"Dovresti essere una bomba da bagno!"
"Beh, è il tuo giorno fortunato, dolcezza, perché hai appena ricevuto qualcosa dieci volte migliore: me"
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Dove una bomba da bagno del Walmart risulta essere un troppo arrogante, ridicolosamente af...
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Ti fermasti di colpo davanti all'entrata della cucina e spalancasti la bocca alla scena davanti a te.
Distrutto sul pavimento, sicuramente la fonte del rumore, c'era il tuo piccolo frullatore che usavi la mattina per farti i frullati. La plastica rotta e le lame erano sparse sulle piastrelle; e in cima al bancone, appollaiato come un gatto terrorizzato, c'era Jungkook.
La sua espressione seducente e stuzzicante del momento precedente era svanita, al suo posto c'erano due grandi occhi e uno sguardo pieno di paura.
"Jungkook?" Chiedesti, disorientata dalla bizzarra scena davanti a te. "Cosa diamine è successo?"
Jungkook puntò un dito contro il frullatore rotto sul pavimento. "Ha cercato di mangiarmi!" Urlò.
Lo guardasti. "Mangiarti?"
"L'ho semplicemente toccato e ha iniziato a urlarmi contro con quei suoi denti," aggiunse sulla difensiva. "Ho dovuto distruggerlo."
Ti sbattesti una mano sulla fronte. "Jungkook", sospirasti, "è un frullatore. È un oggetto inanimato che mescola degli ingredienti per fare frullati e cose del genere. Probabilmente hai solo premuto il pulsante di accensione e si è acceso."
"Se è un oggetto inanimato come ha fatto ad accendersi?" Jungkook aggrottò le sopracciglia, rimanendo in bilico sul bancone ancora con solo l'asciugamano addosso. I muscoli sulle braccia nude erano tesi come se fosse pronto ad attaccare in un qualsiasi momento. "Voglio dire, non è colpa sua. Accade facilmente di accendere un sacco di mortali e mostri."
"No! Accendersi è una cosa di cui l'elettricità ha bisogno per poter funzionare. Smettila di essere così pieno di te." Ti fermasti. "E scendi dal mio bancone."
"Ma se provasse a mordermi di nuovo?" Piagnucolò Jungkook guardando il frullatore distrutto sul pavimento.
"Non ti morderà." Puntasti un dito per terra. "Scendi. Adesso."
Finalmente Jungkook, con un ovvia riluttanza, scese dal bancone. Trattenesti il fiato realizzando che era la prima volta che lo vedevi senza nebbia e senza cercare di distogliere lo sguardo.
Non avresti saputo dire quanti anni avesse, il suo viso aveva un'aura quasi senza età. Pelle pulita e deliziosa come il miele, eleganti zigomi, spigolosi occhi da cerbiatto che sembravano perforare i tuoi. I suoi capelli, in quel momento ancora bagnati, erano leggermente mossi e del colore del cielo a mezzanotte, una tonalità tra il nero e il blu scuro. Ed era alto. La punta della tua testa sembrava appena visibile dalle sue spalle, che si aprivano su un petto nudo e muscoloso, che si rilassava e contraeva ad ogni respiro, rendendo il tutto molto più distraente.
"Se funziona con elettricità allora vuol dire che è uno degli oggetti maledetti di Zeus?" Jungkook sogghignò. Provò a sporgere un dito del piede per colpire un pezzo di plastica rotto. "È per questo che ha provato a mangiarmi?"
"Per l'ultima volta, non stava cercando né di mangiarti né di ucciderti." Scuotesti la testa esasperata e ti chinasti per raccogliere i pezzi del tuo prezioso frullatore. Ce l'avevi ancora con il ragazzo dai capelli scuri per aver rotto uno dei tuoi strumenti preziosi. Adoravi farti i frullati la mattina ed ora dovevi comprare un frullatore nuovo.
"Non hai idea di quanto siano astuti alcuni dei miei nemici," Sbuffò Jungkook con arroganza. "Non mi sorprenderebbe se mi lasciassero trappole come queste dopo che la mia maledizione si è rotta e sono più debole."
Guardasti in alto verso Jungkook e pensasti a quanto pazzo suonasse. Sfortunatamente in quel momento raccogliesti un pezzo della lama di metallo. Il tuo pollice scivolò e una sensazione di bruciore acuto ti pugnalò i nervi. Sibilasti dal dolore, ritraendo il braccio mentre una goccia di sangue scuro sgorgava dal piccolo taglio.
"Vedi?" Canzonò Jungkook trionfante. "Questo è un oggetto infernale, anche da morto!"
Sussultando, ti mettesti il pollice in bocca. Con l'altra mano, facesti un gesto osceno a Jungkook.
Il ragazzo sembrò ignorare quel gesto, probabilmente senza realizzare cosa significasse. Comunque, qualcosa nella sua espressione cambiò leggermente mentre ti guardava succhiarti il pollice, pensando di non riuscire a calmare quella tua sensazione di dolore. "Vieni qui."
Alzasti le sopracciglia verso di lui. "Hm?" Mormorasti incerta.
"C'è una fonte di acqua pulita da qualche parte?" Chiese Jungkook, gli occhi scorrevano intorno alla stanza.
"Oh, vuoi che mi pulisca il taglio?" Rimuovesti il dito ferito dalla bocca facendo una smorfia. Perché le ferite più piccole a volte sono quelle che fanno più male? "Ho un kit di pronto soccorso con del disinfettante e delle garze che posso usare."
"Può questa... zia-infetta* guarire la tua ferita?"
Nonostante tutto, un piccolo senso di tenerezza ti attraversò per il modo in cui si incartava nella pronuncia. "In pochi giorni, sì, il mio dito sarà come nuovo."
Jungkook sbuffò. "Spesso mi dimentico di quanto siate primitivi voi mortali. Ora dimmi, c'è una sorgente di acqua pulita da qualche parte?"
Gli indicasti il rubinetto della cucina. Che cosa aveva intenzione di fare? "Gira la maniglia e uscirà l'acqua," lo informasti.
Jungkook camminò fino ad arrivare davanti al rubinetto poi si fermò. Sembrava stesse misurando le maniglie su entrambi i lati del beccuccio. Poi ne prese una e la girò. Immediatamente un piccolo getto d'acqua uscì dal tubo e Jungkook fece un verso sorpreso. "Ora va meglio!"
Roteasti gli occhi, facesti una piccola preghiera per fare in modo che Jungkook non rompesse nient'altro e ti incamminasti verso il bagno dove c'era il kit di pronto soccorso.
"Aspetta, dolcezza, dove credi di andare?" Ti chiamò Jungkook.
Desti un'occhiata dietro alla spalla impaziente. "A guarire questo taglio. Tornerò tra un paio di minuti. Non rompere nient'altro mentre sono di là."
"Tu non vai da nessuna parte." Jungkook sollevò un dito e si indicò. "Voglio mostrarti una cosa. Ora, vieni qui."
Esitante gli obbedisti. Mise una mano sotto il getto d'acqua che usciva dal rubinetto. Stava forse cercando di pulirti la ferita da solo?
Ti avvicinasti a lui e ti irrigidisti quando ti prese la vita. La sua presa era sorprendente gentile, ma ferma. Guidò la tua mano verso il getto, ad alcuni centimetri da esso. L'acqua che usciva iniziò a muoversi e a trasformarsi, apparentemente da sola intorno alla mano di Jungkook, davanti ai tuoi occhi.
Poi mosse la sua mano circondata dall'acqua verso il tuo pollice. Dei brividi ti percorsero la schiena mentre sentivi come del ghiaccio che velocemente scorreva sopra la tua ferita. L'acqua sembrava girasse intorno al tuo braccio in anelli e spirali, sfidando tutte le leggi della fisica e le proprietà dell'acqua che conoscevi.
Ti lasciò la mano dopo alcuni secondi. Le spirali d'acqua immediatamente ritornarono alla loro forma naturale cadendo nello scarico del lavandino.
Ti cadde la mandibola quando tu guardasti il pollice. Non c'era dolore, solo una sensazione di prurito. Ma la cosa più impressionante di tutte era che al posto del taglio c'era una sottile linea pallida. L'incisione causata dalla lama di metallo era sparita, guarita.
Guardasti Jungkook e spalancasti la bocca. "Come...?"
Jungkook riuscì a chiudere il rubinetto e ti fece l'occhiolino. "C'è un altro nome con il quale molti mi chiamano." Si sporse in avanti e sentisti l'odore di qualcosa di caldo ma allo stesso tempo selvaggio provenire da lui, come se l'oceano stesso fosse immerso in una luce dorata. "Figlio di Poseidone. Semidio del Vento e delle Acque."
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* Altro gioco di parole: in inglese la parola disinfettante si dice "antiseptic", quindi Jungkook (che non sapeva cosa fosse) aveva capito "auntie-septics" (=zia-septica/infetta)