"Dovresti essere una bomba da bagno!"
"Beh, è il tuo giorno fortunato, dolcezza, perché hai appena ricevuto qualcosa dieci volte migliore: me"
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Dove una bomba da bagno del Walmart risulta essere un troppo arrogante, ridicolosamente af...
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"Già innamorata di me, dolcezza?" Jungkook inarcò un sopracciglio divertito quando feci appello a tutta la mia forza di volontà per non ciucciarmi il dito e iniziare a piangere come un bambino.
"Solo... torna a essere una bomba da bagno," dissi tra i denti.
Stavo arrivando il ritardo alle lezioni pomeridiane e proprio per mia fortuna, avevo colpito con l'alluce il bordo del divano su cui era seduto Jungkook. Non avrebbero mai dovuto far sentire la fine della caduta davanti a lui.
"Hai bisogno per alzarti, dolcezza?" Jungkook appoggiò la testa sulle mani. "Posso essere il tuo salvatore in qualsiasi momento, piccola."
"Sii il tuo stesso salvatore stanotte, quando ti strangolerò," gli risposi
"Ooh, quindi hai delle perversioni allora?" Jungkook si rallegrò. "Personalmente non sono un grande fan delle perversioni soffocanti, ma ho sperimentato con un paio di-"
"CHE COSA TI HO DETTO A PROPOSITO DELLE TROPPE INFORMAZIONI SULLA TUA VITA SESSUALE PASSATA?" Gemetti mentre soffocavo il resto delle sue sporche parole.
Scrollò le spalle innocentemente. "L'hai iniziato tu."
Il dolore finalmente stava diminuendo abbastanza da ritornare sui miei passi. "Okay guarda. Ho solo due lezioni questo pomeriggio quindi dovrei riuscire a tornare a casa prima di cena." Presi un respiro profondo. Non mentirò, quella era la prima volta che lasciavo Jungkook da solo nel mio appartamento e stavo solo pregando che si verificasse il minimo danno. "Solo... prova a non rompere niente."
"Puoi lasciare il tuo telefono qui?" Jungkook chiese speranzoso.
La mia faccia si fece cupa immediatamente. "Assolutamente no."
"Non sei divertente." Si sciolse in un broncio, incrociando le braccia e guardandomi tempestoso in lontananza.
"Jungkook per favore." Lo guardai implorandolo.
Sembrò ammorbidirsi sotto il mio sguardo. "Va bene. Mi comporterò bene." Si avvicinò, gli occhi luccicanti. "Ma non posso promettere di essere bravo quando tornerai."
Gli diedi il più potente sguardo assassino che potessi fare. Non importava il modo in cui il mio stomaco si contorceva o il modo in cui il mio sangue pulsava ogni volta che mi rivolgeva quello sguardo. Lo sguardo di un predatore che osserva il suo ultimo pasto. "Non ti posso promettere di non ritirare fuori l'aspirapolvere," risposi.
Jungkook si ritrasse subito. "Dannazione, mi ha proprio preso."
Soffocando una risatina, presi il mio zaino e i libri e senza voltarmi indietro uscii dalla porta.
L'università era circa a venti minuti a piedi dall'appartamento. Di solito mi piaceva andarci camminando, per godermi l'aria fresca all'aperto. Quel giorno però, dato che volevo davvero andare dritta là e tornare indietro il più velocemente possibile, presi la macchina.