ɴɪɢʜᴛꜱ || ᴋᴏᴏᴋɢᴀ

quarantaquattro

Arrivò davanti al cancello e prese fiato, scavalcandolo. Corse fino alla giostra dove Yoongi l'aveva portato il secondo giorno e non si sorprese nel trovarlo lì, seduto, col telefono in mano che tremava, la testa bassa.

Jungkook tirò un sospiro di sollievo per poi avvicinarsi all'altro.

«Yoon.» lo chiamò mettendogli una mano sulla spalla, ma l'altrò non alzò lo sguardo, sebbene avesse smesso di tremare «Yoon, guardami,» disse gentilmente, ma il menta scosse il capo.

Il piccolo si avvicinò, appoggiando la fronte sulla sua e portando una mano tra i suoi capelli chiari «Yoon,» sospirò il più piccolo «sono qui,» sussurrò aprendo le braccia e il menta non esitò un secondo a fiondarsi sul suo petto e lasciare uscire le lacrime «sono qui, va tutto bene.»

Jungkook strinse ancora di più le braccia intorno al corpo fragile di Yoongi, mentre l'altro cercava di calmarsi.

«cos'è successo?» chiese dopo un po' il più piccolo e, non ricevendo risposta, spostò il viso di Yoongi dal suo collo guardandolo in faccia e, solo in quel momento, vide il livido che aveva sotto l'occhio sinistro.

Il piccolo strinse la mascella accarezzando il viso dell'altro.

«è tutto a posto, solo dei teppistelli.» disse Yoongi socchiudendo gli occhi, cercando lui quella volta di calmare l'altro.

«ti hanno fatto altro?» chiese serio, ma il menta scosse il capo facendo rilassare i muscoli di Jungkook «vieni, andiamo a casa.»