CAPITOLO XXXV

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POV'S SAM

"Vedo che qualcuno ha fatto le proprie ricerche" aggiunge kingpin mentre si avvicina sempre di più. "Power Broker sapeva che prima o poi avreste fatto un passo falso per liberare i vostri amici" comincia lui. "Vi consiglio di non aprire il fuoco, non vorrete dare l'allarme agli agenti" ci fa notare. "O queste? Non erano per te" spiega Daisy ponendo l'arma nella fondina. "Mossa sbagliata ragazzina" dice lui continuando ad avvicinarsi a noi. "Tu credi?" domanda lei, mentre Kingpin è pronto ad assalirla. Ed è proprio il momento in cui attivo il segnale dall'orologio collegato con il sistema di Friday e con i marchingegni custoditi nella Stark Tower. Quando kingpim si trova ad una distanza abbastanza ravvicinata da Daisy viene colpito prima al polso su cui posa lo sguardo notando una specie di bracciale che pian piano si estende adattandosi alla superficie del suo corpo, grazie alla nanotecnologia, fino a rinchiuderlo in un'armatura. Attraverso l'orologio posso telecomandare i movimenti dell'armatura a distanza, e impostando la posizione lo spedisco nel laboratorio di Mary senza ovviamente essere visto dagli uomini di Power Broker e tanto meno dalla polizia. "L'orso polare è fuorigioco" avverto gli altri attraverso l'auricolare. "Perfetto, un problema in meno" commenta Buck.

Le porte sono chiuse a chiave ma con un calcio ben assestato riesco ad aprire la prima porta, al cui interno c'era "Wade?" domando stranito da ciò che sto guardando. "Sapevo che sentivi la mia mancanza piccola" dice rivolgendosi a Daisy, come è solito fare. "Cosa ti è successo?" chiede Daisy con una nota di disgusto. "Bhe mi hanno diviso in più parti così da non poter scappare, ma ora sta ricrescendo ogni parte" dice con quel tono da pervertito davanti a noi con testa e busto intatti, ma con braccia e gambe ristrette, quasi la metà del normale. "Sei inquietante" commenta Daisy, uscendo dalla stanza per andare ad aprire la prossima, "Ci metto un po' a ricrescere ma manca poco ormai e ritornerò il rubacuori che sono sempre stato" spiega lui, mentre io lo libero dalle catene che aveva intorno al collo e al busto, con la chiave che penzolava dal soffitto. "Come mai sono qui le chiavi che possono liberarti?" domando stranito dalla cosa. "Così è più facile rimettermi in catene per loro, sai, dopo avermi fatto a pezzi ed essermi ricomposto. E poi farlo ancora e ancora. Un girone dell'inferno, per me che l'inferno non posso raggiungerlo" spiega lui. Raggiungiamo Daisy nella prossima stanza e troviamo il barone con una ferita alla fronte da cui perde sangue e con mani e piedi tenuti da una catena che lo lasciano a penzoloni sulla parete quasi come fosse crocifisso al muro. "Non dirmi che è troppo tardi" dico correndo verso di lui e tirandolo giù all'istante liberandolo dalle catene con le chiavi apposite che erano appese lì di fianco a lui, ma allo stesso tempo lontane dalla sua portata. Controllo le pulsazioni sulla giugulare "La pulsazione c'è ma è debole, dobbiamo curarlo il prima possibile" avverto Daisy. "Mi occupo io di lui" si propone Wade serio come non lo avevo mai visto. Io e Daisy apriamo l'ultima porta per scoprire il corpo del generale Ross disteso sul pavimento sopra una pozza di sangue. Eravamo troppo sconvolti dalla scena che si è presentata davanti da non notare qualcuno che ci attendeva sulla destra dell'entrata, che mi aggredisce stringendomi delle catene intorno al collo rimanendo alle mie spalle "Adesso mi porti fuori da qui senza dare l'allarme" mi minaccia ma riconoscendone la voce. Daisy afferra la pistola dalla fondina pronta a far fuoco. "Lascialo andare immediatamente" minaccia lei, mentre io senza fiato cerco di fargli capire di non sparare perchè era uno dei nostri. Finchè Wade non ci raggiunge portando Zemo con sè sulla schiena "Walker? Sam? Vi sembra il momento di mettersi a giocare?" domanda ironico. Walker lascia immediatamente la presa vedendomi finalmente in volto. "Sam?" domanda lui sorpreso. "Già anche per me è bello vederti" replico cercando di recuperare fiato. "Perchè non mi hai avvisato?" domanda lui come se fosse colpa mia. "Sai ero troppo impegnato ad essere soffocato" rispondo. "E la ragazza chi è?" domanda Walker. "Sono la sua ragazza" dice venendo verso di me per assicurare stessi bene. "Ho sentito delle voci e pensavo fossero ancora gli uomini di Power Broker venuti a torturarmi" si difende lui. "Hanno fatto fuori il generale" dice voltandosi verso il suo cadavere. "Non ci sono altri ostaggi giusto?" domando per esserne sicuro. "No, siamo gli unici" ci dà conferma John. "Bene adesso andiamo" ci dà fretta Daisy. Ripercorriamo la strada fatta per ritornare al laboratorio di Mary senza farci notare dagli uomini di Power Broker. Tornati al laboratorio "Perchè c'è l'armatura di Iron Man?" domanda Walker vedendola nell'angolo della stanza. "Ci è servita per rinchiudere kingpim e togliercelo di mezzo" gli spiego mentre Zemo finalmente riprende coscienza, sicuramente è svenuto per la scarsa circolazione del sangue causata dalle catene che gli stringevano i polsi. "Dov'è Mary?" domanda per prima cosa non vedendola tra noi. "Sta tranquillo è con Bucky" dico rassicurandolo e omettendo il dettaglio dell'inseguimento che sta avvenendo tra le strade di New York. "Il pacco è arrivato a destinazione" comunico attraverso l'auricolare per informare Buck e Mary, senza però ricevere alcuna risposta. Sarà successo qualcosa. "Mi ricevete?" insisto, ma nulla.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora