Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e Mattina

Capitolo 37

Le settimane passarono lentamente: senza Gigi a tenermi per mano era tutto più difficile. Eravamo ormai alla quarta settimana del serale e molti dei nostri compagni ci avevano tristemente salutato. Quel giorno eravamo tutti seduti sulle gradinate perché Maria stava per comunicarci i guanti di sfida di quella puntata. Ce n'era uno Alex VS Luigi, uno Albe VS Sissi e qualcuno di ballo. Ormai eravamo rimasti veramente in pochi e le rivalità tra alcuni di noi iniziavano ad accentuarsi sempre di più, come quella tra Alex e Gigi. Sapevo che in mezzo a tutta quella situazione ci stavo pure io. Da quando io e Gigi ci eravamo lasciati avevo iniziato a trascorrere sempre più tempo con Alex e fra di noi era nata una bellissima amicizia, che probabilmente, come diceva Ash, Luigi invidiava parecchio.
"Emma" disse Maria, distogliendomi dai miei pensieri "tocca a te"
"Da chi?" domandai.
"Rudy"
Mentre mi alzavo per andare a prendere la busta, sentii lo sguardo di Luigi su di me. Sapevo cosa stava pensando. Non ci era ancora capitato di scontrarci così direttamente e dentro di me speravo non accadesse mai. Non me la sentivo ancora. Stavo guadagnando tempo per me stessa, nella speranza di giungere a capo dei miei problemi.
Presi la lettera, che però non aveva lo stesso aspetto delle solite, e ritornai in casetta incuriosita.
"Luigi, ascolta che è anche perché" esclamò Maria, confermando tutti i miei timori.
"Ciao Emma, ho deciso di lanciarti una comparata contro Luigi. Vi trovo entrambi due bravi cantanti, ambedue in grado di trasmettere tante emozioni e sono curioso di vedere come riuscirete a lavorare insieme. Dovrete fare il duetto di una canzone, a vostra scelta, senza però riscrivere nessuna parte di essa. Dovete semplicemente interpretarla. Da coppia, quale mi pare siate anche nella realtà, non dovreste avere difficoltà. Aspetto vostre notizie e che vinca il migliore. Rudy Zerbi." lesse Maria.
Girai lo sguardo preoccupata verso Fra, che stava ridendo sotto i baffi.
"Mi sa che Rudy è rimasto un po' indietro con la questione della coppia..." sentii bisbigliare Albe dietro di me e gli feci una linguaccia. Mi sembrava tutto un bruttissimo scherzo.
"Avete domande?" chiese Maria.
"Io si" rispose Luigi.
"Dimmi"
"Possiamo rifiutarci di fare questa comparata?"
Sentii il mio cuore fare crack. Non poteva averlo chiesto veramente. Okay, nemmeno io volevo, ma in fondo a me stessa speravo che lavorando insieme avremmo potuto risolvere.
"Perché dovresti rifiutarla?" gli chiese la conduttrice.
"No per me non c'è nessun problema... dicevo per lei io"
"Nemmeno per me ci sono problemi" mi affrettai a dire.
"Perfetto, allora è a posto." disse Maria "Non vediamo tutti l'ora di ascoltarvi!"
Mi voltai per guardare se Luigi mi stava osservando ma nulla: aveva ripreso tranquillamente a chiacchierare con Carola. Nel giro della successiva mezz'ora Maria terminò di comunicare i guanti di sfida e, terminato quel momento, tutti riprendemmo a fare ciò che stavamo facendo in precedenza.

~

"Hey" disse una voce. La sua voce.
Quel giorno ero tranquilla sul mio letto a leggere, nell'unica ora di pausa che avevo, quando fui interrotta da Luigi che entrò nella stanza e si sedette sul letto di Ash, esattamente davanti a me. Alzai lo sguardo ed immediatamente i miei occhi incontrarono i suoi. Era da tanto che non ci guardavamo più negli occhi.
"Hey" esclamai di rimando "mi cercavi?"
Che domanda stupida, era ovvio che stesse cercando me, c'ero solo io nella stanza.
Inizialmente non rispose e rimase semplicemente a guardarmi. Era veramente bello essere guardata da lui.
"Ooo" richiamai la sua attenzione.
"Scusami" disse abbassando lo sguardo "ti cercavo per decidere come fare e quando provare la comparata. Non so se ti ricordi che dobbiamo cantare insieme..."
Annuii. Era veramente brutto come ci eravamo ridotti: non riusciva la parlarci senza imbarazzo. C'erano troppe cose non dette.
"Senti Gigi..." iniziai.
"Si?" esclamò, alzando lo sguardo.
"Credo che dovremmo parlare..."
"Lo penso anch'io..."

E rimanemmo a fissarci così per un po', senza che nessuno dicesse apparentemente nulla, ma inconsapevoli che, in quell'istante immenso, i nostri cuori volessero la stessa cosa, ma troppo impauriti per ammetterlo.