Capitolo 20

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Quel pomeriggio me ne stavo a riflettere sul mio letto mentre ascoltavo la musica. Dopo la puntata di domenica pensavo che Luigi mi avrebbe parlato, che avremmo chiarito e, chissà, magari ci saremmo messi insieme. Niente di tutto ciò, anzi, tutto il contrario Non mi parlava né mi guardava in faccia da quella sera in cui mi aveva baciata. Che si fosse pentito?
Mi sentii scuotere per un braccio, aprii gli occhi e notai Ash guardarmi preoccupata.
"Emmina, tutto bene?" mi chiese "sembri caduta in depressione"
"Sono caduta in depressione, Ash"
"Non essere così drastica, qualsiasi cosa sia, non sarà sicuramente la fine del mondo..."
"E tu non essere così superficiale" sbottai io. Mi guardò con un misto di spavento e pietà.
"So cosa stai facendo Emma" disse lei, sorprendentemente calma "stai male, probabilmente, anzi sicuramente, per Luigi e quindi, piuttosto di sfogarti con me, come al solito stai cercando di allontanarmi. Ma ormai ti conosco e sappi che starò qui finché..."
Non riuscì nemmeno a terminare la frase che ero scoppiata a piangere. Mi abbracciò e io la strinsi forte, ringraziando chiunque me l'avesse mandata.

"Non mi parla da quando mi ha baciata e io ora ho tanta paura perché io ci speravo... speravo, pensavo, che anche lui provasse qualcosa... ma evidentemente per lui era così tanto per fare... certamente è innamorato di Carola...". Finito di parlai scoppiai piangere ancora più forte, tanto che Alex accorse preoccupato nella nostra stanza.
"Ragazze, scusate, io stavo... e ho sentito... Emma tutto bene?". Cercai di immaginare che aspetto orribile e terribilmente fragile dovevo avere in quel momento. Alex si avvicinò e mi abbracciò a sua volta.

"Che scena commovente, due anaffettivi che si abbracciano... potrei piangere..." esclamò Ash, fingendosi commossa. Scoppiai a ridere e le dissi:
"Che scema che sei"
"Confermo" concordò Alex "Allora, cosa è successo?"
Sapevo che Alex e Luigi erano molto legati e che probabilmente gli sarebbe andato a dire tutto, ma decisi di raccontargli comunque tutta la storia. E devo ammettere che fu veramente d'aiuto.

"Effettivamente, ora che me lo dici, l'ho visto parecchio giù in questi ultimi giorni, solo che non pensavo fosse per te..." mi disse il mio amico.
"E figuriamoci se Alex nel paese delle meraviglie se ne accorgeva" esclamò Ash.

Quella ragazza aveva un talento innato per farmi ridere anche quando mi sembrava di non ricordare nemmeno come si facesse.

"Allora, facciamo così. Ora Alex vai da Luigi, che non è a lezione perché l'ho visto sulle gradinate a mangiare dei biscotti, e lo porti fuori. Appena ti sei assicurato che inizi a fumare una sigaretta, vieni dentro e chiami Emma, che si farà coraggio e andrà a chiarirsi. É tutto chiaro per entrambi?"

"E se non lo volessi fare?" chiese Alex, più per provocare la mia amica che per altro.

"Beh, tranquillo. Nel caso di infilzo con un bastoncino e ci faccio uno spiedino. Preferisci questa alternativa?"

"Direi che vado a portare fuori Luigi" disse spaventato Alex ed uscì.


"Allora, mentre aspettiamo, mi puoi spiegare perché tu e Mattia non state ancora insieme?" le chiesi io, cercando di non pensare a ciò che avrei dovuto fare a breve, per evitare di svenire sul posto.

"No, scusa... spiegami il momento esatto in cui ci siamo invertite i ruoli..." domandò indignata lei.
"É la vita fratella, è la vita..." risposi io.

"Beh, nulla di che, praticamente nessuno dei due ne ha ancora fatto parola... spero accada il prima possibile perché i miei ormoni non resistono più, specialmente a ballarci la bachata... non puoi capire che fianchi Emmina..."
"Attenta alla saliva, fratella. Non vorrei sporcassi il pavimento, anche perché oggi tocca a me pulire...

"Vaffanbagno, va..."

"Ragazze, missione compiuta" ci interruppe Alex.

"Ossanto Ash, non ce la posso fare" iniziai a disperarmi io "Credo che mi nasconderò nel bagno, anzi, farò direttamente le valigie, no, forse è meglio buttarsi direttamente dal balcone, ma forse dovrei prima mangiare la mia ultima piadina alla Nutella, ma se non me la farà lui non sarà ugualmente buona e..."
"Emma, se non la smetti immediatamente di tiro un pugno"
"Ash, sai che mi hai appena minacciata davanti a tutta l'Italia? No, oddio, tutta l'Italia guarderà la pessima figura che sto per fare, ok, dov'è il balcone, o caspita, la casetta ha solo un piano... qualcuno ha del veleno?"

"Emma, ma sei impazzita?" esclamò Ash, tirandomi un pugno. Terminato il mio monologo, li guardai: Ash mi guardava scioccata, Alex invece era scoppiato a ridere.
"Emma, ascoltami..." iniziò Ash.

"Aspetta Ash, faccio io" la interruppe Alex. Lo guardai grato mentre mi si avvicinava. Alzò una mano e... mi tirò due sculacciate.
"Grande Alex, hai imparato!" urlò entusiasta Ash.

"Era da fare" disse lui.
"Voi non siete normali" esclami basita,

"Parla colei che stava valutando il suicidio"

"Okay, me ne vado. Preferisco affrontare Luigi che rischiare di prendermi la vostra strana malattia mentale" In fondo gli volevo bene. In fondo in fondo, però.

Uscii dalla stanza e mi avviai. Giunsi davanti alla porta finestra e lo vidi fuori, intento a fumarsi una sigaretta. Ce la potevo fare. Per una volta avrei combattuto per ciò che volevo.

Uno, due, tre... e abbassai la maniglia.

"Luigi, devo parlarti..." ruppi il silenzio.

"Emma..." esclamò lui, alzando lo sguardo.

Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora