47. sospetto

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ELU, KUTSAL - 28 MAGGIO 4574 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Non appena chiuse la chiamata, Roiben sbuffò. Non riusciva davvero a comprendere come facesse Thomas a rimanere così tranquillo: la scelta di tornare in superficie in prossimità di Tirvaj, in territorio siyahno, per lui era inutilmente pericolosa. Se avesse avuto un minimo di potere su quella decisione, avrebbe insistito per puntare su Nìgea. Tuttavia, anche ipotizzando che Alexei Melnyk l'avrebbe ascoltato, non era in condizione di trattare nulla con lui. L'unico che poteva imporsi era Valentine, ma Roiben sapeva che non l'avrebbe mai fatto: il Wali dell'Organizzazione era diventato quasi uno zerbino a uso e consumo del governatore zekiano e questo per lui era diventato insopportabile.

Forse il suo problema era l'orgoglio: ne aveva decisamente troppo. Ci teneva al buon nome dell'Organizzazione e vederla rovinarsi così a causa di scelte a dir poco stupide lo irritava. Avrebbe potuto andarsene; Thomas gliel'aveva già suggerito e non poteva negare che il desiderio di allontanarsi da quella che ormai non vedeva più come la sua casa si era fatto strada dentro di lui al punto da tentarlo. Però, sentiva una certa responsabilità nei confronti dei suoi sottoposti della Divisione Supporto: non poteva voltar loro le spalle, a maggior ragione adesso che si avvicinavano tempi duri.

A quel pensiero, Roiben si alzò di scatto e uscì a passo veloce dal suo ufficio, fermandosi a malapena per chiudere a chiave la porta. Se non poteva andarsene, l'unica cosa che poteva tentare di fare era convincere l'unico uomo le cui decisioni avevano un peso lì dentro: Valentine.

Stava per raggiungere il corridoio più in alto del palazzo, dove si trovava l'ufficio del Wali, quando notò il baluginare di una tunica nera svoltare l'angolo in lontananza. La cosa lo insospettì parecchio: solo quelli della Divisione Amministrativa vestivano quel colore, ma di rado li si vedeva ai piani alti del palazzo. Nemmeno quando era diventato capo della Divisione Supporto aveva compreso appieno il ruolo dei membri della Amministrativa: sulla carta si occupavano della burocrazia dell'Organizazzione proprio come se fosse un'azienda qualsiasi, ma nella pratica avevano poco a che fare con chiunque altro non fosse della loro Divisione, a eccezione di Valentine. Forse si trovavano lì perché dovevano parlare con lui?

Curioso, Roiben prese d'impulso la decisione di spiare l'uomo che aveva intravisto per cercare di capirci di più. A passo felpato gli venne dietro, realizzando che si stava effettivamente dirigendo nell'ufficio di Valentine. Quando lo vide bussare ed entrare, il covino si avvicinò di soppiatto e posò l'orecchio alla porta.

"Wali, è ora di pensare al successore."

Roiben sussultò.

"No. Ho ancora dieci... forse anche vent'anni prima che arrivi il momento."

L'uomo sospirò e con voce stanca disse: "Lo sai anche tu che il tuo potere sta cambiando. Ora avviene prima."

Potere? Ma Valentine è un Taumaturgo...

"Ti dico che non è il momento, Jakob!" sbottò Valentine con rabbia a malapena contenuta. Roiben annotò mentalmente il nome dell'uomo della Divisione Amministrativa e si disse di indagare su di lui, per capire almeno che ruolo avesse al suo interno. Pareva in rapporti intimi con Valentine, quasi come lui che ne era l'alikar: doveva significare qualcosa di importante.

"Sarà troppo tardi se non ti muoverai ora. Lo sai che per trovare una candidata ci vuole del tempo e non è detto che genererà un figlio degno del tuo nome."

Le parole lente e manipolatrici di Jakob si insinuarono nel cervello di Roiben, nauseandolo. Per lui era come se stesse parlando una lingua aliena. Da che ne sapeva, la posizione di Wali non era passata per linea di sangue, bensì veniva scelto un successore tra i responsabili delle Divisioni una volta che l'attuale capo dell'Organizzazione si fosse fatto vecchio abbastanza. Era un ruolo a cui si poteva accedere per merito e Roiben era convinto che col suo lavoro se lo sarebbe senza dubbio guadagnato, sebbene avesse ben due concorrenti: Reina, responsabile della Divisione Medica, e il misterioso responsabile della Divisione Amministrativa che nessuno aveva mai visto in faccia.

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