Capitolo 36

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"Gigia mia, giuro che se non ci dici entro tre secondi ciò che è successo con Luigi, visto che abbiamo capito tutti che avete litigato perché non vi parlate da giorni, ti picchio con questo!" esclamò Ash, puntandomi contro un mestolo di legno.
Eravamo io, lei e Fra in cucina a preparare il pranzo per quel giorno o, meglio, loro stavano cucinando e io me ne stavo seduta in silenzio ad osservarle. Da quel giorno sul tetto non avevo più parlato con Luigi, né con nessun altro. Avevo trascorso le mie giornate spostandomi a peso morto fra una sala prove e l'altra, cercando di sfogare il più possibile tutto quello schifo nella musica. So che sembra banale, ma era diventato la mia ancora di salvataggio e, senza di lui, stavo lentamente affondando. Lentamente ed irrimediabilmente.
"Pronto?" disse Fra "Terra chiama Emma, ci sei?"
Alzai lo sguardo.
"Ragazze, veramente, va tutto bene..." pronunciai, cercando di sembrare il più convinta possibile. Ogni tanto avrei voluto avere anch'io gli occhiali di Gigi per nascondere le emozioni, come pareva fare lui, volontariamente o meno.
Riabbassai lo sguardo e tornai a fissarmi i piedi, come molte volte in quei giorni. Stavo per rientrare nella mia bolla di depressione quando sentii qualcosa picchiarmi sulla testa.
"Ahia!" strillai, massaggiandomi il punto che mi faceva male.
"Io ti avevo avvertita che se non avessi parlato ti avrei picchiata" si giustificò Ash, mentre Fra rideva a crepapelle per la scena alla quale aveva appena assistito.
Le guardai ambedue male e, di rimando, loro risero ancora più forte.
"Ma che problemi avete?" chiesi scocciata.
"Nessuno" rispose Ash.
"Sei tu quella che ha un problema qua" aggiunse Fra.
"Non ne voglio parlare..." tentai di dire. Sapevo che se mi fossi confidata con loro avrei sicuramente alleviato il peso che mi stava schiacciando, ma, non so come, c'era qualcosa che mi bloccava.
"Emma, giuro che ti picchio" fece per minacciarmi Ash.
"Emma" la interruppe Fra "non vogliamo assolutamente obbligarti. Quando sarai pronta, e se vorrai, sappi solo che noi ci siamo per qualsiasi cosa. Non tenerti tutto dentro però, parlane con qualcuno per favore, che si vede che stai per esplodere..."
Scoppiai a piangere. Piansi per la prima volta da quando ci eravamo ufficialmente lasciati sul tetto. Le due mi abbracciarono e tentarono di consolarmi, per quanto fosse possibile visto che non conoscevano la storia.

Quando, dopo un po' di tempo, mi calmai, iniziai a raccontare loro tutta la storia. Mi ascoltarono in silenzio, senza interrompermi, e fu veramente liberatorio.
"Allora" iniziò Fra quando ebbi terminato di parlare "secondo me hai fatto la scelta giusta..."
"Vero" concordò Ash.
"Non puoi stare con una persona che senti di non conoscere pienamente..." continuò Fra.
"Ma in realtà non è solo questo..." la fermai io.
"E cosa allora?" domandò Ash.
"Credo di aver qualcosa che non va io..."
"E perché pensi questo?"
"Perché non ci credo nell'amore"
"Emma..." esclamò Fra, capendo a cosa mi riferivo.
"Mi spiego meglio. Io credo di poter amare cioè, lo so. Io lo amo davvero. Non credo che lui possa amare me"
"Ma lui ti ama..." intervenne Ash.
"Magari ora è convinto di amarmi, ma metti che più avanti cambia idea? Come farei io?"
"Emma, l'amore non è una garanzia... lo sai meglio di me" disse Fra.
"Esatto... quindi perché dovrei crederci? Io non voglio soffrire"
"E rifiutando questo amore non stai soffrendo comunque?" domandò logicamente Ash.
"Si, ma..."
"Vita, ascoltami. Non puoi farti rovinare l'esistenza da quello che ti è successo da piccola con i tuoi"
"Ma non lo faccio apposta" tentai di giustificarmi.
"Lo so, Emma, lo so. So anche che non vuoi soffrire. Ma sai una cosa? Nessuno vuole soffrire" intervenne Fra.
"E allora perché le persone amano?" la interruppi.
"Fammi finire. Stavo dicendo che nella vita non si può evitare di soffrire. Per un motivo o per un altro, tutti soffrono. Amando, però, puoi scegliere per chi soffrire. L'amore non è una garanzia. È una sfida costante con te stessa e con la persona che ami. È un rischio, il rischio di soffrire, che, se scegli di amare, devi essere pronta ad affrontare. Non è detto poi che quella prospettiva si realizzi ma, se non ti butti, come fai a sapere che non andrà bene? Facendo così, tirandoti indietro per paura, ti stai semplicemente impedendo di essere felice."
terminò Francy, facendoci cadere in un silenzio di tomba "Avete intenzione di dire qualcosa o no?"
Risi.
"Non ridereee" scherzò lei "è una cosa seria. Ma dimmi, ho ragione o no?"
"Si, hai ragione, ma..."
"Ecco, già il fatto che dici a qualcun altro che ha ragione è un miracolo. Ash dici che devo chiamare il pronto soccorso?"
"Piantala" dissi io.
"Quindi?" domandò Ash "Ti ho picchiato il mestolo sulla testa troppo forte e sei impazzita?"
"Che sceme" esclamai ridendo. Ero felice di avere delle amiche come loro. Veramente tanto.
"Allora?" insinuò ancora Fra.
"Io so che tu hai ragione su tutto ciò che hai detto..."
"Ma?"
"Ma è più forte di me. Ho paura"
"Emma" intervenne Ash "Non devi decidere ora. Prenditi tutto il tempo. Se Luigi ti ama, come sono sicura faccia, ti aspetterà... Però devi parlargli di questa cosa, sennò lui rimane convinto che sia un problema suo, quando invece sono le tue pare mentali ad avervi fatti lasciare..."
"Vero. Grazie ragazze"
"E ripeto: non affrettare nulla, lascia il tempo al tempo. Quando ti sentirai pronta gli parlerai..." puntualizzò Fra.
"Ma scusami" la interruppe Ash con un sorrisetto malizioso "Da quando ti intendi così tanto di problemi di coppia tu?"
Risi: sapevo dove voleva arrivare. Ressi il gioco:
"Infatti Fra... cosa ci nascondi?"
"A cosa vi riferite? Mica stavamo parlando di Emma?" esclamò lei, ormai rossa come il ketchup.
"No no, io sono a postissimo" intervenni "Dai, su, come va con Christian?"
"In che senso?" chiese lei, facendo la finta tonta.
"Francesca carissima, vuoi prenderti pure tu un mestolo in testa?" la minacciò Ash.
"Mi sa che non ti conviene" la avvisai io.
"Parla donna" strillò Ash, puntandole il mestolo contro il naso.
"Ash giuro che te lo brucio quel mestolo" disse Fra "Comunque nulla"
"Ma dove nulla?" chiesi retoricamente io "Si vede a miglia che avete feeling"
"Si okay, ma solo come ballerini"
"Mochela"
"È un partner bravo. Stop." ripeté lei, cercando di convincere più se stessa che noi.
"Bravo e bello intendi, giusto?" insinuò Ash.
"Siete esasperanti"
"E tu bugiarda" esclamai io di rimando.
"Sai chi mi ricordi?" domandò Ash.
"Chi?" chiese Francy.

"Emma quando negava di amare Gigi" spiegò, con la faccia di una che prevede il futuro.

Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora