CAPITOLO XXXIII

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POV'S MARY

Comincio a riprendere conoscenza. Mi ritrovo ammanettata e incatenata al pavimento per limitare i miei movimenti. Affianco a me sono presenti degli uomini armati che mi tengono d'occhio. Dalle oscillazioni capisco di essere all'interno di un camion in movimento. Difronte a me c'è Daisy che è ancora priva di sensi, ammanettata come me e affiancata sempre da due uomini armati. Ma di Wade e Zemo nessuna traccia.

Dove ci stanno portando? Mi avranno pedinata e scoperto il nostro rifugio? Se è così è tutta colpa mia e ho messo in pericolo le uniche persone che mi stavano aiutando davvero.

Cerco di tirare le catene per cercare di liberarmi ma vengo colpita da uno degli uomini che ho affianco con un dissuasore elettrico sul fianco.

"Non provarci nemmeno. Più ti agiti e peggio sarà per te" mi avvisa l'uomo alla mia destra. Non riesco a pianificare alcuna via di fuga e con i movimenti limitati dalle catene non posso fare nulla. "Dove ci state portando?" chiedo senza ricevere alcuna risposta. "Che c'è avete perso la lingua?" domando. Osservando meglio le loro divise deve trattarsi dell'FBI. E se ho ragione allora "Dave, Harry, Daniel, Chris. Siete voi dico bene?" chiedo spiazzandoli completamente. Li ho riconosciuti nonostante la tenuta che implicava un casco che nascondeva i loro volti. "Abbiamo lavorato per anni insieme, dovete credermi io sono innocente" cercando di farli ragionare. "Oh lo sappiamo" risponde uno di loro. "E allora perchè mi tenete in catene come se fossi una criminale?" domando. "Ordini superiori" risponde un altro. "Il generale non permetterebbe mai questo genere di trattamento" faccio notare. "Non ci riferiamo a lui infatti" insinua lasciandomi perplessa. Se non per conto del generale allora di chi? "Power Broker si è occupata personalmente di lui, riserverà lo stesso trattamento anche a te" continua. "COSA AVETE FATTO AL GENERALE?" chiedo in preda all'ira dimenandomi e cercando di strangolare uno di questi stronzi, ma mi colpiscono ancora col dissuasore elettrico per farmi esaurire tutte le energie. Dopo essermi ripresa dal dolore "Abbiamo lavorato fianco a fianco nelle diverse indagini e per tutto questo tempo avete sempre lavorato per Power Broker" gli dico delusa. "Non prendertela, non è una questione personale" rassicura lui. "Quella donna è pericolosa, come potete lavorare per lei? Vi tradirà non appena ne avrà l'occasione" li metto in guardia. "Grazie della dritta ma noi serviamo a lei e lei serve a noi. Quando non sarà più utile la elimineremo" spiega lui. "Non se lo farà prima lei. Credete davvero di sbarazzarvi così facilmente di lei? Siete degli idioti. Lei ha altri seguaci con cui rimpiazzarvi facilmente e farvi fuori" gli dico facendolo irritare "Adesso sta zitta o ti cucio quella bocca" mi avverte. "So che hai paura di lei, me ne rendo conto dal tremolio della voce quando pronunci il suo nome. Se mi aiuti possiamo sconfiggerla insieme" cerco di convincerlo. "Ti ho detto di chiudere quella bocca" mi rimprovera colpendomi ancora con il dissuasore elettrico. "Sei solo un codardo. Fatti aiutare" ripeto mentre lui continua a colpirmi ripetutamente fino a farmi svenire dal dolore provocato dalle scosse elettriche. Non prima di avergli sfilato dall'arsenale, senza che se ne accorgesse, un coltellino svizzero che porta sempre con sé ed essermelo infilato nella fondina che ho intorno alla caviglia mentre mi contorcevo per il dolore delle scosse.

Dopo aver ripreso coscienza e tenendo le mani ammanettate dietro la schiena cerco di liberarmi dalle manette con la forcina per capelli. Sapevo che sarebbe stata utile. "Questa me la paghi" lo avverto ancora dolorante. "Bentornata tra noi" risponde sorridendo. "Perchè non prendi esempio dalla tua amica e ci rendi le cose più semplici?" continua a prendersi gioco di me. "Perchè a te piace vincere facile non è così?" cerco di irritarlo mentre continuo a smanettare la forcina. Ormai manca poco. "Cos'è non è hai avute abbastanza?" cerca di intimorirmi con il dissuasore elettrico. "Dico solo che non sei uno a cui piace il gioco duro perchè sa già di perdere" cerco di irritarlo, riuscendoci anche fin troppo bene, da farlo avvicinare a me ed afferrare la gola della maglietta che indosso e portare il mio viso ad un palmo di distanza dal suo. "Se non la smetti immediatamente di irritarmi, sarà l'ultima cosa che farai nella tua patetica vita" cerca di minacciarmi e con un gran tempismo sento il click delle manette. "Già, credi di esssere in grado di sbarazzarti di me tanto facilmente?" lo stuzzico un'ultima volta mentre lui prepara il dissuasore elettrico. "Oh prima di cominciare mi tieni queste" dico ammanettandolo e disarmandolo. Gli altri tre uomini sono pronti ad aggredirmi, ma pongo l'ammanettato davanti a me come scudo dai loro dissuasori elettrici e parando i loro colpi, sferro un calcio in faccia al primo, afferrando anche il secondo dissuasore e con entrambi tramortisco gli ultimi due uomini rimasti. Perquisisco uno di loro trovando la chiave per liberare Daisy. L'uomo ammanettato cerca di urlare per lanciare l'allarme al guidatore, ma afferro il coltellino svizzero e lo posiziono sulla sua gola. "Emetti un altro suono e sarà l'ultima cosa che farai nella tua patetica vita" lo minaccio imitandolo. "Adesso renditi utile e dimmi dove si trova il nascondiglio di Power Broker" lo intimorisco. "Non ti dirò un bel niente" mi dice. "Bhe in tal caso è inutile lasciarti in vita" gli dico avvicinando ancor di più la lama alla sua gola fino a ferirlo lievemente. "Aspetta, aspetta. È qui a New York" dice cedendo. "Power Broker?" domando. "Sì" afferma. "E il suo nascondiglio?" domando ancora. "È la centrale" mi rivela. "Spiegati meglio" gli dico spingendo la lama ancora più in profondità. "La centrale è una copertura, come era lo Shield per l'Hydra, è quello il suo nascondiglio. È un'agente proprio come me o te" si spiega. Questo spiega molte cose, ecco perchè non riusciamo mai a catturarlo, o perchè non lo abbiamo mai scovato. È stato davanti ai nostri occhi per tutto questo tempo e non ce ne siamo resi conto. "Chi è Power Broker?" domando. "Non so chi sia, te lo giuro, devi credermi non ha mai rivelato la sua identità per paura che qualcuno lo tradisca" ripete frignando. Astuto, molto furbo. Ma almeno ora sò dove cercare. E fare attenzione ad agenti corrotti. Oltre John, Buck e Sam non posso fidarmi di nessun altro agente. "Ti ho detto tutto quello che sò" continua a farfugliare e con il dissuasore elettrico lo metto nuovamente k.o.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora