He said it's alright (Alright) / If you have a good time
«Come va?» sussurrò Antonella spuntando dall'ufficio che condividevano.
Marco chiuse la app, il cellulare per poco gli scivolò di mano. «A meraviglia. Vuole un caffè.»
«Di già? Allora va male.»
«Scusami, devo fare una telefonata.» Si scrollò di dosso Antonella per rifugiarsi in bagno.
Si piazzò il più lontano possibile dall'entrata, accerchiato da un vago sentore di umido e una lama affilata di lavanda. Era solo, constatò con piacere. Con il telefono in mano, abbassò l'intensità del profumatore per ambienti e lo spostò in modo che si trovasse perpendicolare al lavandino. Il cestino parallelo al muro. Il rotolo della carta asciugamani al centro della mensola. Annuì soddisfatto, le spalle rivolte alla donna nello specchio. Un po' d'ordine finalmente.
Ora poteva chiamare Claudia.
Segreteria.
Fece per scagliare il telefono contro la fila di lavandini.
«Stai bene?» Antonella entrò cauta.
Potevano lasciarlo in pace un momento?
«Da morire!» sbottò, sconcertato dalla ferocia che uscì dalla sua stessa bocca.
Antonella si guardava allo specchio, in apparenza interessata a sistemarsi i riccioli. «Ancora problemi con tuo marito?»
Marco si chiuse in uno dei gabinetti. Problemi? Claudia non aveva problemi con lui, niente che meritasse di essere discusso nei bagni dell'azienda.
«Va tutto benissimo, grazie.»
L'odore di lavanda giungeva attutito, come la voce di Antonella. «Ah.»
«È un marito pieno di qualità.» Sant'Iddio, si vantava di se stesso, com'era ridotto!
"Carità, onestà e famiglia. Ciò che distingue le brave persone." Cosa avrebbe detto suo padre vedendolo così, nel bagno delle donne, con tacchi e reggiseno a difendersi dai pettegolezzi contro di lui messi in giro dalla propria moglie?
Si lasciò scivolare sulla tazza.
«Quindi» continuò Antonella, padrona di informazioni che Claudia aveva elargito con generosità a una perfetta estranea, «ha smesso di messaggiare con le amichette sul divano mentre tu sparecchi e sistemi e lavi e aiuti i suoi figli con i compiti?»
Spalancò la porta con uno schianto, il tanfo di lavanda lo investì. «Io non messaggio con amichette!»
Antonella lo guardò dallo specchio. «Non tu, certo. Lui. Sta ore sul divano con il cellulare in mano senza dire una parola, è quello che mi hai raccontato.»
«Legge le notizie.» Fece qualche passo verso i lavandini. Perché Claudia se la prendeva tanto per qualche minuto di riposo?
«Gli hai parlato, tesoro? Rientra a casa più presto adesso?»
Marco affrontò la donna di fronte a lui nello specchio. «Ha molto da lavorare, un progetto importante, altro che Zante.»
«Porca l'oca!» sbottò Antonella rovistando nella borsa. «Sono, quanto?, settimane, mesi, anni che lui ritiene il proprio lavoro più importante e urgente del tuo, della famiglia, dei ragazzi, e tu ancora ti ostini a difenderlo! Guardati, che faccia, sei davvero arrabbiata con te stessa!»
Si allontanò dallo specchio, nauseato dall'odore e dalla conversazione. «Non avete capito niente, il suo lavoro non conta di più, però il suo stipendio è più alto. Senza, non dureremmo sei mesi.»
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Canzone Per Due
RomanceTi sei mai chiesta come tuo marito passi la giornata? Ti sei mai chiesto come tua moglie trascorra le ore? Claudia e Marco no, non c'è tempo tra ufficio, bollette, figli, scomparse l'intimità, le risate e le canzoni. In comune moglie e marito hanno...