42~Una Tazza di Tè

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[Tuo POV]                                                                                                                                    Stavo tremando quando raggiunsi il suo posto. Dai miei brevi respiri uscivano in sbuffi bianchi nell'aria fredda della sera. Dentro c'erano solo poche luci accese. Dubitavo fortemente che stesse dormendo però. Era sempre stata una specie di nottambulo.

Bussai alla sua porta con una mano mentre mi appoggiai al campanello con l'altra.

Ci volle quasi un minuto intero prima che sentissi dei passi rumorosi correre verso la porta.

Feci un passo indietro al suono delle serrature che giravano e poi la porta si spalancò.

Lulu rimase sulla soglia, fissandomi a bocca aperta. "T/N perché sei..."

"Fammi entrare," ansimai, spingendomi nel suo appartamento, sbattendomi la porta alle spalle. Mi appoggiai pesantemente alla struttura di legno, ansimando. "È successa una cosa."

"Che cavolo, cos'è successo?" esclamò Lulu dall'aspetto stracciato. La sua voce suonava un po' nasale, come se avesse il raffreddore.

Alla fine capii l'aspetto della mia amica. Era in accappatoio ma il suo viso era truccato con un eyeliner molto drammatico.

"Stavo andando a una festa," disse in tono sprezzante al mio sguardo.

"Sei malata Lu?"

Al che lei si accigliò. "Ho appena detto che andrò a una festa. Perché dovrei andarci se sono malata?"

Sbattei le palpebre sorpresa dal tono difensivo e tagliente che usò nelle sue parole. Per un secondo pensai di aver già sentito quel tono ma il ricordo mi sfuggì dai pensieri, inafferrabile. "Dio, volevo solo assicurarmi che stessi bene."

Lulu sorrise leggermente. "Sei troppo gentile."

Continuai ad essere ancora più confusa, ma decisi di non forzare ulteriormente il suo strano comportamento. Per quanto ne sapevo, poteva essere solo in quel periodo del mese, con i suoi sbalzi d'umore. "Senti, è solo che... posso restare qui stanotte?"

Si accigliò di nuovo. "Voglio dire, ovviamente la mia casa è sempre aperta per te. Ma perché...?"

"È per via di Jungkook."

Le sue sopracciglia si alzarono. "Jungkook?" Mi afferrò il braccio. "Significa che quel semidio ha cercato di farti qualcosa?"

Le parole mi si bloccarono in gola. Non sapevo cosa dire. Non sapevo più cosa fare. Ero finita in un pasticcio così profondo e non me ne ero nemmeno resa conto fino a quando non era stato troppo tardi. La fredda risata di Jungkook e le sue parole pungenti mi bruciavano ancora.

He's a Demigod [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora