Capitolo 5

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I primi giorni in casetta trascorsero fra nuove amicizie e nuove canzoni. Tutti i ragazzi in casetta erano mega simpatici, tranne forse qualcuno.
Era ormai mercoledì e non avevo ancora incontrato Lorella, visto che fino a quel momento avevo sempre fatto lezione con i vocal coach. Quello stesso pomeriggio, però, finalmente l'avrei incontrata. Devo ammettere che ero un tantino preoccupata che lei potesse aver cambiato idea su di me, ma Ash con una serie di sculacciate mi fece cambiare opinione e mi spedì velocemente in classe.

"Ciao Emma, finalmente ci incontriamo. Come stai?" mi chiese con un sorriso la mia insegnante appena entrai nella stanza.
"Ciao, tutto bene. Tu come stai?" domandai a mia volta.
"Bene Emma, grazie. Allora, dai, raccontami un po' di te... cosa ti piace fare, come ti sei avvicinata alla musica..."
Mi aspettavo di tutto ma non questa domanda. Mo che le racconto? Fin da piccola, quando a scuola mi chiedevano di dire chi fossi, non sapevo mai che rispondere, anche perché non sapevo nemmeno io chi fossi. Mi sembrava, in realtà, di essere composta da una marea di Emma che, in base alla situazione, prendevano il controllo del mio corpo.
"Allora... beh, sono Emma e ho 18 anni. Mi piace cantare da quando praticamente ne ho memoria e fin da piccola ho frequentato corsi di canto. Mi sono avvicinata particolarmente alla musica durante il periodo di malattia di mia nonna. Lei è sempre stata come una sorella per me e adorava, adora, sentirmi cantare. La prima canzone che ho imparato è stata 'Bella ciao' ed è stata proprio lei ad insegnarmela. Quando stava male e andavo a trovarla all'ospedale gliela cantavo sempre, per tirarle un po' su il morale, e ci riuscivo pure.
Credo che la sua malattia fece parte del periodo più brutto della mia vita. Avevo tanta rabbia, dolore, tristezza dentro e le sfogavo nel cibo. Iniziai ad aumentare di peso e a non piacermi più, a non accettarmi. La musica è stata la mia salvezza. Ho iniziato a studiare pianoforte e quindi a comporre canzoni, sfogandomi nel farlo, e chiusi così quel brutto capitolo della mia vita. Ti starai probabilmente chiedendo perché ti ho raccontato tutto ciò. Beh, secondo me è il fatto di aver passato dei brutti periodi ed essere riusciti ad uscirne a definire chi siamo, a definire la nostra forza. Quando mia nonna è guarita non ho più smesso. Adoravo cantare e scrivere canzoni, cercando di far sentire le persone comprese, capite, non sole come me in quel periodo.
Quindi non credo ci siano aggettivi per definirmi, sono semplicemente io, Emma, e, ogni giorno, cerco di sfruttare al massimo le opportunità che mi vengono date. Ecco perché sono qua, non per vincere Amici, anche se sicuramente non mi lamenterei, ma per imparare e trasmettere il più possibile, sia come cantante che come persona."

Mi accorsi che stavo piangendo e anche Lorella aveva gli occhi lucidi. Solitamente non mi apro così con le persone che non conosco, se non attraverso le canzoni, ma quella volta le parole uscirono così, da sole.
"Grazie mille Emma di aver condiviso te stessa con me. Sono sicura che faremo un buon lavoro." mi disse sorridendo lei. "Quindi suoni solo il pianoforte?"
"Si, avrei sempre voluto imparare chitarra ma non ne ho mai avuta l'occasione" confessai.
"Beh, potresti imparare qui, magari anche con l'aiuto dei tuoi compagni... che ne dici?"
"Sarebbe bellissimo, grazie."

Detto ciò, Lorella si alzò e mi salutò, uscendo dall'aula. Io presi una chitarra e mi avviai in casetta, diretta alla camerata adiacente alla mia, cercando una persona in particolare.

Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e MattinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora