Capitolo 13

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Eravamo ormai giunti quasi alla fine della terza settimana all'interno della scuola. A parte il mio casino interiore, quella settimana c'erano stati una serie di problemi in casetta. Noi allievi eravamo stati troppo disordinati e la produzione ci aveva dunque chiesto di fare i nomi dei meno ordinati, che avrebbero dovuto dunque affrontare una sfida, rischiando l'eliminazione. I più votati erano stati Mattia, Luigi, Inder e Flaza, che, oltre ad essere stata disordinata, era anche stata maleducata con tutto lo staff di Amici, presentandosi in ritardo alle lezioni e, a volte, non essendoci nemmeno tanto con la testa.

Per quanto mi riguardava, invece, ero abbastanza d'accordo con i provvedimenti adottati dalla produzione, anche se ce ne andavano di mezzo i miei amici. In fin dei conti, dovevamo essere grati di trovarci lì e, di conseguenza, dovevamo rispettare le regole e portare rispetto a tutti.
Quella settimana imparai una serie di cover ma, il venerdì, Lorella mi convocò per dirmi che, a seguito dei problemi evidenziati durante la settimana, non era detto che sarei riuscita ad esibirmi, essendo la prossima puntata appunto incentrata su quelli. Triste e sconsolata, me ne tornai in casetta.

Appena arrivai, Ash mi raggiunse per dirmi che Maria ci aveva convocati tutti sulle scalinate. Frustrata, pensando che si trattasse ancora di qualche punizione, seguii i miei compagni e andai a sedermi vicino ad Alex.
"Cosa è successo ancora?" gli domandai. Mi rispose che non lo sapeva. Bene Emma, preparati ad un'altra sgridata. Che stufata! Quando tutti ci ebbero raggiunto, Maria iniziò a parlare:
"Ciao a tutti! Emma, non fare quella faccia... tranquilla, non si tratta di altre punizioni. Sono qui per dirvi che stamattina affronterete un'attività gentilmente offerta da Marlù: due ore di ginnastica in palestra."
"Ma anche i cantanti?" la interruppe sconsolato Inder.
"Certo, e non mi sembra tu sia nella posizione per controbattere. Il movimento aiuta a farsi il fiato e anche a voi cantanti quest'ultimo può tornare utile" ribatté la conduttrice.
"In realtà Inder, quando ha la gola secca, preferisce chiedere un po' di acqua che fare ginnastica" scherzò Ash, facendoci scoppiare tutti a ridere. Anche Maria rise per un attimo, ma poi proseguì:
"Affronterete l'attività lungo tutto l'arco della giornata e, per rendere il tutto più agevole, sarete divisi in camerate. La camerata gialla sarà con quella blu, quella rossa con quella viola e quella verde con quella arancio. Spero che queste due ore possano esservi utili e buona giornata a tutti!"

Stavo facendo un attimo mente locale per capire da chi fosse composta la camerata arancio, con la quale avrei dovuto affrontare la lezione, ma poi, vedendo Luigi dirigersi verso di me, purtroppo realizzai e, di corsa, andai da Ash. Ci dirigemmo insieme a controllare l'orario a noi destinato e ci accorgemmo che eravamo le prime, quindi sarebbe toccato a noi da lì a mezz'ora. Nel panico più totale, corremmo in stanza e ci preparammo. Quando anche Serena fu pronta, ci avviammo nella camera adiacente alla nostra per incontrare i ragazzi. Erano tutti in pantaloncini corti e canottiera: un patrimonio dell'UNESCO. Andammo in palestra e la lezione iniziò.
Dopo quindici minuti di corsa, al termine dei quali ero già stanchissima e senza fiato, l'istruttore preparò un circuito di coordinazione e abilità fisica e ci disse che avremmo dovuto affrontarlo a coppie. Essendo in sei eravamo perfettamente pari.
Ash, senza esitazione, andò con Mattia. A quel punto mi avvicinai a Serena, sperando che avrebbe accettato di farlo con me, visto che farlo con Luigi era l'ultima cosa che volevo non essendomi ancora chiarita con lui. Serena però, per mia sfortuna, si stava già avvicinando a Christian. Cacchio.

"Direi che siamo rimasti noi due..." mi disse il mio compagno "hai intenzione di scappare pure ora? Non credo che Ash ti stia cercando pure stavolta". Lo guardai male e guardai male pure Ash, sapendo che aveva detto lei a Sere di mettersi in coppia con Christian, che mi mimò un "buona fortuna". Facile a dirsi per lei!
"Simpatico... comunque no, non scapperò" risposi.
"Anche perché non ho vie di fuga" aggiunsi mentalmente.
Io e Luigi ci avvicinammo alla prima stazione. Consisteva in una serie di esercizi da sdraiati per i glutei. Ci mettemmo su due materassini adiacenti e iniziammo l'esercizio.
"Allora, non hai nulla da dirmi?". Sapevo che me l'avrebbe chiesto e quindi risposi di no. Mi guardò come a dire "non ci credi nemmeno tu".
"Sicura, sicura?" mi richiese, stavolta toccandomi il fianco verso lui rivolto con le sue dita giganti. Scoppiai a ridere: soffrivo troppo il solletico.
"Ah, Emmina soffre solletico" dicendo ciò, si voltò a controllare che l'istruttore non ci stesse guardando e ripeté il gesto fatto pochi istanti prima. Risi ancora.
"Ok Luigi, basta. Hai vinto. Cosa vuoi da me?" cedetti io, sempre sommersa dalle risate.
"Tante cose Emma, così tante che nemmeno immagini..." rispose lui "ma in questo momento voglio solo la verità"
Lo guardai confusa e gli feci cenno di spiegarsi meglio. Se si aspettava che gli avrei detto ciò che provavo si sbagliava di grosso ma, per mia sfortuna, disse:

"Voglio sapere cosa significa per te ciò che è successo domenica in puntata. E, ripeto, voglio la verità"

Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora