Capitolo 19

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"Benvenuti alla quinta puntata di Amici" esclamò Maria e tutto il pubblico applaudì.
La puntata iniziò con la lettura da parte della conduttrice di una lettera di Lorella Cuccarini destinata a Flaza. Mi raccontarono solo dopo che, in sintesi, la Cuccarini era contenta di come stava andando l'inedito di Flaza ma non del suo atteggiamento e aveva quindi deciso di tenerle ancora sospesa la maglia. Ascoltai all'incirca due o tre parole di tutto quel discorso, tanto ero immersa nel mio mondo. In un mondo particolare, però, chiamato Luigi. Stavo iniziando a pensare di essermi immaginata tutto riguardo a quel bellissimo e tanto atteso bacio, visto che il cantante, quella mattina, non aveva nemmeno dato segno di sapere della mia esistenza. Diciamo che la giornata non era affatto iniziata nel migliore dei modi poiché, oltre a lui che non mi aveva calcolata, la produzione aveva anche deciso di farci fare una prova a sorpresa. In pratica, circa un'oretta prima dell'inizio della puntata, ci erano state proposte diverse cover e ne abbiamo dovuta scegliere una che avremmo poi dovuto interpretare davanti ad un giudice esterno, accompagnandola con delle parole sul perché l'avevamo scelta.

"Continuiamo ora con la sfida di Matt" disse Maria, riportandomi ad una realtà piena d'ansia e agitazione "La Celentano ha trovato uno sfidante, ballerino classico, di nome Guido"
Al termine delle sue parole, vidi entrare un biondino dal fisico scolpito, alla vista sicuramente ballerino più tecnico del povero Matt.
"Ciao Guido. Allora, la Celentano afferma che sei un ballerino con molta tecnica e tanta interpretazione e ha scelto di metterti in sfida contro Matt per non vincere facile, volendo vedere il confronto fra due bravi ballerini" spiegò la presentatrice.
Certe volte, molto spesso direi, non capivo i ragionamenti della maestra Celentano. Se riteneva Matt bravo, o almeno riteneva che meritasse trovarsi lì, perché voleva mettere a rischio la sua permanenza nella scuola? Nonostante le mie perplessità, però, la sfida ebbe comunque luogo.

Il primo ad esibirsi fu Guido, effettivamente molto bravo e, se posso aggiungere, pure bello da guardare. Ero talmente concentrata sui suoi movimenti precisi che mi presi quasi un infarto quando Ash mi diede una gomitata. Mi voltai perplessa a guardarla.
"Emmina, scusa se ti disturbo..." disse in un tono un po' troppo aperto a doppi sensi.
"Senti Ash, non è il momento di scherzare..." esclami io seria, per niente in vena di battutine sullo sfidante.
"Sì, abbiamo capito tutti che sei agitata per la sfida però calmati!"
"Scusa Ash, è che non ho nemmeno dormito tantissimo e poi credo che ieri sera Luigi mi abbia baciata, ma non capisco se me lo sono immaginata oppure è accaduto davvero perché lui oggi non mi ha ancora rivolto la parola e..." le sussurrai.
"Cosa cosa? Luigi ti ha baciata?" esclamò lei, cercando di trattenere un grido.
"In realtà non ne ho idea..."
"Che ti abbia baciata o no, sicuramente hai tutto il supporto di Todaro affinché ciò accada di nuovo"
"Cosa intendi?"
"Guarda la sua maglia".
Voltai lo sguardo verso Todaro. Indossava una maglia bianca con sopra una scritta all'altezza dei pettorali.
Strizzai gli occhi per vedere meglio.
C'era scritto sopra "W Emmigi".
Dovetti trattenermi, e non poco, per non scoppiare a ridere sul posto, anche per un minimo di rispetto nei confronti di Matt, al quale era appena stato annunciato che avrebbe dovuto lasciare la scuola. Non ci avevo mai legato più di tanto, ma mi dispiaceva comunque che un bravo ballerino come lui dovesse andarsene e quindi scesi, con tutti gli altri, ad abbracciarlo.

Appena Matt fu uscito, Maria fece alzare noi cantanti. Ecco il momento che temevo da inizio puntata. Mi tremavano le gambe.
"In settimana i vocal coach si sono lamentati dei cantanti nella preparazione delle cover. A nostro avviso i cantanti della scuola sembrano non rispettare le canzoni scritte da altri e sono interessati solo a cantare i propri brani. La produzione e i professori sono fermamente convinti che le cover siano parte fondamentale della preparazione dei cantanti. Sono grandi successi, brani che hanno raggiunto un ampio pubblico, spesso su scala globale e per questo rappresentano dei modelli utili alla preparazione di chi vuole diventare artista. Affrontare con superficialità le cover significa affrontare con superficialità il lento e necessario percorso di preparazione artistica. Ecco perché la produzione ha deciso di assegnare un compito che riguarda proprio la preparazione del cover. Poco prima dell'inizio della puntata i cantanti hanno trovato una lavagna con un elenco di nove canzoni. Avevano 30 minuti per scegliere la canzone e altri 40 per scegliere la tonalità giusta scegliendo se scrivere una strofa o limitarsi a interpretare il brano. Ogni canzone aveva dei requisiti richiesti stabiliti da chi li giudicherà assegnando un voto a ciascuno di loro. Dai voti deriverà una classifica utile ai professori per le loro decisioni in merito agli allievi.
Diamo ora il benvenuto a Ermal Meta, che giudicherà le esibizioni e stilerà una classifica."
No, aspetta... In che senso Ermal Meta? Già stavo nel panico di mio, ma cantare davanti ad un volto della musica italiana come lui era tutt'altro conto. Fortunatamente ero la terza ad esibirmi, subito dopo Nicol e LDA, quindi, tolto il dente tolto il dolore.

"Vieni Emma, tocca a te" annunciò Maria. Scesi i gradini e, come ormai d'abitudine, mi collocai al centro dello studio.
"Ciao, 'Emmina mia!'" esclamò Todaro, ridendo e guardando un punto sopra di me.
Lo guardai male: decisamente non era il momento di ricordarmi dell'esistenza di Luigi.
"Come settimana scorsa, direi che possiamo rimandare l'argomento a dopo l'esibizione" disse seria Maria. La ringraziai con un sorriso.
"Allora, Emma scrive" iniziò, leggendo la mia lettera di presentazione dalla canzone
"Ho scelto Before you go di Lewis Capaldi perché è una canzone che mi ha sempre trasmesso tanto e mi ha aiutata in un periodo abbastanza brutto della mia vita. Parla di un grandissimo rimpianto. Il rimpianto di non aver potuto parlare, aiutare, stare accanto adeguatamente alla persona amata. Prima di entrare ad amici ho sempre vissuto di rimpianti. La mia domanda fissa era sempre 'chissà che sarebbe successo se avessi fatto così...' e mi andava bene così. Preferivo vivere di rimpianti piuttosto che di rimorsi. Invece, qui, sto iniziando a capire che bisogna buttarsi nella vita, vivere come se fosse il tuo ultimo giorno. Quindi, se c'è qualcosa che volete dire, fare, provare, non esitate a dirlo, farlo, provarlo. Non fate il mio stesso errore. La vita è una: vivetevela!"

Non sapevo nemmeno io dove avevo trovato il coraggio di scrivere quelle parole.
Mi pareva di aver messo un pezzo di me su carta.
Sentii la base partire ed iniziai a cantare.
Mi proiettarono addirittura il testo, ma non lo lessi, visto che sapevo la canzone a memoria.
E anche a distanza di tanto tempo dalla prima volta che l'avevo veramente ascoltata, quell'alba in montagna dove mi ero accorta che tutto era finito e che era troppo tardi per poter cambiare le cose, faceva ancora male. Mi accorsi anche, però, che dopo ciò che stava succedendo lì dentro, era un male diverso. Un male dal quale potevo rinascere e dal quale, finalmente, VOLEVO rinascere. E tutto ciò per merito di Luigi, che mi aveva aiutata ad iniziare a voltare pagina dalle esperienze passate e a riniziare a fidarmi delle persone.

Cantai mettendoci dentro tutto ciò: la mia sofferenza, la mia voglia di rinascere, la nostalgia, la paura che stessi immaginando tutto e la miriade di sentimenti che provavo per il cantante dai buffi occhiali. La canzone terminò e il pubblico applaudì.
"Emma, potrei farti una domanda? Se è troppo privato, non sei obbligata a rispondermi..." iniziò Ermal, al termine dell'applauso.
Annuii.
"Hai mai lasciato andare una persona senza confessarle ciò che provavi? Ripeto: non devi per forza rispondere..."
"Sì" dissi semplicemente. Non dovevo spiegazioni a nessuno.
"Si è sentito" esclamò apprensivo lui "Complimenti, è un dieci!"
Caddi in ginocchio e iniziai a piangere. Non sapevo se per felicità o qualunque altro sentimento, resta il fatto che piansi.
Ringraziai Ermal e tornai al mio banco.
"Wow, Emmina. Wow" mi disse Ash. Le sorrisi.

"Luigi, tocca a te!" lo chiamò Maria.
"Ciao 'Gigino'" disse Todaro, con lo stesso tono che aveva usato per me. Quell'uomo tramava qualcosa... Con quella maglia poi!
Luigi cantò "A mano a mano" di Riccardo Cocciante e io lo ascoltai ammaliata.
La sua voce era probabilmente la prima cosa che mi aveva fatta innamorare di lui... Purtroppo però, Ermal disse di averlo visto distratto mentre cantava e, quindi, gli mise 6. Luigi ringraziò e fece per risalire, quando venne fermato da Todaro, che aggiunse:
"Maria, ora posso vedere il video al quale mi hai accennato prima? Non vedi che sono pure vestito a tema?"

Mi aspettavo che, dopo tale esclamazione da parte del latinista, Luigi si voltasse nella mia direzione, invece nulla.
Iniziò il video che si intitolava "Emmina mia e Gigino", i buffi e insopportabili soprannomi che ci eravamo dati a vicenda.
Fece vedere le mie lezioni di chitarra, la chiamata con le mie amiche, ma nessun bacio. Stavo per rassegnarmi all'essermi immaginata tutto quando comparve proprio quella scena e il pubblicò scoppiò in un fragoroso applauso.
Mi sentii avvampare come non mai per l'imbarazzo. Allo stesso tempo, però, una sensazione di felicità conquistata e sollievo si impadronì del mio corpo.
Luigi era ancora al centro dello studio e portava il peso del corpo da un piede all'altro, evidentemente a disagio.
Finito il filmato, Raimondo si alzò e andò verso Luigi.
"Bravo ragazzo, così si fa!" gli disse, stringendogli la mano "Vedi, Mattia? Impara!"
Luigi scoppiò a ridere e lo ringraziò.
"Allora Emma, che ne pensi?" domandò Maria, questa volta rivolta a me.

"Pensa che Amici sta diventando Grande Fratello" esclamò esasperata la Celentano.

Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora