He's a Demigod [ITA]

23~Come Un Puzzle

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A quella domanda i tuoi occhi si spalancarono, ti appoggiasti su un gomito, girandoti per vederlo dietro di te. Strizzando gli occhi abbastanza forte, potesti appena distinguere i suoi, spalancati nelle coperte sottostanti. "Cosa intendi?"

Jungkook inclinò la testa, le sue braccia non si staccarono mai da te. "È solo che la maggior parte delle donne alla fine cede al mio fascino. Anche la donna più testarda e vanitosa ha ceduto nei primi due giorni in cui ci siamo incontrati. Ma a te... sembra che non ti piaccia nemmeno come amico. Mi minacci tutto il tempo."

Sembrava che tutto il tuo respiro fosse stato risucchiato dai polmoni. Jungkook pensava davvero che lo odiassi? La maggior parte del tempo che eravate stati insieme gli avevi sempre urlato e rimproverato per ogni cosa che faceva. Tuttavia, non ti eri resa conto che forse sarebbe potuto rimanere ferito dalle tue parole. Sembrava intoccabile, con la pelle arrogante e spessa. 

"Jungkook, tu mi piaci," dicesti gentilmente. "È solo che è stato un po' difficile per me abituarmi a te, tutto qui. Mi dispiace che tu abbia pensato il contrario." 

"Veramente?" La timida speranza nella sua voce ti fece sdraiare di nuovo, questa volta però di fronte a lui.

"Sul serio", affermasti. Una parte di te aveva desiderato che ci fosse più luce in modo da poter vedere la sua faccia. Ma c'era qualcosa nell'oscurità che stava rendendo quella esperienza ancora più intima. Il buio ti stava oscurando la vista promettendo che tutto sarebbe potuto accadere. "Inoltre," continuasti, cercando di mantenere la tua voce leggera, "potrai anche essere un semidio, Jungkook. Ma io sono demisessuale." 

"Che cosa?" 

"Oh." Arrossisti un po'. Pensato che avrebbe conosciuto almeno quel termine, considerando che c'era la parola "sessuale". "È quando ci vuole un forte legame emotivo perché una persona sia disposta a fare effettivamente il passo successivo in una relazione". 

"Senti un forte legame emotivo con me?" chiese la voce di Jungkook, il suo respiro ti accarezzava il viso. 

"È un po' troppo tardi per fare domande del genere, non credi?" Rispondesti debolmente. "Dovremmo dormire ora." 

"Per favore, rispondi alla domanda," sussurrò. Questa volta le sue labbra ti sfiorarono la guancia. Era così vicino... troppo vicino... 

Merda, merda, merda. Stringesti gli occhi mentre cercavi di combattere le emozioni che ribollivano dentro di te. Eppure, non eri solo stanca fisicamente. Lo eri anche emotivamente: eri stanca di cercare di combattere il desiderio e i sentimenti che ti bruciavano dentro.