27. compagno

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HILEIM, HELIAS - 27 DICEMBRE 4573 DEL CALENDARIO TERRESTRE


Miah era furiosa. Teneva le braccia incrociate al petto, mettendo in evidenza la pelle rovinata da tagli e bruciature e le mani mal protette da guanti laceri che le scoprivano la punta delle dita. Un paio di unghie erano nere, ma non si trattava di smalto, bensì di brutte ferite che faticavano a guarire.

"Spiegami di nuovo perché diavolo dovremmo fidarci di un fottuto Übermensch."

"Perché vi servono crediti, Miah," replicò Liam con un sospiro esausto.

Erano già trascorse due ore da quando avevano intavolato quella discussione, eppure la donna non voleva saperne di accettare tra i suoi un superumano, per giunta di un'altra regione. L'H200 era nato a Helias e, sebbene col tempo avesse messo radici un po' ovunque sull'isola, per lei era difficile fidarsi degli stranieri che non provenivano dalle sue stesse lande aride.

"Sono veri," confermò Yasco, indicando il sacchetto colmo di gioielli aperto sul tavolo e alzando lo sguardo sulla donna. "Li ho controllati. E lo sai che non mi sbaglio mai."

Lei roteò gli occhi al cielo. "Lo so, lo so."

Quella era stata la prima cosa che avevano fatto e anche Liam era davvero curioso di conoscere il responso dal suo ormai ex-compagno di squadra. Yasco era il loro falsario, quello che si occupava di creare per loro nuovi documenti e depistare la polizia quando si faceva un po' troppo vicina alle loro vere identità. Era difficile fregarlo e da lui Liam aveva imparato tantissime cose nell'arco di quei pochi anni che avevano lavorato assieme. L'uomo non era stato frettoloso nell'analizzare le pietre e i materiali dei preziosi, studiandone diversi con i suoi strumenti da orafo per accertarsi della loro natura. Gli altri l'avevano osservato con apprensione durante tutto il processo, ma non Rarq: lui non aveva smesso di sorridere.

"Sei sicuro che possiamo fidarci, Liam?" domandò Amaya, la donnona con la treccia lunga e spessa dalla quale qualche ricciolo ribelle spuntava fuori, incorniciandole il viso.

Nel loro covo sotterraneo si permettevano di togliersi la maschera, anche se non per periodi prolungati. Era la più alta della squadra, muscolosa ma morbida nelle forme, quasi a fare da contrappeso a Miah che era minuta e spigolosa anche nel carattere, oltre che nel fisico. Parlava con voce sorprendentemente dolce, un pugno nell'occhio rispetto al suo aspetto gargantuesco.

Nessuno dei presenti poteva definirsi bello secondo i canoni tradizionali, soprattutto non da sudaticci e con quell'aria da pirati ammaccati. Eppure, ognuno di loro aveva un che di particolare che catturava l'occhio. Per Miah era il viso, per metà fasciato in modo da nascondere una brutta bruciatura che la mutilava, e per Yasco era la gamba meccanica, di cui si intravedeva l'acciaio all'altezza della caviglia. A Hernando mancavano tre denti e per questo non parlava spesso, mentre Amaya era semplicemente gigante, tanto da intimidire chi non conosceva il suo animo gentile.

E infine c'era Liam, un ragazzino malnutrito al punto da sembrare più giovane. Era l'ultima aggiunta a quel gruppo di disadattati che governava il ghetto di Hileim, ma di lì a poco li avrebbe lasciati. Per fortuna, oltre a essere un superumano Rarq era anche stravagante quanto il resto della squadra, caratteristica che lo rendeva un candidato perfetto a sostituirlo.

"Insomma, è un Übermensch..." continuò Amaya, avvicinandosi al biondo per parlargli a bassa voce con fare confidenziale. "Magari è sotto copertura."

"Non dico che dovete diventare amiconi e rivelargli proprio tutto tutto," replicò il ragazzo alzandosi in piedi e scuotendo il capo, "ma sicuramente lo potete sfruttare. Avete sentito Yasco: questa roba vale un sacco di crediti. E se non vi fidate di Rarq, almeno potete fidarvi di me quando vi dico che gliel'ho vista comprare, cazzo!"

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