18. sigarette

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HILEIM, HELIAS – 24 NOVEMBRE 4573 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Quel pomeriggio, Reniji se ne stava appoggiato contro la parete dello spazioso garage dei Rayon. Teneva il cellulare con la destra e una sigaretta dall'odore acre con la sinistra, irritato. Il portello automatico era alzato, lasciando entrare l'aria fresca nella stanza piena di attrezzi e auto di lusso. Il calore della città era esagerato nonostante fosse inverno, ma grazie al venticello mite riusciva a stare a maniche corte e jeans senza sudare a ogni respiro.

"È andato tutto bene in Ambasciata, quindi?" chiese, soffiando verso l'alto il fumo grigio della sigaretta che teneva stretta tra indice e medio.

"Così sembrerebbe," rispose la voce digitalizzata di suo fratello all'altro capo della linea. "James sembrava esausto, al telefono."

"Mmh... Beh, James sembra sempre esausto, ultimamente."

A quel commento Ryukai rise di gusto. Un ghigno divertito fece capolino anche sul volto di Reniji, prima di stringere di nuovo tra le labbra la sigaretta per prenderne un altro tiro. Il fratello lo stava aggiornando sulle ultime novità relative all'incontro tra gli ambasciatori e il governatore di Agiir avvenuto il giorno prima. Il cellulare, niente più di uno schermo di vetro dai bordi arrotondati sul quale venivano proiettate immagini semi olografiche, era infilato tra il suo orecchio e la spalla mentre se ne stava appoggiato allo stipite dell'ingresso del garage dei Rayon.

"Beh, è comprensibile," continuò Ryukai ricomponendosi, "non deve essere divertente vivere al confine con un territorio contro cui il resto dell'isola è in guerra."

"Già, non biasimo affatto la sua ostinazione nel definire Agiir neutrale. Spero solo che l'Organizzazione non faccia brutti scherzi, insomma..." con un colpetto del pollice Reniji fece cadere la cenere accumulata per terra, prima di avvicinare di nuovo la sigaretta alle labbra. "Lo sai di cosa sono capaci, quelli."

"Vero, ma non credo abbia la forza militare per pianificare un'invasione... Né gli interessa, secondo me: sono mercenari che campano facendo il lavoro sporco dei potenti, mantenere i rapporti con le altre regioni è fondamentale anche per loro." Il fratello maggiore si interruppe per un attimo e Reniji lo sentì sbuffare: anche lui probabilmente stava fumando, forse di nascosto dagli occhi vigili della sua assistente. "E poi, James tiene in ostaggio i delegati proprio per impedire eventuali attacchi. Non credo sia divertente morire soffocato sotto cumuli di terra," aggiunse.

Suo fratello aveva ragione ma Reniji proprio non riusciva a togliersi di dosso quell'inquietudine. L'accordo di collaborazione tra Kutsal e Zeka, i due stati più problematici di Celios, lo preoccupava. Sebbene l'Alleanza vantasse tra le sue file i migliori militari dell'isola e i pochi Übermensch tra loro possedessero alcune delle abilità più adatte al combattimento, il casato Melnyk aveva dalla sua la potenza schiacciante della tecnologia. E, se a quell'equazione già sfavorevole si aggiungevano anche le capacità speciali dei loro superumani e di quelli dell'Organizzazione Harvel, era evidente che la situazione fosse preoccupante. Pur sapendolo, com'era possibile che Ryukai fosse così tranquillo?

Gli Assi erano sempre stati una caratteristica di Kutsal, sebbene negli ultimi anni numerosi Übermensch in tutta Celios avevano manifestato abilità fuori da ogni altra categoria. Quello era l'appellativo che si dava a chi non era in grado di appartenere a quelle classiche e Reniji non poteva che temere individui del genere, così imprevedibili da risultare difficili da contrastare senza rischi. Se contro un Piegamente sapeva di doversi aspettare attacchi mirati al suo cervello, lo stesso non poteva dirsi di fronte a un Asso. L'unica contromisura efficace era quella di abbatterli immediatamente nel modo più rapido possibile, peccato che fossero indistinguibili dai soldati zekiani, umani e non, rendendo il campo di battaglia simile a una partita di Cluedo. I kutsalesi erano subdoli, capaci di amalgamarsi alle truppe di Melnyk per poi mettere in scacco le unità dell'Alleanza all'improvviso, ribaltando l'andamento degli scontri. Più di una volta avevano perso uomini in attacchi del genere e Reniji era stufo di avere a che fare con quelle serpi.

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