"Dovresti essere una bomba da bagno!"
"Beh, è il tuo giorno fortunato, dolcezza, perché hai appena ricevuto qualcosa dieci volte migliore: me"
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Dove una bomba da bagno del Walmart risulta essere un troppo arrogante, ridicolosamente af...
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Non eri mai stata una persona da gioielli. Avevi sempre faticato a trovare la voglia di indossarne qualcuno. Più che altro, perché erano i gioielli a odiare te. Gli anelli ti stritolavano le dita, i braccialetti ti sfregavano e irritavano i polsi, e i pochi orecchini che avevi erano semplici oppure lunghi, pezzi penzolanti si sarebbero potuti incastrare da qualche parte in un qualche modo.
Tuttavia, la collana che Jungkook ti aveva regalato sembrava senza peso e c'era qualcosa di incantevole nel modo in cui luccicava quando catturava la luce.
Non riuscisti a smettere di ammirarla, anche mentre ti stavi lavando i denti per prepararti a strisciare nel letto.
Dopo essere rimasta sotto il cielo notturno con lui che ti abbracciava forte da dietro, alla fine lo avevi convinto a lasciarvi l'oceano alle spalle. Avevi giurato di aver sentito quest'ultimo sibilare di dispiacere quando Jungkook si era finalmente allontanato e le luci scintillanti si erano spente quando non fu più a contatto con l'acqua.
Ti girava la testa da tutto quello che era successo. Avresti dovuto pensare a tuo padre. Eri ancora preoccupata per lui, senza dubbio. Ma ti sentivi come se avessi dovuto pensarci... di più, a papà.
Eppure la tua mente continuava a tornare a quell'immagine di Jungkook: la sua testa inclinata all'indietro con il vento che gli scompigliava i capelli, l'oceano luccicante in modo iridescente che si alzava per incontrare la sua mano alzata. Era come la scena di un film. Non sembrava reale. Lui non sembrava reale.
Gemettesti un po', scompigliando lo chignon già disordinato che ti eri fatta per lavarti i denti e la faccia. Che tipo di figlia eri? Tuo padre era in terapia intensiva, i suoi ricordi erano probabilmente in pericolo e tutto ciò a cui il tuo stupido cervello riusciva a pensare era l'interesse amoroso.
Sporgendoti in avanti verso lo specchio del bagno desti un'occhiata più da vicino alla catenina intorno al collo. Sembrava una serie di minuscole goccioline d'acqua opache e il gioiello azzurro al centro somigliava a un'unica goccia di pioggia tra i cristalli. Era una delle collane più belle che tu avessi mai visto.
"Ti piace?"
Sussultasti per la sorpresa. In qualche modo non avevi notato un Jungkook a torso nudo appoggiato allo stipite della porta dietro. E, naturalmente, la tua mano goffa che teneva lo spazzolino da denti aveva fatto sobbalzare lo strumento contro la parte posteriore della gola, attivandoti il riflesso del vomito e provocandoti una sorta di soffocamento.
"Per l'amor di Zeus!" Jungkook guaì allarmato mentre ti piegavi in due sul pavimento del bagno.
Ti dimenticasti della grande probabilità di morire per mano della sua ex ragazza, dal momento che stavi per morire soffocando con uno spazzolino da denti. Forse saresti almeno entrata nel Guinness World Records come il modo più patetico in cui un essere umano era mai morto.
Colpi di tosse violenti ti devastarono il corpo e la mano sulla bocca era l'unica cosa che impediva al dentifricio di essere sputacchiato ovunque. Ripensandoci, forse morire era una buona opzione, piuttosto che affrontare le imbarazzanti conseguenze di Jungkook che aveva assistito ai momenti meno belli della tua vita.
La bomba da bagno ti chiese inutilmente come poteva aiutare mentre svolazzava freneticamente intorno al tuo corpo in posizione fetale. Alla fine ti diede una pacca sulla schiena, permettendo all'ultimo pezzetto di dentifricio di staccarsi dalla gola.
"Mi dispiace!" Gridò immediatamente, balzando via quando alzasti lo sguardo. "Non volevo colpirti. Voglio dire, l'ho fatto, ma non sapevo cos'altro fare!"
Scuotesti la testa, gettando lo spazzolino da denti nel lavandino e affondando la faccia tra le mani. L'umiliazione ti stava uccidendo. Probabilmente sembravi un vero pasticcio con il dentifricio spalmato sulla bocca e sul viso. "Lasciami in pace e vai a letto, Jungkook," gemettesti.
Il silenzio riempiva la stanza. Per un attimo pensasti che se ne fosse andato davvero e sospirasti sollevata. Poi un corpo cadde accanto a te, il suo ginocchio urtò contro il tuo.
"Guardami, dolcezza."
Avresti dovuto avere il coraggio di un uomo disarmato di fronte a un leone per alzare lo sguardo verso il tuo stesso riflesso e gridare ad alta voce, tanto meno saresti riuscita a guardare Jungkook. Scuotesti la testa, tenendo il viso ben nascosto tra i palmi delle mani.
"Togliti le mani dalla faccia o lo farò io."
Eri disposta a rischiare.
Sfortunatamente avevi sopravvalutato la tua volontà ferrea di preservarti l'ultimo brandello di dignità contro i muscoli d'acciaio del semidio.
Durasti due secondi contro la sua forza prima che lui ti allontanasse con decisione i polsi dal viso.
Ti diede un'occhiata ed scoppiò in una risata.
"Smettila!" Gli schiaffeggiasti la coscia situata accanto alla tua. Quando continuò a ridere, gli spingesti la spalla il più forte possibile, ma quella stupida e pesante bomba da bagno a malapena si mosse. "Vattene idiota!"
"Sei adorabile," riuscì a dire tra una risata e l'altra.
A qualcuno serviva seriamente un paio di occhiali.
Mormorando sottovoce ogni imprecazione e un mix di tutti insulti a cui riuscivi a pensare, ti alzasti e afferrasti un piccolo asciugamano per il viso vicino al lavandino e un bicchiere d'acqua per sciacquarti la bocca dal dentifricio.
"Aw andiamo dolcezza." Jungkook si alzò in piedi mentre facevi scorrere l'asciugamano sotto il rubinetto. "Non sei davvero arrabbiata con me, vero?"
Ti sciacquasti la bocca, rifiutandoti di rispondere, e iniziasti ad asciugarti il viso, il panno fresco era piacevole contro la pelle bruciata. Eri arrabbiata con lui? No. Eri arrabbiata perché lui, tra tutte le persone nell'universo, aveva dovuto assistere all'intera scena? Sarebbe l'inferno per quel fottuto sì.
"Lascia che ti aiuti." Ti strappò l'asciugamano umido dalle dita, ignorando le tue proteste.
Il tuo cuore balbettava, come staccato su una musica molto intensa, mentre lui ti prendeva il mento con una mano, inclinando la testa verso di lui, mentre con l'altra ti strofinava il panno umido sulle guance con delicate carezze.
Giurasti di poter sentire il sangue pulsarti come un tamburo mentre il silenzio cadeva tra voi due. Il bagliore giocoso nei suoi occhi svanì lentamente, lasciando il posto a qualcosa di più concentrato e intenso. Anche il sorriso provocatorio svanì fino a quando le sue labbra furono solo leggermente socchiuse.
La tua mente iniziò a correre mentre lui spostava il panno verso gli angoli della tua bocca. Dovesti concentrarti per mantenere la respirazione il più normale possibile. Era difficile, considerando che la tua mente stava cominciando a diventare iperconsapevole del calore del suo corpo mezzo-nudo accanto al tuo.
"Sai." Ti irrigidisti quando Jungkook ruppe il silenzio. Posò il panno sul piccolo ripiano del lavandino accanto a voi. Il tuo respiro si fermò mentre faceva scivolare lentamente un pollice sul tuo labbro inferiore. Inclinò leggermente la testa di lato, gli occhi fissi solo sul pollice mentre te lo faceva scorrere sulla bocca. "Non credo di aver bisogno di un asciugamano per aiutarti a pulire questo."