44~PARLA FIGLIO DI (PAROLA 13+)!!

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Stavo sognando di nuovo.

Sapevo di stare sognando perché stavo osservando con distacco sette figure irrompere nella stanza come angeli vendicatori.

Il mondo intorno a me aveva un bagliore iridescente e tutti i suoni echeggiavano come se provenissero da una grande caverna lontana.

Le grida di rabbia e terrore risuonavano nelle mie orecchie mentre tre semidei affrontavano ciascuno un satiro. I servi caddero. Questo era un altro motivo per cui sapevo che era un sogno- non c'era modo che gli olimpici che erano terrorizzati dagli utensili da cucina si sarebbero lanciati senza esitazione contro dei mostri orribili e raccapriccianti.

Poi lui fu lì.

L'unico aspetto positivo di quel sogno era il modo in cui portava tutta l'attenzione sul semidio delle acque che sfrecciava attraverso la stanza verso di me: un'aura blu che brillava dal suo corpo, i suoi occhi non erano più del colore scuro di mezzanotte ma di un blu chiaro e scintillante. Il suo bel viso si illuminò di furiosa e fredda bellezza.

Il peso che avevo sul petto svanì improvvisamente e l'aria si precipitò nei miei polmoni.

Mi faceva male inspirare, ma continuavo a rimanere senza fiato. Tutto il mio corpo mi faceva male. Potevo ancora sentire le dita che mi premevano sulla gola e mi concentrai sul tentativo di inalare aria.

Ogni respiro che facevo avvicinava le grida lontane e presto le urla e la frenesia della lotta si riversarono intorno a me. Il bagliore vitreo del mondo svanì in colori normali. Sbattei le palpebre diverse volte e alla fine alzai lo sguardo.

I satiri erano stati completamente sconfitti in pochi minuti. Uno era seduto stordito per terra, la pelliccia sulle zampe di capra che si drizzava e bruciava. Namjoon era in piedi sopra di essa: le braccia incrociate sul petto, un sorriso soddisfatto sul viso mentre fissava la creatura incenerita. L'elettricità gli danzava ancora sulle mani.

L'altro stava strillando, ma solo perché Taehyung lo stava tenendo per una gamba a testa in giù, come un pollo catturato per il pranzo di Natale.

Il semidio della forza guardò con evidente disgusto il satiro che cercava di sfuggire alla sua presa inutilmente. Non stava aiutando il fatto che Jimin si stesse divertendo a colpire il bruto indifeso a testa in giù.

Mi fece quasi pena.

Poi mi girai.

Jungkook aveva bloccato Lalage in pochi istanti dietro di me. La sua faccia era di una brutta sfumatura di pomodoro mentre il suo ex la teneva ferma.

"Te ne pentirai," sibilò.

L'espressione del figlio di Poseidone era di pietra. "Jin hyung," urlò dall'altra parte della stanza. "Vieni qui e aiutami con la tua dannata sorella."

He's a Demigod [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora