguardo «Che cosa le dirai?»
«Per questo universo tu e Steve siete morti contro Thanos. Lasciamo che le cose rimangano così. So che questa è una bugia orribile da dire ad una bambina, ma non hai più nulla che ti leghi qui. Ma lì... » disse guardando Steve oltre la palla del meccanico «Non farti scappare questa occasione Tony.»
Il meccanico abbassò lo sguardo e cominciò a tirare il tessuto dei guanti «Sentirà la mia mancanza» disse a bassa voce, quasi come se non fosse convinto di ciò che stava per fare.
«La sentiremo tutti» rispose Pepper avvicinandosi e posandogli le mani sulle spalle «Ma questa è la cosa giusta da fare. Qui le cose sono andate diversamente, ma lì ha tutto. L'unica cosa che manca in quella linea temporale, sei tu.»
Tony alzò lo sguardo, i suoi occhi erano lucidi di lacrime. Pepper inclinò la testa leggermente di lato e sorrise «Questa è la tua occasione di essere ancora felice Tony. Non lasciartela sfuggire.»
Il meccanico sorrise mentre una lacrima gli scendeva lungo il viso «In un'altra vita?»
Pepper fece cenno di si con la testa mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia «In un'altra vita.»
Tony la strinse forte a sé. Pepper ricambiò quell'abbraccio mentre cercava di trattenere le sue lacrime.
«Vai ora, prima che cominci a piangere e a supplicarti di rimanere» disse staccandosi da lui e guardandolo negli occhi.
Per la prima volta da quando Rogers era morto, Tony sorrise veramente. Forse era un sorriso di circostanza, o forse, più semplicemente, era felice di ciò che stava per accadere, un nuovo capitolo della sua vita. Si voltò e raggiunse il resto della squadra sulla pedana. Guardò Pepper per qualche altro istante, poi sentì una mano stringere la sua e si voltò. Vide il capitano guardarlo con occhi carichi d'amore, gli stessi occhi di Rogers, e il meccanico capì che alla fine, erano la stessa persona. Si perse in quell'oceano, e si convinse che non importava in quale universo avesse deciso di vivere, sarebbe andato bene uno qualunque pur di vivere con lui. E improvvisamente il dolore della morte di Rogers sparì, così come quell'agonia, compagna di molte notti insonni, svanì dal cuore di Steve. Dopo tanto soffrire si erano ritrovati, due anime che sfidavano il concetto stesso del tempo, l'uno perso negli occhi dell'altro. E capirono che la loro vita poteva riprendere da dove era stata interrotta, aprendo la strada al dolce ignoto che celava il futuro. Per un breve istante, Tony si domandò come si sarebbe sentito in quella nuova linea temporale, ma poi spazzò via quel pensiero. Si voltò e vide il viso di Peter, i suoi occhi leggermente socchiusi e la sua bocca ornata di uno splendido sorriso luminoso, e capì: quella era la cosa giusta da fare. Non aveva più niente che lo legava a quel mondo, e Morgan sarebbe stata bene ugualmente anche senza di lui. Era piccola, lo avrebbe dimenticato in fretta. E mentre la voce di Bruce risuonava nell'aria pronunciando il conto alla rovescia, Tony strinse la mano di Steve e lo guardò negli occhi ancora una volta. Il capitano lo guardò e sorrise dolcemente «Sei pronto?»
«Si» rispose Tony ricambiando quel sorriso «Andiamo a casa.»Mille colori li avvolsero improvvisamente. Tony sentiva la mano del capitano stretta attorno alla sua, mente la sensazione di dover vomitare gli attanagliò la gola.
Gli uccellini cinguettavano placidi, mischiando il loro canto al fruscio delle fronde degli alberi mosse da un gelido vento invernale. Una lieve brezza soffiava attraverso i suoi capelli scuri come la terra bagnata, mentre i suoi occhi color nocciola si aprivano lentamente alla luce del sole. Sentiva il freddo metallo della pedana contro la sua guancia, mentre lentamente i suoi occhi mettevano a fuoco ciò che lo circondava. Si alzò da terra e si guardò attorno, era tutto esattamente uguale alla sua linea temporale, immutato, tranne per un piccolo particolare: Pepper non c'era. Improvvisamente sentì dei passi dietro di sé, si voltò e vide una mano tendersi verso di lui. La luce lo accecò, trasformando quella persona davanti a lui in una figura nera stagliata contro il sole. Si portò una mano davanti agli occhi, e lo vide: capelli biondi come la paglia ingiallita sotto il sole d'Italia, occhi cristallini come il mare dei caraibi, le labbra rosa chiare strette in un timido sorriso.
Tony inspirò leggermente, tolse la mano da davanti agli occhi e afferrò quella del capitano, che lo tirò su. E lì, in piedi l'uno davanti all'altro, mentre le loro mani strette l'una nell'altra, il meccanico si perse ancora una volta in quegli occhi celesti, aspettando trepidante il momento in cui vi avrebbe visto riflesse le stelle della notte. Sentì una sensazione di gioia avvolgerlo, mentre capiva che il suo cuore, ancora una volta e forse per sempre, era nel posto giusto. Il capitano, lo guardò con occhi carichi d'amore, cercando nelle sue iridi quel fuoco che vi aveva sempre visto bruciare, e quando lo vide, il suo cuore smise di provare i rimorsi del passato che lo avevano tenuto ancorato ad un tempo che non gli apparteneva più. Lo vide bruciare di un'intensità che non aveva mai visto prima d'ora, mentre lentamente si lasciava trasportare nel suo dolce calore. E i ricordi del passato tornano a fiorire nella sua memoria, mentre con le dita accarezzava delicatamente la pelle del meccanico. Quel tocco risvegliò sensazioni assopite nella testa di Steve, ricordi lontani che si erano trasformati in sabbia. Il suo volto si fece serio mentre gli passava una mano tra i capelli, per poi tornare a guardarlo negli occhi e sorridere di nuovo. Tutto quello era semplicemente incredibile. Averlo li davanti a sé, per poi stringerlo tra le sue braccia e sentire l'odore della sua pelle, e il sapore delle sue labbra, era qualcosa che non pensava avrebbe più potuto provare. Gli prese delicatamente il mento e portò il suo volto vicino al proprio, per poi baciarlo sulle labbra.Poco distante dalla pedana, Bucky e Peter guardavano quella scena sorridendo. Il ragazzo sospirò leggermente, poi spostò il peso da una gamba all'altra e incrociò le braccia sul petto. Respirò profondamente, il sole riscaldava la sua pelle ancora leggermente madida di sudore, mentre l'aria fresca gli riempiva i polmoni. Il soldato si voltò, le mani nelle tasche e il volto serio, guardò il profilo del ragazzo illuminato dai raggi del sole «Non vai da loro?» chiese.
Peter scosse la testa «No. Lasciamogli il loro momento, dopo tutto quello che hanno passato, penso che se lo siano meritato.»
Bucky sorrise a mezza bocca, poi si voltò e tornò a guardare quella scena. Sorrise dolcemente, mentre i suoi occhi si riempivano di quella scena. Peter lo vide con la coda dell'occhio e si girò per guardarlo meglio «Non sei triste?»
«No» rispose Bucky, ed era vero. Pensava che rivederli insieme, sapere che Steve non sarebbe mai stato suo, avrebbe spezzato il suo cuore ancora una volta, ma stranamente non fu così. Provò una sensazione di gioia e di leggerezza nel rivedere il suo amico tornare a sorridere come un tempo, e vedere il suo viso illuminarsi della luce di un sole che sapeva di speranza. Era contento che la sua scelta non fosse stata lui, non sarebbe mai stato in grado di renderlo così felice. E capì che vederlo sorridere, alla fine, era l'unica cosa che voleva veramente.
Il capitano si staccò, osservando ancora una volta gli occhi di Tony che adesso bruciavano sotto i raggi del sole «Rimorsi?» gli chiese sotto voce.
«No» rispose Tony «Sono a casa.»
«È questa la nostra altra vita?»
«Si. È questa.»
In lontananza si sentì il rumore di una macchina che parcheggiò, poi quello di una portiera che si apriva e si chiudeva, e dei piccoli passi veloci che facevano scricchiolare la ghiaia.
«Papà!» urlò una vocina acuta.
I due uomini si voltarono. Tony sgranò gli occhi «Morgan?» disse sorpreso.
La bambina continuava a correre senza sosta. Il meccanico si staccò dalle braccia di Steve e corse verso di lei. Morgan saltò contro il meccanico, avvolgendogli la vita con le gambe e le braccia «Sei tornato! Sei tornato!»
Tony le mise una mano sulla testa e le accarezzò i capelli «Si» disse trattenendo le lacrime «Sono tornato.»
La bambina si staccò leggermente e lo guardò. Tony si inginocchiò a terra, lasciò che Morgan si staccasse completamente da lui e la guardò «Ma guardati. Sei diventata grande» disse togliendole una ciocca di capelli da davanti agli occhi.
Morgan arrossì, poi si voltò e corse verso Peter e Bucky «Peter! Zio Bucky!»
Il capitano si avvicinò, la ghiaia che scricchiolava appena sotto i suoi stivali. Tony si alzò e lo guardò dritto negli occhi «Hai mantenuto la tua parola, Steve. Abbiamo fatto anche questo insieme.»E nella luce del tramonto, due anime si incontrarono e divennero come acqua e fuoco che si mescolavano nel cielo d'inverno.
«Steve?» lo chiamò una voce.
Rogers si voltò e sorrise dolcemente nel vedere quegli splendidi occhi color nocciola «Tony.»~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~
- ANGOLO AUTRICE -Grazie.
-Love you 3000
Jr.
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Fire on Fire
FanfictionDAL CAPITOLO 5: «Io ti ho odiato Steve - riprese Tony - non ho mai odiato nessuno nel modo in cui ho odiato te. E Dio! Vorrei poterti odiare ancora, ma non posso... Non ci riesco». È il 1991, sono appena iniziate le vacanze di Natale, e gli studenti...