Capitolo 31

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"Emma, però ti avevo detto che il nuovo brano doveva essere pronto per oggi..." mi disse più che delusa Lorella.
La prossima puntata, ovvero l'ottava, avremmo dovuto presentare i nostri nuovi inediti e io non riuscivo a trovare l'ispirazione per finirlo... era come se avessi un blocco che mi impediva di scrivere l'ultima strofa. Avevo già pronta la musica, ma non riuscivo a finire il testo e a trovarci un titolo.
"Lo so, Lorella, ma..." tentai di spiegare io.
"Ma cosa?" esclamò lei. Era veramente arrabbiata.
"Te l'ho detto: ho la musica tutta pronta, devo solo finire il testo. Se mi lasci un giorno in più sono sicura di riuscirci..."
"Non posso darti ulteriore tempo, Emma. Non sarebbe giusto nei confronti dei tuoi compagni... Mi spiace ma non potrai partecipare alla prossima gara."
"Ti capisco, però..."
"Emma, basta. Mi spiace."
"Anche a me" dissi io "Voglio semplicemente farti capire il perché"
"Dimmi"
"Ho preferito non finire per oggi la canzone perché, per come sono fatta io, preferisco non farle le cose, piuttosto di farle male. Scusami ancora, non volevo deluderti..."
"Non mi hai delusa, Emma" ma sapevo che non era così "Fai in modo che non si ripeta più però perché nel mondo della musica, come in quello del lavoro dopotutto, ci sono delle scadenze che vanno rigidamente rispettate."
"Okay, non succederà più." dissi, sull'orlo delle lacrime.
"Dai, Emma, stai tranquilla... ora vai in casetta e riposati un po', poi, quando sarai più tranquilla, vedrai che riuscirai a terminare con tranquillità il tuo nuovo inedito... Come ti ho già detto prima, alla gara non parteciperai, quindi hai una settimana in più. Vedi però di non ritardare ancora"
"Grazie, ciao Lorella"
"Ciao, Emma". Mi sorrise.

Distrutta e triste, presi il mio giubbetto e uscii dalla porta, avviandomi per il corridoio. Pensai alla delusione che dovevo averle dato, al fatto di non aver soddisfatto le sue aspettative... Iniziò a mancarmi l'aria e a girarmi la testa. A volte mi succedeva in quelle situazione che cercavo il più possibile di evitare. Spaventata e disorientata, mi sedetti a terra, appoggiai la schiena al muro e iniziai a piangere. Non pensai al fatto che avrebbero poi mandato tutto in televisione, pensai solo a sfogare in quel pianto nervoso tutte le ansie che mi avevano soppressa fino a quel giorno e che erano finalmente venute a galla, abbattendomi come una nave in tempesta. Tendevo a tenermi tutto dentro, ho sempre fatto così e, ad un certo punto, sono sempre scoppiata, esplosa. Non mi accorsi neanche dello scorrere del tempo, del luogo dove mi trovavo, finché qualcuno non mi aprì quasi in faccia la porta.

"Possibile che ti devo sempre aprire una porta o un cancello in faccia?" disse Luigi ridendo.
Si stava probabilmente riferendo al nostro primo incontro, quella volta che mi aveva fatto uscire un enorme bernoccolo in fronte. Lo salutai e mi sforzai di ridere al suo commento. Tenni la testa bassa. Non volevo fargli vedere che avevo pianto. Volevo essere solo la parte più bella di me per lui, non quella che a volte si faceva prendere dalle insicurezze. 
"Emma, cosa è successo?" mi chiese. Probabilmente si era accorto che la mia risata non era naturale.
"Nulla, tutto apposto" risposi, asciugandomi gli occhi con le mani, per celare il più possibile il fatto che avevo pianto.
"Emma, guardami" esclamò abbassandosi "Cosa è successo?"
"Nulla, Luigi" ripetei "Vai a lezione che sennò arrivi tardi..."
"Non me ne vado finché non mi dici che è successo." 
Ovviamente non mi ascoltò, come al solito. Si sedette addirittura al mio fianco e io ripresi il più  silenziosamente possibile a piangere. Stavo fallendo pure con lui mostrandomi così triste...
"Oi" disse dolcemente, sollevandomi il viso e portando i miei occhi a incastrarsi coi suoi. Non volevo guardarlo e quindi fissai un punto alle sue spalle, sempre cercando di trattenere le lacrime che, ormai, mi bagnavano le guance.
"Emma, guardami, per favore"
"Gigi, vai a lezione, veramente."
"Ma ti pare che ti lascio qui così?"
"Per favore..." sussurrai, ormai piangendo.
Mi asciugò le lacrime con i suoi grossi pollicioni e, allora, lo guardai, ripetendogli, cercando di sembrare convinta, di andare a lezione. Non controbatté, quella volta. Si limitò semplicemente ad allungarsi verso di me e ad abbracciarmi. Apprezzai il fatto che non mi obbligò a parlare, limitandosi semplicemente a stringermi forte fra le sue braccia. Mi sentii improvvisamente al sicuro e, con il passare dei minuti, smisi di piangere.

"Ce la fai ad alzarti ora?" mi chiese gentilmente, quando avevo finito si singhiozzare.
"Non voglio tornare subito in casetta, Gigi... Non voglio far vedere a tutti che ho pianto." dissi. Si alzò agilmente in piedi e mi porse la mano.
"Chi ha detto che andiamo in casetta?" 
Lo guardai interrogativa.
"Dai, su, fidati di me per una volta."
"Ma tu non avevi lezione?" cambiai argomento.
"Sì, ma ormai è finita..." esclamò, quasi allegramente. Stava palesemente cercando di tirarmi su il morale.
"Luigi, non dovresti saltare le lezioni." lo rimproverai.
"E tu non dovresti farmi preoccupare in questo modo, spingendomi, di conseguenza, a saltare le lezioni."
"Touché" dissi, accennando un sorriso, sincero, questa volta.

"Quindi?" disse, facendo cenno alla sua mano "Hai forse intenzione di farmi venire una paralisi al braccio?"
"Che scemo" esclamai, afferrandogli la mano e lasciandomi tirare su.
"Bene, ora devi promettermi due cose" pronunciò, guardandomi fisso negli occhi.
"Okay"
"Okay" ripeté lui.
"Gigino, non iniziare"
"Sì, scusa" disse.
"Allora?" insistetti, vedendo che non si svegliava a parlare.
"Giusto... Innanzitutto devi promettermi di non far parola con nessuno riguardo al posto in cui ti porto perché sennò potrei finire nei guai"
"Okay"
"Me lo prometti?"
"Promesso"
"Secondo" esclamò "Devi promettermi che non cercherai mai più di nascondermi le tue emozioni"
"Ma io non ti nascono le mie emozioni" dissi, non abbastanza convinta.
"Non ci credi nemmeno tu"
"Okay, okay... promesso"

"Perfetto" esclamò, posandomi un bacio a fior di labbra e tirandomi per un braccio "Ora possiamo andare"


Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora