51. pretesto

17 2 15
                                    

ACCADEMIA, SIYAH - 2 GIUGNO 4574 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Quando Ryukai finalmente si sedette, si accorse di essere esausto. Era in piedi da ore e non aveva trovato un momento per riposare. Il suo volto era segnato dalla tensione: occhiaie e rughe di preoccupazione lo facevano sembrare più vecchio, effetto esaltato dall'argento artificiale dei suoi capelli.

"Direttore, credo sia meglio rimandare la riunione."

Ryukai alzò lentamente lo sguardo sulla sua sottoposta. Fralena era stanca quanto lui, se non di più. Durante l'emergenza era rimasta al suo fianco, monitorando l'assalto e al contempo gestendo l'Accademia in sua vece. I cadetti erano stati fatti tutti rientrare nei loro dormitori e i docenti allertati perché, se la situazione fosse peggiorata, anche gli studenti del primo anno sarebbero dovuti scendere in campo a dare manforte all'esercito.

"È troppo stanco. Ha una cera pessima," continuò lei imperterrita. Le labbra del Wakani si tirarono appena appena all'insù a quel commento: Fralena aveva il trucco del giorno prima che le incollava gli occhi, la treccia spettinata e persino la sua impeccabile divisa era stropicciata. Entrambi dovevano puzzare di sudore a giudicare dalle chiazze ormai asciutte che si intravedevano in corrispondenza delle ascelle, ma nessuno dei due sembrava farci caso.

"Senti chi parla."

La tenente sbuffò dalle narici e si sedette accanto al suo superiore, per una volta senza protestare. "Sono seria, Ryukai. Dovresti dormire un po'."

Le sopracciglia del generale schizzarono all'insù a quel commento. "Wow, se mi stai dando del tu dev'essere proprio grave."

"Oh, dammi retta una buona vo—"

Il loro battibecco venne interrotto bruscamente dallo squillante trillare del sistema di teleconferenza. Entrambi si voltarono verso il centro della sala, dove la riunione olografica tra i membri del Consiglio sarebbe iniziata di lì a poco. Fralena sospirò mentre il Wakani si alzava ancora una volta nell'arco di quella interminabile giornata.

"ARCHIMEDE, avvia la chiamata."

Dopo pochi attimi di attesa, il profilo digitalizzato dei membri dell'Alleanza prese vita in scala uno a uno. Sebbene il sistema fosse all'avanguardia, per fortuna non era in grado di riprodurre anche la stanchezza dei volti di ognuno, limitandosi a nuvole di punti che ne ricalcavano fedelmente la forma del corpo e i gesti.

Tra gli invitati, quella mattina c'era anche il sindaco di Sentoru. Il governatore Rayon era impaziente di cominciare, perciò non attese che anche i ritardatari si unissero alla riunione. Iniziò subito a camminare a destra e sinistra, inquieto.

"La situazione è molto grave, colleghi. L'attacco ha causato centotrentasette morti, di cui sessantadue civili. L'area est della città è stata pesantemente danneggiata ed è attualmente chiusa al pubblico finché non termineremo i lavori di messa in sicurezza."

"E possiamo ritenerci fortunati," si intromise il sindaco. Aveva una bella voce chiara e forte, ammorbidita dall'accento helisiano che aiutava a non far trasparire la sua tensione. "Quell'area è perlopiù industriale, anche se qualche edificio abitativo è stato distrutto lasciando i nostri cittadini senza casa. Ma, per fortuna, l'ospedale è dal lato opposto e la maggior parte della popolazione è stata fatta evacuare per tempo. Le nostre preparazioni almeno a qualcosa sono servite, dopotutto."

Quelle parole alleggerirono il peso che gravava sul cuore di Ryukai: il fratello era rimasto al sicuro durante l'attacco.

"Vi abbiamo inviato altre dieci unità ARACHNE," disse il generale. "Purtroppo, non ne abbiamo molte altre nei nostri hangar: sono a malapena sufficienti a difendere l'Accademia. Temo che questo sia il massimo che possiamo fare."

Bloodline [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora