sessantasette

55 4 0
                                    

«come entro?» chiese Yoongi arrivato al palazzo di Jungkook.

«Jungkook tiene una chiave di scorta sotto una piccola trave di legno sotto lo zerbino,» spiegò, facendo sorridere il biondo «se non c'è, rimani lì fuori finché non ti apre.»

Yoongi annuì, scendendo dall'auto e ringraziando l'amico, che partì quasi subito, diretto alla casa di Jimin e Taehyung.

Il ragazzo salì le scale lentamente, fino ad arrivare davanti alla porta del ragazzo, pensò di bussare, ma poi scosse la testa, riflettendo sul fatto che non gli avrebbe aperto nemmeno sotto tortura.

Così si abbassò, cercando la chiave di scorta e trovandola dove gli era stato detto. La infilò nella serratura, per poi aprire la porta e trovarsi davanti un Jungkook distrutto, seduto sul divano della sala con la testa tra le mani.

Si schiarì la gola «davvero, per niente a prova di ladri.» disse alzando la chiave quando l'altro alzò la testa di scatto. Non pensava che fosse lui.

Yoongi chiuse la porta a chiave e si girò, camminando verso la poltrona davanti al divano.

«dì tutto quello che vuoi.» sussurrò il biondo senza riuscire a guardarlo in faccia.

«fanculo, Yoongi, guardami.» disse subito Jungkook e quello lo fece.

Rimasero nel silenzio per un po', osservandosi a vicenda. I capelli non erano l'unica cosa cambiata del ragazzo più grande: gli occhi erano più scavati, le labbra più screpolate e il viso più pallido. Gli faceva male vederlo in quelle condizioni.

«dove minchia sei stato?» chiese ad un tratto Jungkook.

«non lo so-»

«niente cazzate, per Dio.» esclamò subito il più piccolo stupendo Yoongi, che realizzò che Jungkook non era più il ragazzino di qualche anno prima.

«quando quella sera me ne sono andato, arrivato a casa mi sono accorto di una cosa e stavo per tornare indietro, ma qualcuno si è avvicinato e mi ha steso,» man mano che parlava, i muscoli tesi di Jungkook si rilassavano e lui si calmava «mi sono risvegliato non so quanto tempo dopo, e non avevo idea di dove fossi, mi hanno tenuto lì, a fare del lavoro per loro, dicendo che mi avrebbero tenuto per la stessa quantità che gli dovevo-»

«quanto?» lo interruppe Jungkook.

«cinque miliardi.»

Per poco il più piccolo non svenne «cristo, che ci hai fatto con quei soldi?»

«niente, non li ho mai ricevuti, ma per qualche ragione dovevo restituirli.»

«quindi, ti hanno tenuto lì per cinque anni?»

«no, non avevano intenzione di lasciarmi andare, sono scappato a febbraio e ti sto cercando da allora,» Jungkook sembrò pensarci su, continuando a fissare il tappeto bianco sul pavimento «Koo, tu... tu mi credi?»

«non lo so,» disse in un sospiro «ti preparo la vasca, puzzi da far schifo.»

ɴɪɢʜᴛꜱ || ᴋᴏᴏᴋɢᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora