61. incontro

8 2 3
                                    

MAKT, ZEKA - 8 LUGLIO 4574 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Katrina fissò scettica lo schermo del proprio holowatch per un lungo minuto. Era apparsa una notifica che l'avvertiva di aver ricevuto un nuovo messaggio proprio qualche minuto prima, solo che poteva contare sulle dita di una mano le persone che avevano il suo contatto. Convinta che fosse un errore, o magari lo scherzo di qualche spammer, si apprestò a cancellarlo senza nemmeno aprirlo, ma, come attratta da un'intuizione a cui non sapeva ancora dare voce, esitò.

Cliccò titubante sul messaggio e notò che il mittente era rimasto anonimo, probabilmente oscurando il proprio numero grazie a un programma apposito. La cosa la insospettì. Il contenuto era anche peggio: un blocco di cifre senza senso, in apparenza buttate lì in disordine senza un pattern riconoscibile che potesse suggerire informazioni criptate o un codice macchina a precisione elevata. Il testo andava avanti per parecchio in questo modo e Katrina si scoprì delusa nel constatare che, alla fine, era davvero un messaggio di spam.

"Rompiscatole," borbottò toccando l'icona delle opzioni per cancellare il messaggio. Un attimo prima di farlo, però, le venne un dubbio: se davvero era solo spam, come aveva fatto ad arrivarle nonostante i firewall della rete di Alexei e i programmi di filtraggio che aveva impostato lei stessa? Nemmeno gli hacker più capaci si sarebbero spinti a tanto al solo scopo di inviare messaggi inutili, sarebbe stata una colossale perdita di tempo.

No, deve esserci un secondo fine... che sia un virus?

L'ipotesi era plausibile, perciò Katrina aprì subito l'antivirus modificato da lei per controllare che non ci fossero strani processi in esecuzione in background. Si stupì quando scoprì che era tutto a posto, tutto come sempre. Si fidava del suo sistema di sicurezza: era così scrupoloso da contrassegnare come malevoli anche programmi del tutto affidabili; impossibile che non si accorgesse di qualcosa di strano. Verificò per scrupolo che le risorse dell'holowatch non fossero impegnate in modo anomalo, ma né le processing unit né i dispositivi di memoria presentavano incongruenze. Anche il consumo energetico era lo stesso, prova definitiva che nessun malware si era infiltrato nel suo sistema.

Ciò lasciava aperta l'altra opzione: chi l'aveva contattata era certamente un hacker provetto e quel messaggio non era spam, bensì qualcos'altro. Cosa di preciso, però, le toccava scoprirlo.

Katrina era abituata a risolvere enigmi e giochi matematici; l'aveva addestrata MINSKY - o forse la stessa WireNet - presentandole livelli su livelli di complicazione crescente ogni volta che si immergeva nella rete. In quel momento la ragazza desiderava solo dormire, esausta come mai era stata, eppure il suo cervello lavorò lo stesso per ricavare la soluzione da quella serie di cifre. Fissò lo schermo per un tempo che le parve infinito, concentrata al punto da sentirsi all'interno di una bolla in cui ogni senso veniva chiuso al di fuori. Poi, la vide: quella che stava leggendo in forma numerica era un'immagine.

Geniale!

Si allungò per prendere il laptop, al quale connesse l'holowatch in modo da usarlo come un dispositivo di memoria remoto. Le sue dita volarono sulla tastiera meccanica e nel giro di pochi minuti riuscì a riconvertire i dati nella loro forma originale. Ciò che le si presentò davanti agli occhi la lasciò a bocca aperta: c'era una porta fatta di pallini azzurri in un mare di nero, semiaperta in modo da lasciarle intravedere una... palma?

Mi sa che questa l'ho già vista...

Le tornò in mente come un flash quella sottospecie di appuntamento che aveva avuto con MINSKY pochi giorni prima. L'aveva portata in uno scenario simile, tra i tanti: che fosse un indizio per suggerirle di incontrarsi lì? Per un attimo il cuore le si colmò di gioia all'idea che il suo piano di salvataggio avesse avuto successo, ma poi realizzò che non poteva essere davvero lui, il suo MINSKY: era troppo presto affinché il processo di caricamento fosse concluso e, anche fosse, era ridotto a pezzettini. Serviva un programma che li rimettesse assieme, lo ricompilasse e lo avviasse; non poteva farlo da solo, era impossibile.

Bloodline [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora