trentuno

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«cosa facciamo ora?» chiese Jungkook mentre uscivano dal terzo negozio di quella seconda giornata a San Francisco.

«non lo so, vuoi svuotare tutti i negozi della città?» chiese il menta sorridendo al ragazzo – o meglio, alle borse con tutti i vestiti comprati «facciamo che andiamo a posare tutte queste cose,» rise Yoongi prendendo alcune borse «e poi vediamo, okay?»

«ci sto!» esclamò il più piccolo saltellando mentre si avviava alla loro meta e Yoongi scosse la testa, osservandolo.

Arrivarono in hotel e posarono tutti i sacchetti sulla scrivania quando il cellulare di Jungkook iniziò a squillare.

Lo prese e rispose, senza neanche guardare chi fosse, troppo impegnato a puntare i suoi occhi alla testolina verde che stava cercando qualcosa nell'armadio.

«pronto?»

«Jeon Jungkook!» la voce di Jin gli arrivò nell'orecchio destro forte e chiara, tanto che dovette allontanare l'apparecchio dalla testa «dove diavolo sei finito? Non rispondi ai messaggi, è la prima volta che rispondi ad una nostra telefonata in tre giorni! I tuoi dicono che non sanno dove tu sia, possibile che debba chiamare la polizia per rintracciarti?»

«io- aspetta, hai chiamato la polizia?» chiese il ragazzo, affatto sorpreso.

«no, stupido! Era per dire!» sentì uno sbuffo dall'altra parte della cornetta «si può sapere dove sei?»

«uhm, in vacanza,» Jungkook si morse il labbro «in California.»

«in california?» ripeté Jin urlando «da solo?»

«no, no, c'è Yoongi con me.»

«e chi diavolo è Yoongi?»

Jungkook rise di se stesso «il ragazzo che ho conosciuto il mese scorso, capelli menta, è venuto a casa tua Jin Hyung.» spiegò e sorrise, vedendo che il ragazzo in questione si era girato verso di lui con aria confusa.

«ah! Così si chiama Yoongi.»

«sì.»

«capito, comunque, sappi che sono ancora arrabbiato con te Jeon Jungkook, vedi ancora di non rispondere ai messaggi per tre giorni e ti faccio passare le pene dell'inferno.»

«scusami, Jin Hyung, non lo farò più, promesso.» disse cercando di usare una voce da angioletto.

«non- ah, Jeon Jungkook!» esclamò Jin chiudendo la chiamata.

Il blu rise lasciando il telefono sulla scrivania.

«non gli avevi ancora detto il mio nome?» chiese Yoongi fermo a guardare il ragazzo che si imbarazzò subito.

«beh... ecco, visto che ci hai messo tanto tempo per dirmelo, ecco... ho pensato che magari, non volessi, che... insomma-» Jungkook abbassò lo sguardo sui suoi piedi «magari non volevi che i miei amici sapessero il tuo nome, magari poi ti sarebbero stati antipatici, il che sarebbe stato controproducente dato che sono le persone a cui voglio più bene, e- oddio, ma ti stanno simpatici vero?» chiese alzando lo sguardo in panico «non è che li odi, o non li sopporti?» il ragazzo si interruppe alla leggera risata di Yoongi, che lo guardava con gli occhi stretti in due piccole fessure e il labbro tenuto stretto tra i denti.

Annuì piano «mi piacciono i tuoi amici, Jungkookie,» al piccolo vennero i brividi «ma mi piaci di più tu.» e baciò il ragazzo davanti a lui, tranquillizzandolo.

ɴɪɢʜᴛꜱ || ᴋᴏᴏᴋɢᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora