48. menzogna

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ELU, KUTSAL - 28 MAGGIO 4574 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Dove si trovassero gli uffici della Divisione Amministrativa non era un segreto: erano quelli al piano terra, gli unici così in basso e facilmente raggiungibili anche da parte dei nuovi accoliti. Non era nemmeno problematico entrare in quegli uffici: l'ala riservata era protetta da un paio di addetti con le vesti nere, ma per superarli era sufficiente mostrar loro un documento che giustificasse la necessità di contattare un membro della Divisione. Personalità eminenti come Roiben e Reina non avevano nemmeno bisogno di permessi del genere: a loro bastava chiedere un incontro formale con la scusa di dover parlare di bilancio. Lo staff della Amministrativa gestiva le casse dell'Organizzazione e spesso lo stesso Roiben si era trovato costretto a interfacciarsi con loro per questioni economiche, visto che la Divisione Supporto maneggiava la quasi totalità dei crediti in ingresso.

Potrei chiedere un incontro per discutere del budget fissato per la missione di Thomas, pensò il corvino mentre si avvicinavano al corridoio della Divisione Amministrativa. Sperando che non mi facciano storie. Lo abbiamo fissato la settimana scorsa... come si chiamava il referente?

L'espressione contrita dipinta sul suo volto contribuiva a renderlo ancora più minaccioso del normale. Era consapevole di come il suo aspetto incutesse timore nel prossimo con facilità, eppure non era mai riuscito a sfruttare quell'abilità per ottenere favori dai membri di quella Divisione. In più, nemmeno ricordava il nome dell'agente con cui si era interfacciato nelle settimane precedenti, incapace persino di collegare un volto alla fumosa persona dei suoi ricordi.

"Potrebbe essere più complesso di quel che avevo ipotizzato," mormorò in direzione dell'amica poco prima di svoltare l'angolo e giungere in prossimità del corridoio privato della Divisione Amministrativa. "Se vogliamo entrare ci servirà un motivo valido..."

"Non preoccuparti, ho già un piano."

Roiben inarcò un sopracciglio e la guardò con aria scettica. Aprì la bocca per chiederle spiegazioni, ma Reina si era già avviata verso l'ingresso della Divisione col sorriso sulle labbra. Provò a fermarla allungandosi per prenderle un braccio o un lembo della veste, ma lei gli sfuggì e fu costretto a venirle dietro. Ormai nel campo visivo degli agenti dell'Amministrativa, Roiben fu costretto a ricomporsi e ad affiancare Reina fingendo sicurezza.

Spero vivamente sia un buon piano o ci saremo bruciati questa occasione, pensò infastidito.

"Buongiorno agenti!" esordì Reina esibendosi in un sorriso smagliante. "Sono passata a controllare come stanno Hilda e Bertold."

Le due guardie si lanciarono uno sguardo dubbioso e osservarono per qualche attimo prima Reina e poi Roiben, che si stava sforzando con tutto se stesso di non far trapelare la sua perplessità.

"Sono stati dimessi ieri. Non credo ci sia bisogno di—"

"Oh, sì, loro avevano solo una brutta influenza," lo interruppe Reina, "ma vista la scarsità di posti letto ho dovuto ricoverarli nella stessa stanza di un paziente civile... e oggi abbiamo scoperto che era affetto da una forma acuta di varicella."

Di nuovo, le due guardie la fissarono come se stesse parlando una lingua sconosciuta.

"È una malattia di origine terrestre, altamente infettiva e debilitante, soprattutto negli adulti," spiegò lei. "Devo assicurarmi che non ci sia un focolare nella vostra Divisione."

Le sue parole stavolta sembravano aver avuto effetto, perché i due uomini si agitarono e iniziarono a lanciarsi occhiate preoccupate.

"Che... che sintomi causa?"

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