CAPITOLO XXXII

49 4 0
                                    

Sono passati un po' di giorni ormai e nonostante il brutto guaio in cui ci eravamo cacciati per via di Power Broker, non ce la siamo passata poi così male. Certo siamo confinati in un'isola che ci sta dando la caccia per ucciderci ma abbiamo trovato un nascondiglio più che adatto a noi.

Eravamo tutti nella sala principale, chi per bere, cioè Wade, chi per parlare e chi per studiare una nuova strategia. Il telefono squilla. È quello di Bucky. "È Sharon" ci avverte rispondendo e mettendo in vivavoce."Sì" risponde. "Dove siete finiti? Avete trovato Grace?" chiede. "No. Tu hai qualche notizia?" chiede lui. "Ovvio che no altrimenti perchè te lo avrei chiesto? Senti, lo so che ci tieni a lei, ma dobbiamo trovarla e metterla al sicuro prima che la trovi qualcun altro. Perciò se hai sue notizie dimmelo. È per il suo bene e lo sai anche tu" risponde lei. Bucky posa lo sguardo su di me per un momento per poi riabbassarlo sullo schermo del telefono. "Credi che non lo sappia. Mi sto dando da fare ma è maledettamente brava a nascondersi. Non dimenticare che ha lavorato con la polizia e sà come comportarsi per rimanere invisibile" cerca di convincerla lui. "D'accordo, comunque il generale vi vuole qui tra due giorni forse ha intenzione di cambiare strategia" comunica lei. "Cosa?" chiede lui. "Non posso dirti altro al telefono, Ross vi spiegherà tutto una volta qui" dice lei terminando la chiamata.

"Perchè le hai mentito?" chiede Sam. "Non mi convince, lei è come tutti gli altri agenti. Quando ero in ospedale mi ha detto che Mary è un'assassina e che avrei dovuto fermarla e ora tutt'a un tratto gli importa di lei" ci spiega. "Non mi è mai piaciuta, neanche un po'. Il mio istinto non mi tradisce mai" commento. "Questo perchè non le hai spiegato la situazione, sono sicuro che starebbe dalla nostra parte se solo sapesse la verità" afferma convinto Sam. "Allora come fa a sapere della morte dei suoi genitori? Noi non abbiamo detto nulla alla polizia di tutto questo. Giusto?" puntualizza Bucky. "Sarà arrivata a questa conclusione dal momento che sapevamo fosse orfana" ribatte Sam. "Ragazzi, lo sapete che Mary è proprio qui davanti a voi, vero?" si intromette Daisy. "Grazie. Non abbiamo tempo per discuterne. Dovete andare immediatamente dal generale" gli suggerisco. "Per me è una trappola. Ho una brutta sensazione e non voglio ti capiti qualcosa di brutto mentre siamo via" si preoccupa Bucky. "Non mi accadrà nulla. Non sarò sola ma con Zemo, Daisy e Wade" gli dico. "Questo non mi tranquillizza affatto" mi dice lui. "Fidati di me. Ecco. Tieni." gli dico levandomi e porgendogli la mia collana con lo stemma della mia famiglia, una volpe nera. "Non l'ho mai levata e l'ho sempre custodita gelosamente. Sai benissimo che valore ha per me" gli spiego. "Sì, proprio perchè so che è estremamente importante per te, non posso prenderla" mette in chiaro lui. "Me la ridarai al tuo ritorno. O quanto prima ci rivedremo. In questo modo saremo sicuri di rivederci. In un modo o nell'altro. D'accordo?" gli dico posandogliela in mano. Lui la fissa per un istante, poi stringendola sospira. "D'accordo, ma tu invece terrai questa" mi dice levandosi le piastrine militari che porta sempre con sè al collo. "Le ho sempre tenute per ricordare chi sono davvero e per ricordare in qualche modo Steve nella prima guerra che abbiamo combattuto assieme" mi spiega.

"Sei sicuro?" chiedo. "Mai stato più sicuro in vita mia" mi dà conferma, così le prendo e le indosso immediatamente. "James Buchanan Barnes" leggo ad alta voce. "Ti si addice" mi risponde lui. "Cosa? La collana o il tuo nome?" chiede Sam con mezzo sorriso. "Entrambi" risponde Bucky ed io arrossisco sorridendo. Sprofondo il mio viso sul suo petto robusto e scolpito avvolgendo le braccia fin dietro la sua possente schiena, tenendomi a lui in un lungo abbraccio, come se non volessi staccarmi e lasciarlo andare. Poi mi solleva il viso per baciarmi e lo abbraccio un'ultima volta prima di partire. "Tornerò da te il prima possibile. Te lo prometto" mi sussurra per poi andare via con Sam.

Dopo essersene andato continuo ad osservare la sua piastrina identificativa. La studio attentamente, lettera per lettera. Qualcuno entra in camera. "Perchè non ci divertiamo un po' stasera?" mi chiede Wade. "Perchè sei così di buon umore?" domando. "Bhe, ci siamo liberati di Terminetor" risponde lui. "Cosa?" chiedo. "Chi voglio prendere in giro. Mi manca quel bastardo di Walle. Ora chi prenderò in giro?" si domanda spostando lentamente lo sguardo su di me. "Non ci pensare nemmeno" gli dico immediatamente. "Andiamo, lui ti manca, a me manca lui. Facciamoci compagnia a vicenda" mi dice appoggiandomi le mani sulle spalle per incoraggiarmi. "Non sarebbe la stessa cosa" gli spiego. "Lo sarebbe con un bel po' di alcol" mi suggerisce. "Sai cosa? Avrei davvero voglia di qualcosa di forte" gli dico convinta. "Davvero? Chi sei e cosa ne hai fatto della vera Mary?" mi chiede Wade. "Qualcosa di forte tipo questo" gli dice Daisy gettandogli dell'acqua gelida alle spalle. "MA CHE CAZZO? È la guerra che volete? Bastava dirlo" dice afferrando del ghiaccio e lanciandocelo.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora