CAPITOLO 10

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She said: I been through some changes / But one thingalways stays the same Without love, there's nothing without love / Nothing elsecan get through the night 


La mendicante stava lì, come stavano i pilastri di cemento e i cestini dell'immondizia nello spiazzo tra il supermercato e il parcheggio. Non cercava di attirare l'attenzione, non piangeva né schiamazzava. Esisteva e basta. Accovacciata a terra nella gonna rosso sangue, braccia bianchissime accarezzavano la terra.

Dirimpetto, la donna con il formaggio dietetico fumava una sigaretta, forse a compensare l'assenza di grassi della cena.

Claudia tirò dritto con il carrello, non abbastanza in fretta. La donna gettò il mozzicone acceso sulla gonna. La zingara sollevò appena il viso, i capelli nerissimi scoprirono un mento affilato. Scrollò l'abito, la cenere si dissolse nell'aria, nella stoffa una ferita bruciacchiata.

«Mamma, andiamo?» Oscar e Silvia avevano visto tutto.

I figli imparano dai genitori, l'aveva letto in un manuale una volta. Scappare o restare. Le parole non contano, se i gesti non le seguono.

«Mamma?»

Afferrò una delle borse nel carrello, la carta igienica rotolò nello spazio lasciato dal sacchetto. Due passi, forse tre, lo sguardo della donna con il formaggio da complice e compiacente si trasformò in incredulo orrore. Posò la borsa stracolma davanti alla zingara.

La donna con il formaggio la prese per pazza, e poiché con i pazzi è meglio non avere a che fare, si allontanò di corsa. Claudia si schiarì la gola e fece per tornare al carrello.


La mendicante subiva gli insulti dei due uomini quasi non intendesse la lingua. Anche Marco faticava a distinguere le parole nella stretta cadenza romana tuttavia il senso era chiaro, doveva esserlo a ogni passante. Soltanto lui si era fermato.

Sotto la luce tenue dei lampioni la zingara appariva un cumulo di stracci rossi. I due, ben vestiti, sulla quarantina, si davano pacche compiaciute chiedendo quanto voleva. Lei non rispose, guardava Marco.

Si aspettava un aiuto? Intromettersi? Cercare un poliziotto?

Il più alto dei due uomini slacciò la patta dei pantaloni e urinò sulla mendicante. Il semaforo cambiò colore, le auto si fermarono, spuntarono cellulari dai vetri per filmare e incitazioni. Il verde rimise in moto il traffico e fece sparire le grida.

Si avvicinò in fretta, prima di cambiare idea. Spintonò uno e disse all'altro:

«Oh, oh, carruba!»

Indicò un'auto scura che si avvicinava, con un po' di fantasia o spavento sembrava una voltante dei carabinieri.

Anziché inveire contro l'estraneo che interrompeva il loro divertimento, i due si dileguarono con un "grazie, amico".

Marco esalò il respiro trattenuto e distese le dita strette a pugno, nelle braccia fiammate di adrenalina.

La mendicante canticchiava sommessamente e giocherellava con la terra sparsa sul marciapiede. La gonna impregnata di urina puzzava, tuttavia il viso stava nascosto da una cascata di capelli neri più puliti di quanto si sarebbe aspettato.

Marco teneva ancora in mano il sacchetto dei regali. Abiti e saponi, magliette e sciarpe per evitare bronci e battutine dovute alla propria assenza e conquistare una tranquilla serata a casa. I consigli di pedagogia per principianti sostenevano che a contare era la qualità del tempo che si trascorre con i figli, non la quantità, e i regali non sostituiscono l'assenza. Quindi era spacciato in ogni caso.

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