"Dovresti essere una bomba da bagno!"
"Beh, è il tuo giorno fortunato, dolcezza, perché hai appena ricevuto qualcosa dieci volte migliore: me"
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Dove una bomba da bagno del Walmart risulta essere un troppo arrogante, ridicolosamente af...
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Smisi di lottare per chiudere la porta del box e lo fissai. "Che cosa?"
"Non posso promettere nulla", disse rapidamente. "Per ora sono stato in grado di curare solo le lesioni superficiali. Tuttavia, non sono sicuro delle lesioni interne".
Gli gettai le braccia al collo. "Non può far male provarci, giusto?" chiesi, odiando quanto suonassi disperata. "Dimmi solo di cosa hai bisogno. Acqua? Certo che hai bisogno di acqua. Quanta?"
"Ehi, dolcezza, rallenta." Ridacchiò un po', staccando delicatamente le mie braccia da lui in modo da tenere le mani tra noi due. "Quello di cui ho bisogno per prima cosa è che ti calmi."
"Sono calma", risposi immediatamente. "Ecco, andiamo subito da lui." Cercai di sfrecciargli intorno per dirigermi verso l'uscita.
Sfortunatamente, ancora una volta, riuscì a prendermi e tirarmi indietro, le braccia che mi bloccavano completamente. "Ascoltami", ripeté, mentre alcuni accenni di esasperazione tingevano le sue parole. Era la prima volta che sentivo quel tono nella sua voce e fu abbastanza per calmarmi. "Adesso non possiamo farlo per molte ragioni. La prima è che c'è un gruppo di dottori nella stanza in cui si trova. Quindi dovremo aspettare che se ne vadano, ok?"
"Va bene", borbottai, cedendo. "Cosa dovremmo fare fino ad allora?"
Mi rispose un piccolo ringhio che risuonava dallo stomaco del semidio. Il familiare sorriso irritante si allargò sulla sua bocca. "Ho fame. Dammi da mangiare."
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Vidi Jungkook inghiottire frittelle imbevute di sciroppo di cioccolato, fragole e zucchero a velo. Non sapevo se i semidei potessero morire di diabete o di overdose di zucchero; ma speravo di no perché altrimenti il figlio di Poseidone sarebbe stato fregato, semidio o no.
Eravamo tornati dove mia madre aspettava con preoccupazione il mio ritorno. Dopo averla abbracciata un'ultima volta e averle detto che stavo andando a prendere qualcosa da mangiare per Jungkook, avevo preso il mio zaino ed ero uscita. Mia madre si era limitata ad annuire, contenta che stavo ricevendo "nutrimento", ma aveva rifiutato l'offerta di unirsi a noi.
"Voglio solo restare qui," aveva detto piano. "Non preoccuparti per me, tesoro."
E fu così che finii per mangiare in una bella trattoria all'aperto per colazione-pranzo con una meravigliosa vista sul mare.
Un sacco di vasi pieni di piante tropicali pendevano dalle travi di legno che reggevano il tetto di paglia, le foglie scure cadevano lungo i lati. L'aria fresca dell'oceano soffiava attraverso il ristorante. Jungkook ed io eravamo seduti a uno dei tavoli e fino a quel momento eravamo rimasti in silenzio.