CAPITOLO XXIV

100 6 2
                                    

POV Bucky

"GRACE?! Riesci a sentirmi? Sono qui. Ti ho trovata. Devi essere forte. Non ascoltarlo. Ce la puoi fare. Concentrati sulla mia voce. Reagisci, non farti trascinare dalle sue parole. Grace?!"

Finalmente l'ho ritrovata, ma quell'uomo pronunciando quelle parole ha rievocato Black Mamba. So bene come funziona, ci sono passato e non si fermerà fin quando la missione non sarà compiuta.

"Какая миссия? (Qual è la missione?)" chiede lei risollevandosi con lo sguardo spento e vacuo. "Uccidi tutti meno che il soldato, sai cosa fare con lui" dice prima di tagliare la corda quel figlio di puttana.

Grace con una gomitata e un pugno ben assestato allo stomaco mi allontana per scaraventarsi immediatamente su Zemo. Con un gesto della gamba lo atterra per ferirlo più facilmente colpendolo al viso più e più volte. Wade cerca di attirarla su di sè lanciandole una scatola piena di file alla testa. Grace volta lentamente la testa verso di lui per poi andargli incontro.

"Ehm.. scusa, colpa mia. Facciamo pace?" dice Wade andando sulla difensiva mentre lei si avvicina a lui con aria minacciosa. "Tesoro non voglio farti del male" dice Wade rivolgendosi a lei. "Io non mi farei problemi" risponde prima di colpirlo con un calcio alla testa facendolo voltare di fianco di proposito per afferrargli la pistola dall'arsenale. "Prendi il barone e va via di qui, insegui quel tizio. Io mi occuperò di lei finchè posso" mi urla Wade.

Immediatamente porto Zemo fuori da quel posto nascondendolo in una delle camere dell'orfanotrofio, incapace di proseguire per le ferite, mentre io inseguo quell'uomo. Lo raggiungo e lo colpisco col braccio in vibranio fino a farlo sanguinare dal viso. "Chi sei figlio di puttana?" gli chiedo tirandolo su per il collo della maglia. Ma mi rendo conto solo ora che non si tratta dello stesso uomo che ha pronunciato quelle parole.

Lui ride, come se fosse lui ad avermi in pugno. "Il mio nome non è rilevante, dovresti preoccuparti di altri non di me" mi dice sputando sangue. "Per chi lavori?" chiedo. "Ecco una domanda sensata" mi dice, così lo colpisco di nuovo sul naso. "Rispondi alla domanda" gli dico. "Power Broker" mi rivela. "Cosa vuole da noi?" domando. "Bhe voi" mi risponde.

Prima che potessi chiedere altro vengo attaccato alle spalle da Grace. "Grace fermati" cerco di farla tornare in sè. "Sai mi ci è voluto un po' per sistemare il tuo amico. Finchè non gli ho staccato di netto la testa con queste" mi dice mostrandomi le katane. "Questa non sei tu" gli dico. "No. Hai ragione. Lei è sepolta qui, dentro di me. Se vuoi uccidere me, devi uccidere anche lei" mi dice. "No, possiamo trovare un modo" rispondo.

"È troppo tardi" risponde lei attaccandomi con le katane. Mi faccio scudo con il braccio in vibranio per poi afferrarle i polsi per disarmarla. Ma non si ferma. Tira fuori una pistola e inizia a spararmi. Schivo i colpi e per evitare di essere colpito mi proteggo dietro una colonna.

Lei continua a sparare finchè si avvicina a me, ma a quel punto riesco a prenderla alla sprovvista, sbucando fuori dalla colonna all'improvviso e prendendole la pistola. "Non costringermi ad usarla" la avverto. "Sei debole" mi dice avvicinandosi sempre di più fino ad appoggiare la fronte sulla punta della pistola.

"Fallo" mi intima. Ma io getto la pistola e la atterro bloccandola al suolo premendo il mio ginocchio sulla sua schiena, tenendole le mani bloccate. "Adesso chi è il debole" le chiedo. "Era solo per temporeggiare" mi risponde sorridendo. "Cos-" non faccio in tempo a chiederle che quell'uomo, che ho attaccato poco fa, mi inietta qualcosa nel collo.

Pian piano inizio ad avere dei giramenti di testa. La vista inizia ad offuscarsi. Privo di forze, mollo la presa su Grace e crollo a terra perdendo conoscenza.

Sento delle voci e un terribile mal di testa. Riapro gli occhi e sono seduto su una sedia con mani e piedi legati per bene con un enorme macchinario sulla testa. "Signor Barnes si è svegliato finalmente. Quasi non ci speravo più" commenta da una certa distanza lo stesso uomo che mi ha messo fuorigioco.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora