WHITE WOLF AND BLACK FOX

CAPITOLO XXXI

"Sono io Black Mamba".

"Lo so" risponde lei. "Ti sembrerà strano ma....Aspetta, COSA? Lo sapevi?" chiedo sorpresa. "Bhe non proprio. Però ho visto una tua foto con il mandato di cattura però non ero sicura al cento per cento. Ma ora che me lo hai detto" spiega. "E non sei furiosa per ciò che è successo...a tuo padre?" domando. "Ad essere sincera no. Vedi, non avevo un buon rapporto e mi sono allontanata quanto prima da lui. Era violento e sempre ubriaco. Si è indebitato e si è fatto molti nemici pericolosi. Sapevo che sarebbe stata questione di tempo la sua fine, e così è stato. So che potrei sembrare insensibile ma io speravo avvenisse quanto prima per evitare le sue 'punizioni' e abusi" racconta. "Mi dispiace molto" le dico prendendole la mano. "Ora è tutto finito" la conforto. "Solo grazie a te" mi dice. "No. Non dire così. Io ho ucciso anche persone innocenti e non me lo perdonerò mai"

"Non è vero. Non è colpa tua ma di Power Broker, e questo lo sai anche tu"

"Ha ucciso per mano mia ed io dovrò conviverci" dico alzandomi. "Per questo dobbiamo fermarla. Non ucciderò più altre persone per lei"

"Ti prometto che non la distruggeremo. LA ANNIENTEREMO" risponde lei alzandosi e avvicinandosi, porgendomi la mano in segno di un accordo. Mi avvicino per stringerla e una volta avvenuta la stretta lei mi tira a sè abbracciandomi.

"Non ti lascerò mai sola" mi sussurra all'orecchio. "sorella".

Quella parola, mi ha fatto davvero stare bene. "Anch'io sarò sempre con te" le rispondo. "sorella".

Dopo esserci ricomposte. "Allora tu e Sam..." chiedo. "Bhe diciamo che è stato amore a prima vista ahaha" mi dà conferma. "Quindi è una cosa seria. Sono felicissima. Sam è un bravo ragazzo".

"Condividiamo lo stesso humor, è divertente ed è dolcissimo. Vediamo come andrà. Con te e Bucky invece come va?"mi domanda infine. "Nonostante i trascorsi, penso stia andando bene" le dico non andando oltre. "Ne vuoi parlare? Sai non fa bene tenersi tutto dentro" dice per il mio bene. "Lo so che lo dici per curiosità" le dico. "Bhe non posso farne a meno. Però nessuna pressione" mi rassicura. "Sai non abbiamo mai trascorso molto tempo assieme. Ci siamo conosciuti a lavoro. Ci siamo messi insieme poco dopo. Davamo la caccia a Black Mamba".

"Aspetta, stavi dando la caccia a te stessa? Non ti seguo".

"Non sapevo di essere io, l'assassino di cui tutti parlavano. Per farla breve delle parole mi scombinano il cervello e mi fanno diventare una furia omicida e al mio risveglio non ricordo nulla" le spiego.

"Ora ha molto più senso" dice ridendo per alleggerire la tensione.

"Ci eravamo divisi ed io stavo per catturare il nostro uomo, o almeno così pensavo. Ma lui nominando delle parole mi aveva impugno. Mi manipolava e ha cercato di prendere anche Buck in ostaggio attraverso me. Ma Buck dopo avermi messa k.o. aveva scoperto la mia identità sapeva che c'era qualcosa che non andava, perchè al mio risveglio non ricordavo nulla e mi comportavo come se non fosse accaduto nulla"

"Dovevamo prendere quell'assassino ma aveva molti uomini che ci tenevano impegnati mentre lui poteva fuggire. Mentre Buck continua a tenerli a bada ritorno da lui con..."

"Con chi?" chiede lei, ma vedendomi in difficoltà mi tiene la mano.

"Con Al, mio fratello. Successe tutto così velocemente. Quell'uomo doveva sparare me. Ma Al mi si gettò davanti e il proiettile colpì lui" dico con gli occhi lucidi. Non avevo mai parlato di lui con nessun altro al di fuori di Buck. Ma devo ammettere che Daisy aveva ragione. È liberatorio parlarne e mi sentivo meglio in un certo senso. Come se mi stessi liberando di un peso dallo stomaco.

"Buck ci raggiunse e l'uomo era sparito. I rinforzi stavano arrivando ma temendo il peggio, Buck cercava di proteggermi. Aveva iniziato a darmi del 'mostro' per farmi fuggire via il prima possibile perchè, mi avrebbero arrestata o peggio. Perchè non potevo provare che il tutto fosse stata opera di qualcun altro. All'inizio pensavo davvero che mi credesse un'assassina. Ma lo aveva fatto solo per farmi allontanare da Al, perchè sapeva che non me ne sarei andata tanto facilmente"