CAPITOLO XXV

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Sam ed io atterriamo sul tetto di un palazzo ed essendo notte non penso qualcuno ci abbia visto o seguito. Siamo stati attenti nel rimanere lontani da occhi indiscreti. "Dove siamo?" domando. "Ben tornata a casa. Siamo a New York" mi rivela. "Mi arresterai?" chiedo sulla difensiva. "Cosa? No. Bucky mi ha raccontato tutto puoi stare tranquilla. Puoi fidarti di me" cerca di rassicurarmi. "Ora devi seguirmi" prosegue. "Dove?" chiedo. "Lo vedrai".Power Broker e Fisk ci avevano riportato a New York. Non avendo molta scelta e non sapendo dove andare mi vedo costretta a seguirlo.

Arriviamo in un palazzo salendo dalla scala antincendio entrando in uno degli appartamenti dalla finestra. Giungendo al settimo piano mi ritrovo davanti John Walker, al che lo atterro colpendolo alle gambe facendolo finire di pancia al suolo tenendogli le braccia dietro la schiena. "Grace! Lui è con noi" mi avverte Sam. "Cosa? Con noi? Questo bastardo ha cercato di uccidermi" gli dico. "È bello rivederti anche per me" commenta lui con la faccia rivolta al pavimento. "Lo sappiamo, ma è lui che ci ha aiutato a trovarti" continua Sam.

"No ti prego falla continuare voglio vedere come va a finire. Prendo i pop corn aspettate" commenta sul divano Wade. "Come credi che possa finire? Ci serve Walker vivo non possiamo privarci di un soldato prima di una battaglia. Ci servono tutti i rinforzi possibli" risponde Zemo seduto su una sedia sorseggiando del rum con un livido sulla tempia sinistra. Mollo la presa su Walker e mi volto verso Sam. "Che significa?" gli domando confusa. "Bhe abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile per far emergere la verità e scagionarti" mi spiega. "Aiuto? Lui ha tentato di uccidermi" indico John. "Lui mi ha rapita" indico Wade. "E lui mi ha lasciata ammanettata in casa sua" indico Zemo. "Questo lo chiami aiuto?" mi volto di nuovo verso Sam. "Sono sicuro che hanno avuto le loro motivazioni" mi dice.

"Dov'è finito Terminator?" chiede Wade. "Lo hanno preso" rispondo. "Oh, peccato. Bhe non mancherà a nessuno quel bastardo di un robot" commenta con una battuta di pessimo gusto. "Tu come stai?" mi domanda Zemo. Io non riesco neanche a guardarlo per le ferite che gli avevo provocato rimanendo in silenzio. Tutti gli occhi erano puntati su di me come se si aspettassero che dicessi qualcosa. "I-io...Ho bisogno di rimanere sola" dico andando verso il bagno.

Chiudo la porta dietro di me e appoggiandomi alla parete mi lascio cadere fino al pavimento appoggiando la mia fronte sulle ginocchia. Inizio a pensare a tutto quello che era appena successo. I miei genitori. Li avevo finalmente ritrovati. E un attimo dopo li ho perduti nuovamente. Cerco di soffocare le lacrime per evitare che gli altri sentano il mio pianto. Bucky mi aveva raggiunto per salvarmi e ci è andato di mezzo lui. Per colpa mia. È tutta colpa mia. Comincio a pensare di essere una calamità per le catastrofi e chi mi sta intorno è in pericolo. Dovrei fermarmi qui senza andare oltre? Forse è la cosa migliore per tutti.

Mi rinfresco il viso con l'acqua gelida e fissando lo specchio, lo sguardo mi cade su una lametta. Ho causato solo morte e sofferenza. Di certo il mondo sarà un posto sicuro senza di me. Afferro la lametta e la avvicino all'avambraccio. Esito per qualche secondo finchè non la avvicino alla pelle. Esito ancora ma qualcuno bussa alla porta e sussultando per lo spavento mi causo ugualmente un taglio abbastanza profondo. Dopo aver bussato alla porta Sam la apre "Tutto bene?" mi chiede ma poi dopo avermi vista con la lametta in mano e la ferita al braccio, cambia totalmente espressione.

Entra richiudendo la porta. "Che stai facendo?" mi chiede preoccupato. Io guardando il suo sguardo lascio cadere la lametta e comincio a piangere. Lui si avvicina iniziando a medicarmi il braccio. "So che è dura Grace. Ma arrivare a tanto" mi rimprovera. "Non ce la faccio più a sopportare tutto questo. Prima Al, poi i miei genitori e adesso hanno Bucky. Io causo solo guai, e voi tutti state mettendo in pericolo la vostra vita per me. Non so se valgo tutto questo" gli confesso.

"Ogni vita è importante, compresa la tua. Va bene? Anzi la tua è fondamentale per far prevalere la verità. Se muori la verità morirà con te. E poi Buck? Credi che me lo perdonerà di non aver impedito alla sua ragazza di ammazzarsi?" mi dice strappandomi un sorriso "Non so neanche se stiamo ancora insieme" gli dico. "Secondo te perchè ci ha trascinati tutti in questa merda? Lo ha fatto per te. Se questo non è amore questo allora io sono Cenerentola" commenta facendomi ancora sorridere. "Il punto è che lui ti ama e so per certo che anche tu lo sai. La domanda che devi porti è questa: tu lo ami?" mi chiede con un tono più serio. "Lo amo più della mia vita" rispondo. "Allora perchè arrivare a togliersi la vita? Non credi che sia da egoisti? In questo modo tu ti potrai sentire anche meglio. Ma che ne sarà di noi? Quelli che ti circondano e ti amano ne soffriranno parecchio credimi. E non sto parlando solo di Bucky. Queste persone che sono qui con noi ci stanno aiutando perchè tengono a te. Anche se Walker non vuole ammetterlo, ma lui è cresciuto insieme a te ed Al. Al non avrebbe voluto tutto questo per te" mi dice. "Hai ragione, è stato uno sbaglio, un momento di debolezza. Ricordo ancora le sue ultime parole. Mi disse: Ricordati di sorridere, è un peccato sprecare quel bellissimo sorriso" ricordo a voce alta in lacrime. "Oddio Sam cosa stavo facendo?" gli dico tornando in me. "È tutto finito" mi dice abbracciandomi. "Grazie. Ne avevo davvero bisogno" gli dico. "Può rimanere tra noi tutto questo?" gli chiedo. "D'accordo. Ma ad una condizione. Promettimi che non farai più una stupidaggine simile, okay" mi dice. "Sì, te lo prometto" gli dico e lui riapre la porta riportandomi dagli altri.

WHITE WOLF AND BLACK FOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora