12. fidanzamento

60 6 54
                                    

SELIK, DEMIR - 1 OTTOBRE 4573 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Quell'evento era chiaramente una dimostrazione di forza. Persino la scelta del buffet era parte dello show: il cibo era esageratamente ricco e ricercato, due caratteristiche già rare di per sé considerando la difficoltà di organizzare banchetti del genere con la scarsità di provviste naturali prodotte a Celios. Eppure, solo una piccola parte delle pietanze che facevano venire l'acquolina in bocca persino a Virgil era artificiale. Il ragazzo si chiese se importassero tutta quella roba da Nìgea o addirittura da altri continenti. Mentre sua sorella si ingozzava, lui non poteva evitare di pensare al costo di ogni alimento non appena ci posava gli occhi sopra.

"Beh? Non mangi?" gli chiese Vanessa con la bocca piena e sputacchiando senza ritegno.

"Magari dopo..."

Non è che non avesse fame, ma era troppo teso per lasciarsi andare a quei piaceri con tranquillità. Forse avrebbe dovuto annacquare le sue angosce nel vino, che numerosi vassoi metallici servivano ai presenti svolazzando con agilità per tutta la sala. Anche quello era un dettaglio che ancora una volta sottolineava le capacità degli Übermensch demiresi, sicuramente impiegati per rendere magica la festa grazie a quei trucchetti. Virgil si chiese chi fossero tra i presenti: oltre a Friedrich e alle sue figlie dovevano essercene altri, ma era difficile identificarli solo dall'aspetto senza avere sottomano una pagina di WireNet per collegare volti e nomi.

"Non è un po' strano, comunque?" domandò la bionda mentre si riempiva il piattino di stuzzichini. "Pensavo servissi a papà, invece ti ha spedito qui con me."

"Bella domanda."

Anche lui se l'era chiesto e ancor di più se lo domandava nel guardare i genitori brindare e conversare amabilmente con i coniugi Vogelweyde. Si era aspettato qualcosa di diverso da quell'incontro, una situazione più pericolosa; invece, sembrava quasi che la sua presenza fosse superflua. Che avessero fatto male i conti, immaginando che le intenzioni di Friedrich fossero più oscure del previsto?

"Dovete vendergli davvero una roba grossa se sono arrivati a organizzare una roba del genere," continuò Vanessa indicando con un cenno del mento la tavolata imbandita. Anche lei aveva notato che non si trattava di alimenti sintetici.

Virgil sospirò, invidiando ancora una volta la capacità della sorella di ignorare completamente la tensione che aleggiava nella sala. Non solo era vestita in modo del tutto fuori luogo, ma addirittura si comportava come fosse a casa sua, senza prestare il minimo riguardo ai convenevoli.

"Come diavolo fai a rimanere così calma?" le sussurrò, rompendo per un secondo la sua maschera di impassibile perfezione e lasciandosi scappare una smorfia angosciata.

"Perché, dovrei preoccuparmi di qualcosa? Pensavo che mi sarei annoiata tutto il giorno e invece guarda quanto cibo!"

"Già, un po' troppo forse."

"Beh sì, non è roba che si vede spesso da noi," convenne la ragazza masticando in modo rozzo un pezzo di carne che aveva infilzato con il coltello come fosse uno spiedino, senza degnarsi di usare una posata più consona. "Non ho nemmeno capito perché siamo dovuti venire tutti, anche se a questo punto non mi lamento."

"Secondo papà, il governatore vuole obbligarlo a farmi sposare sua figlia."

"Che!?" esclamò Vanessa senza preoccuparsi di aver alzato la voce a livelli inaccettabili. "Quindi siamo qui per vendere te!?"

Gli occhi di tutta la sala si puntarono su di lei, che già non passava inosservata a causa del suo vestiario e dei suoi modi rozzi. In realtà, Virgil sospettava che ogni membro della sua famiglia quel giorno avesse un riflettore addosso: si trovavano nella tana dei leoni, cosa piuttosto chiara a giudicare dai mormorii e dalle occhiate che un po' tutti gli rivolgevano. I suoi genitori erano abituati a quelle attenzioni, o forse se le aspettavano e fingevano di non darci peso, ma per lui erano quasi insopportabili. Si sentiva come se un miliardo di insetti gli corressero sul corpo, reso gelido dal sudore freddo che la tensione gli aveva provocato. Per fortuna era bravo a dissimulare il suo tumulto interiore, anche se cuore gli batteva molto più velocemente del normale.

Bloodline [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora