CAPITOLO XII

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Il sole è ormai sorto da un bel po' e noi siamo già al lavoro. Un altro cadavere è stato ritrovato.

In qualche modo cerco di collegare quest'ultima vittima alla prossima della lista per far seguire questa pista agli altri, così da poter anticipare questa volta le mosse del nostro serial killer.

"Ragazzi ha lasciato un messaggio" gli comunico mostrando un biglietto che ho inserito tra le mani della vittima prestando attenzione a non lasciare indizi che conducessero a me. Grace si avvicina e lo prende con le pinze per evitare che si "macchi" delle nostre impronte cancellando così le possibili prove. "Josh Allen è il prossimo" legge lei mettendo quella prova in un sacchettino di plastica.

Dopo aver raccolto tutto ed analizzato la scena ci rechiamo in laboratorio. Come per le vittime precedenti, non ci sono altri indizi riconducibili al killer, anche dopo le analisi condotte da Grace su tutte le possibili prove.

Dunque tutti giungiamo alla medesima soluzione.
"Vuol dire che faremo visita al signor Allen, abbiamo la possibilità di catturarlo se si presenterà lì il nostro assassino" osserva Al. "Siamo sicuri che il messaggio sia stato scritto dalla vittima e non dell'assassino? Se fosse una trappola?" fa presente Sam. "Ho confrontato la sua calligrafia con il messaggio e ci sono parecchie corrispondenze, perciò sono abbastanza sicura che sia opera della vittima" chiarisce Grace.

Bhe ho l'abilità nel falsificare firme perciò non mi è stato difficile replicare la sua calligrafia.

"D'accordo, ma non possiamo presentarci lì senza avere un piano" aggiunge Sam. "Se ci presentiamo dal signor Allen, rischieremmo di perdere l'opportunità di prenderlo, perché potrebbe non presentarsi se vede degli agenti di polizia in casa della vittima. Possiamo sorvegliare il signor Allen a distanza ovunque vada, non è necessario che ne sia a conoscenza, e quando si presenterà l'assassino potremmo intervenire senza problemi" propone Grace.

"Sì, è un'ottima strategia, ma tu non ne farai parte" le dice schietto Al. "Come scusa?" chiede incredula sollevando un sopracciglio e incrociando le braccia sul petto in segno di disapprovazione. "Hai sentito bene" ribadisce lui guardandola in modo serio. "Non puoi dire cosa posso o non posso fare. Faccio parte della squadra tanto quanto voi. È il mio lavoro e posso cavarmela benissimo da sola non c'è bisogno che continui a preoccuparti per me come se fossi ancora una ragazzina" risponde lei a tono, decisa e determinata.

"Ascolta forse ha ragione lui Grace. Stiamo dando la caccia ad una persona pericolosa. Ad un assassino. Potrebbe essere pericoloso" cerco di convincerla. "Ti ci metti anche tu ora? È il nostro lavoro e conosco i rischi" ribadisce lei. "Il tuo lavoro e trovare indizi in laboratorio, non operi sul campo, quello spetta a noi" chiarisce Al.

"Per operazioni di questo genere sono richiesti tutti gli agenti disponibili sul campo Al. Oltre che trovare indizi sono qualificata anche come agente stratega e sono stata addestrata a dovere. E poi dimentichi che l'idea è mia, e in giochi di strategia posso esservi d'aiuto" continua imperterrita Grace. "Grace è per il tuo bene, sei un bersaglio per questa gente e andare lì è pericoloso, ti esporrai ad un pericolo maggiore" gli spiega Sam. "Sono in pericolo tanto quanto Bucky, ma lui può venire con voi giusto? Certo perché lui sa cavarsela a differenza mia vero?" gli rinfaccia.

"Non sono altro che una ragazzina per voi? Pensate che tutto questo sia solo un gioco per me? Perché non lo è. Io voglio rendermi utile. Non voglio starmene qui con le mani in mano" continua ma viene interrotta da Al. "Sarai più utile alla squadra se rimani qui in laboratorio".

I due iniziano a litigare, quei soliti litigi che avviene solitamente tra fratelli. "Devi ASCOLTARMI GRACE" le dice lui. "Perché dovrei? TU NON SEI MIO PADRE" le risponde lei, ma è evidente nel suo sguardo che rimpiangeva ciò che aveva appena detto

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora