CAPITOLO XIX

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POV Grace

Ho rubato la moto di Bucky e non so dove andare. Certo devo recarmi da Zemo. Ma prima di andare devo esserci al funerale di Al. Si terrà domani mattina. Perciò devo passare una notte da qualche parte. Trovo un B&B non molto distante dal centro della città e a buon prezzo. Pago con i miei soldi, presi da casa di Bucky e ci rimango per tutto il pomeriggio. Approfittandone per lavarmi e cambiarmi nuovamente. Cerco di escogitare qualcosa per prendere l'aereo che mi avrebbe portata in Italia, senza essere beccata dagli agenti in aeroporto. Se sarò sola attirerò maggior attenzione su di me. Devo trovare qualcuno con cui aggregarmi. Una famiglia o un gruppo di amici. Sì, potrebbe essere fattibile l'ultima opzione. Spero funzioni. In tv sempre le stesse notizie. Non si fa che parlare di me. Finchè trovo un canale che parla di qualcun altro. "Nemico numero uno" annuncia il reporter. "Fammi indovinare, sono io?" chiedo sarcasticamente. "Spider-man" rivela. Sono sorpresa. Perchè sarebbe il nemico numero uno? Non è un assassino. È un Avenger! Non sanno davvero cosa inventarsi per gettare fango sulle persone e fare notizia. "Siamo sulla stessa barca mio caro Spider-man. Almeno non hanno ancora rivelato la tua identità" commento."Ma parleremo del secondo nemico pubblico, ossia Black Mamba". Mi pareva strano non essere più sotto i riflettori" ironizzo. "Sono stati rinvenuti molti indizi su Grace Collins alias Black Mamba, che sembra prendersi gioco della polizia".

Spengo la tv e cerco di riposare. Non riesco a chiudere occhio. Ho solo brutti pensieri per la testa. E ripenso alle ultime parole di Bucky. Pian piano la stanchezza si fa sentire e il sonno vien da sè. Io ed Al siamo al suo matrimonio. Siamo tutti felici. Poi Al si volta verso di me con la ferita allo stomaco "aiutami" mi dice cadendo ai miei piedi. "AL" urlo, ma Bucky mi pugnala al cuore. "Questo è quello che si meritano i mostri come te" mi dice spingendo la lama del pugnale sempre più in profondità nel mio petto. Mentre tutti applaudono per il suo gesto eroico io mi sto dissanguando insieme ad Al che mi sussurra "È colpa tua". Mi sveglio di soprassalto. Sono le 03:46. "Sarà una lunga nottata".

Sento la porta d'ingresso pian piano aprirsi e mi nascondo accanto all'entrata della camera da letto con la schiena appoggiata al muro proprio accanto alla porta. Non appena qualcuno entra in camera io esco immediatamente chiudendo a chiave la porta dietro di me. Prendo il mio zaino e corro via. "Non puoi nasconderti per sempre" mi urla. Mi volto e vedo John, il fratello di Al sfondare la porta e inseguirmi. "Non ho ucciso io tuo fratello" gli urlo continuando a correre. "Mi prenderò la tua vita come tu hai fatto con la sua" mi dice rincorrendomi e cominciando a sparare. Cerco di evitare i colpi ma lui essendo più veloce di me riesce a raggiungermi. "Non riporterai in vita Al uccidendomi" gli dico mentre mi punta la pistola alla testa. "No, ma potrò trovare un po' di sollievo sapendo di aver fatto giustizia per mio fratello" dice. "Questa non è giustizia. Questa è vendetta. E non ho ucciso io tuo fratello" gli dico. "Dimmi una cosa. Ha sofferto? O lo hai ucciso a sangue freddo?" mi chiede. "È stato un uomo ad uccidere Al. Non sono stata io. Era come un fratello per me e si è sacrificato. Ha dato la sua vita per me. Non ho potuto fare niente. Quell'uomo doveva sparare me. Tuo fratello invece si è beccato il proiettile al mio posto. Ero io che dovevo morire! Perciò sparami e facciamola finita" gli intimo. Ma lui sembra esitare. "AVANTI FALLO" gli urlo.

"Non ti conviene farlo, o poi sarò costretto ad uccidere te" dice qualcuno dietro di lui. "Spider-man?" dico vedendolo indossare un costume rosso. "Spider-man? Davvero? Dovrei uccidere anche te solo per aver pensato fossi lui" risponde quell'uomo vestito di rosso. "Chi è questo buffone?" chiede John. "Non chiederlo a me. Non lo so" gli dico. "Non avete mai sentito parlare di me? Il nome Deadpool vi dice niente?" chiede, ma noi scuotiamo la testa all'unisono. "Non va bene. Non va affatto bene" dice sguainando le katane. Sobbalzo vedendole per paura. Penso che stanotte morirò o per mano di John o per mano di questo psicopatico. "Non temere, sono dalla tua parte baby. Sei tu che devi preoccuparti. Non sei il classico principe azzurro. Ne hai solo l'aspetto vedo. Lo sai che le principesse vanno salvate e non uccise" dice riferendosi a John. "Perchè aiutare questa assassina?" domanda Walker. "Molto semplice, perchè mi pagano per farlo" dice disarmando Walker con una katana.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora