50. avanzata

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SENTORU, HELIAS - 2 GIUGNO 4574 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Grossi cumulonembi neri si erano addensati sopra Sentoru, oscurando il sole e regalando agli abitanti un po' di frescura. Di tanto in tanto si potevano scorgere luminose scariche elettriche che correvano veloci tra di essi, illuminandoli e scatenando boati spaventosi che facevano tremare le finestre.

Sebbene il cambiamento climatico avesse reso Helias una regione desertica, le sue tradizionali tempeste non avevano smesso di abbattersi, forse anche più violente di prima. L'acqua tossica si riversava sui canyon pieni di spaccature, dovute al sole e a quella stessa pioggia chimica che impediva a qualsiasi pianta di crescere e rovinava gli edifici. In quelle occasioni, gli abitanti erano obbligati o a tapparsi in casa o a bardarsi con ampie e colorate tute protettive che li facevano sembrare goffi e buffi.

Erano episodi rari tanto quanto disastrosi, eppure gli helisiani li amavano, arrivando talvolta a considerarli di buon auspicio. Forse era perché la regione un tempo era conosciuta proprio per quelle tempeste, prima che si trasformasse in una terra arida e afosa. O magari era perché, quando in cielo si scatenavano i fulmini, le macchine zekiane non osavano mettere piede sul loro territorio.

Non quel giorno.

Nascosto dalla penombra causata dai nuvoloni scuri e dalla pioggia incessante, il robot antropomorfo si era avvicinato ai confini esterni della città silenzioso e invisibile. Nessuno notò la sua presenza e quando suonò l'allarme era già troppo tardi. La macchina era già arrivata al limitare del centro quando una scarica elettrica particolarmente forte danneggiò i suoi sistemi mimetici facendoli sfarfallare. Apparve all'improvviso terrorizzando gli abitanti, ma non si fermò, continuando a muoversi tra le strade rapida come un mezzo da corsa. L'assetto era diverso, mai visto prima in una unità HUNTER: si era rannicchiata su se stessa, somigliando a una specie di quadrupede inquietante fatto di metallo e dotato di ruote sugli arti inferiori. La sua velocità era ugualmente una sorpresa, tanto che i sistemi di sicurezza dell'esercito riuscivano a stento a seguirne gli spostamenti.

I soldati dell'Alleanza si precipitarono fuori appena udirono le sirene. Indossarono le loro ATC in fretta, armati di fucili e granate elettromagnetiche in grado di disturbare i segnali delle macchine nemiche. Si udì una cacofonia di numeri di matricola, seguiti dal nome dell'intelligenza artificiale che fungeva da mente bellica per l'Alleanza: ARCHIMEDE. Il sistema aveva la sua casa nel satellite da cui prendeva il nome e fungeva da ponte tra i vari agenti sul campo e il Comando Centrale, fornendo supporto quando necessario.

Sapevano che sarebbe successo ed erano preparati. La soffiata giunta alle orecchie del governatore di Siyah aveva messo la città in uno stato di allerta e le ultime notizie dal fronte non avevano fatto altro che metterli ancor più sul chi va là. La caserma era stata riempita di CHAMELEON, moto elettriche compatte e scattanti, perfette per rapidi spostamenti e dotate di una piccola mitragliatrice automatica. Erano state inviate in gran quantità direttamente dall'Accademia assieme a una ventina di unità ARACHNE-G. Queste ultime erano state nascoste in posizioni strategiche attorno alla città, pronte a essere attivate da remoto tramite ARCHIMEDE. Si trattava di mezzi d'assalto progettati per somigliare a dei veri e propri ragni, le zampe rinforzate che garantivano la massima agilità anche su un terreno difficile come quello cittadino. Larghi due metri per lato e alti altrettanto, gli ARACHNE-G montavano sul corpo un cannone a scomparsa basato su tecnologia a impulsi. Il nucleo di Exo era ben nascosto al loro interno, protetto da numerosi strati di plastacciaio.

L'allarme mise sull'attenti tutti i governatori, che vennero connessi in videoconferenza alla sede centrale del Comando. Christopher Rayon era teso come una corda di violino e persino il direttore Wakani sembrava pallido. La tenente Hicks si trovava alle sue spalle, intenta a monitorare la situazione su un tablet di vetro. Gran parte dei soldati aveva il compito di supportare la polizia locale nelle procedure di evacuazione, cercando di ridurre il caos e il panico tra i civili. Diversi automezzi simili ad autobus militari uscirono sgommando dalla caserma, mentre gli altoparlanti disseminati per tutta Sentoru continuavano a ripetere: "Questa non è un'esercitazione. Dirigetevi al più presto verso il punto di raccolta più vicino. Evacuare immediatamente la città."

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